Senza essempro di fera o di nave (Cino da Pistoia)
Buongiorno, qualcuno mi può aiutare con la parafrasi di questa poesia di Cino da Pistoia (contemporaneo di Dante)? In particolare il verso e senza "E senza essempro di fera o di nave" mi è oscuro.
Grazie.
Amor che vien per le più dolci porte
sì chiuso che nol vede omo passando,
riposa ne la mente e là tien corte,
come vuol, de la vita giudicando.
Molte pene a la cor per lui son porte,
fa tormentar li spiriti affannando,
e l'anima non osa dicer «tort'è»,
c'ha paura di lui soggetta stando.
Questo così distringe Amor, che l'have
in segnoria; però ne contiam nui
ch'elli sente alta doglia e colpi spessi;
e senza essempro di fera o di nave,
parliam sovente, non sappiendo a cui,
a guisa di dolenti a morir messi.
Grazie.
Amor che vien per le più dolci porte
sì chiuso che nol vede omo passando,
riposa ne la mente e là tien corte,
come vuol, de la vita giudicando.
Molte pene a la cor per lui son porte,
fa tormentar li spiriti affannando,
e l'anima non osa dicer «tort'è»,
c'ha paura di lui soggetta stando.
Questo così distringe Amor, che l'have
in segnoria; però ne contiam nui
ch'elli sente alta doglia e colpi spessi;
e senza essempro di fera o di nave,
parliam sovente, non sappiendo a cui,
a guisa di dolenti a morir messi.