Saggio breve!

tresi92
ciao potete aiutarmi?!!
devo fare un saggio breve sul social network, internet, new media!

non so proprio come iniziarlo!

Risposte
cichinella
ciao...
https://forum.skuola.net/italiano/aiuto-tema-sui-social-network-27899.html

-Internet sta conoscendo un'evoluzione, una sorta di salto di paradigma. Ha raggiunto uno stadio che viene definito dagli addetti ai lavori, convenzionalmente e senza eccessiva precisione, come Web 2.0. Una sorta di maturazione, secondo alcuni, delle prerogative di Internet sin dalla sua nascita.
Il Web 2.0 è caratterizzato dalla multimedialità, ma soprattutto da una maggiore interattività e socialità. Mentre ai primordi Internet era costituito da un insieme di pagine da navigare all'interno dei siti Web, oggi l'utente, spesso connesso in banda larga, è più attivo e collaborativo. Prevalgono gli aspetti della partecipazione e della condivisione.
L'elemento distintivo del cambiamento è rappresentato proprio dall'user generated content, i contenuti generati dagli utenti.
Mentre nell'epoca antecedente a Internet erano dei professionisti a produrre musica, letteratura, saggi scientifici, giornali, video, oggi sono gli internauti stessi a mettere in Rete notizie, canzoni, testi, messaggi audio, voci enciclopediche, video e libri.
Il Web odierno pullula di blog, se ne contano ormai nel mondo oltre 50 milioni. Sono una sorta di diario online, una piattaforma facile da utilizzare anche da chi non ha dimestichezza con la tecnologia. Tramite i blog chiunque può esprimere pensieri, idee e punti di vista e pubblicare scritti di vario genere, commentati poi dai lettori. Alcuni di questi diari hanno avuto un tale successo, anche in Italia, da portare i loro curatori alla ribalta delle cronache.
Attraverso social-network come YouTube e MySpace milioni di persone, per lo più giovani e giovanissimi, pubblicano i loro profili, le loro pagine Web personali, i loro video.
In Italia e nel mondo stiamo assistendo al successo esplosivo di Facebook, un sito nato per rimettere in contatto vecchi compagni di scuola, che si è rivelato invece uno strumento duttile, dalle potenzialità ancora inesplorate, molto utile, oltre che per favorire la socializzazione di giovani ed adolescenti, anche per sostenere iniziative politiche, culturali e umanitarie.
Fondata da Jimmy Wales, Wikipedia è un'enciclopedia che ha soppiantato tutte le altre enciclopedie cartacee, anche le più prestigiose, per la sua completezza e la sua facilità di consultazione.
Le voci sono compilate, modificate e aggiornate da redattori anonimi e dilettanti.
Stiamo assistendo a una trasformazione epocale, una rivoluzione che sta mettendo a soqquadro l'intera industria culturale.
Io credo si tratti di un mutamento positivo, che genererà molti altri cambiamenti a catena nella società del futuro.
Evitando la separazione netta fra produttore e consumatore, artista e pubblico, scrittore e lettore, esperto e dilettante, professore e studente, la nuova rivoluzione internettiana apre nuovi spazi di libertà e di democrazia. Lo scambio di idee, la varietà, la concorrenza, l'espressione facilitata persino dell'antagonismo e del dissenso possono contribuire a sviluppare una società più ricca e più giusta.
Già però si levano, soprattutto da parte degli esponenti dei media tradizionali, proteste e perplessità.
Si dice che il Web 2.0 stia mettendo in difficoltà i grandi giornali, le televisioni, le pop-star, insomma l'establishment dell'industria della cultura, dello spettacolo e dell'intrattenimento.
Si lamenta che molti giornalisti, redattori, musicisti ed esperti vari stiano perdendo il proprio posto di lavoro o riducendo drasticamente i propri guadagni.
Le chat sono un pericolo per gli utenti più piccoli, alla mercé di adescatori e psicopatici, mentre i motori di ricerca, sempre più sofisticati, rappresentano un attentato alla nostra privacy.
Il Web 2.0 fornisce informazioni inaffidabili e sembra incoraggiare, sempre secondo i detrattori, il narcisismo più sbracato ed esibizionista, il pressappochismo, persino la peggiore stupidità e la violenza di individui isolati e delle masse.
Non a caso, - sostengono i censori delle nuove tecnologie -, i più ripugnanti atti di bullismo, filmati col telefonino, finiscono poi su YouTube o su qualche altro social-network simile, anzi proprio la possibilità di pubblicizzare le proprie azioni violente e insensate sembra la molla principale a compierle.
C'è senz'altro del vero in tutte queste critiche e recriminazioni, ma c'è soprattutto dell'esagerazione. Personalmente penso che il cambiamento generi insicurezza e che faccia paura soprattutto a coloro che fino a ieri godevano di privilegi indiscussi. È possibile che molti di coloro che oggi sono investiti di prestigio e autorità escano ridimensionati dalla rivoluzione epocale che stiamo vivendo. Sicuramente i prossimi anni vedranno una competizione economica sempre più serrata che selezionerà fatalmente anche su Internet i più forti, sperando anche che siano coloro che sanno produrre i contenuti migliori.
Nel frattempo molti utili correttivi possono esser introdotti a salvaguardia del diritto d'autore e della sicurezza dei più piccoli, per i quali, d'altra parte, già esistono dei filtri protettivi della navigazione. Internet abbisogna di una legislazione al passo con i tempi, che crei poche regole chiare che non intacchino la carica innovativa del nuovo mezzo.
D'altronde, l'industria culturale mi sembra aver già trovato dei nuovi business capaci di compensare, almeno parzialmente, le perdite attuali generate dal download indiscriminato di canzoni, film e libri, effettuato principalmente tramite i programmi di file sharing.
È infatti vero che forse mai come oggi cantanti, attori e registi hanno goduto, grazie alla Rete, di una così vasta popolarità. E mai gli autori hanno venduto un numero così elevato di libri. La popolarità, infine, porta denaro, attraverso passaggi televisivi, nuovi contratti e scritture e vendita di gadget (magliette, suonerie, videogame), ispirati a personalità o opere di successo.
Certo, si tratta di un mondo nuovo, che dispiacerà ai conservatori, ai pigri, ai tradizionalisti, ai laudatori del tempo passato, ma le società aperte hanno sempre amato la libertà di espressione, l'inquietudine e la turbolenza.
Nessuno può escludere che dall'universo dilettantesco della Rete non possano emergere, grazie alle maggiori opportunità offerte, nuove personalità creative, nuovi talenti innovatori. Non dimentichiamo che uno scrittore di successo, molto bravo, come Roberto Saviano, tanto amato dai giovani, ha esordito scrivendo su un blog letterario. E così molti altri nuovi autori, che sul Web hanno pubblicato in anteprima i propri scritti.
Il futuro vedrà probabilmente e già oggi se ne vedono le avvisaglie, uno scambio e una contaminazione fra vecchi e nuovi media. Già oggi il famigerato copia-incolla di contenuti non avviene in una sola direzione.
Sicuramente il nostro futuro non si può reggere sul monopolio del sapere e delle informazioni saldamente nelle mani dei cosiddetti esperti; non è auspicabile burocratizzare Internet e permettere solo agli accademici o ai laureati di esprimere il loro pensiero e la loro opinione. L'egemonia dei professori si trasforma facilmente in una "pedantocrazia".
"Il monopolio (anche quello delle conoscenze, ndr), è una tassazione sugli uomini attivi, per il mantenimento dell'indolenza, se non delle ruberie, degli uomini inattivi".
Non lo sostiene un hacker infatuato delle nuove tecnologie, ma lo sosteneva un compassato quanto grande filosofo dell'Ottocento: John Stuart Mill.

-Nata come applicazione militare e diffusasi poi come strumento di comunicazione tra ricercatori di università statunitensi, Internet è entrata a far parte stabilmente, negli ultimi dieci anni, della nostra esistenza quotidiana.
Un computer, nemmeno particolarmente recente e potente, un modem, per i più sofisticati una web-camera, e siamo in contatto con tutto il mondo.
Molti sono scettici circa questo nuovo sistema di comunicazione. Alcuni pensano che Internet, diffusa capillarmente in tutte le famiglie, così come ormai avviene in tutto il mondo occidentale, sia un falso bisogno, indotto dall'industria, generato dai soliti persuasori occulti al fine di vendere un maggior numero di personal computer e di altri aggeggi tecnologici assolutamente inutili.
Altri apocalittici temono che la nuova tecnologia rafforzi la solitudine o l'isolamento dell'uomo contemporaneo, ne assecondi i tratti schizoidi e l'anomia, liberi la psicopatologia più torbida, contribuisca alla diffusione di quella folla solitaria, composta da milioni di atomi senza legami che caratterizza ormai la vita delle metropoli moderne, faciliti i comportamenti criminali e antisociali.
Certamente la Rete non è Utopia o la Città del Sole, non rappresenta la comunità ideale.
I pedo pornografi, i terroristi, i fanatici, i trafficanti di droga e i truffatori di ogni risma trovano certamente nella Rete un supporto tecnologico che rende più efficaci i loro propositi distruttivi.
Nella Rete, in definitiva, si rispecchia la società,. insidiata costantemente dal Male e caratterizzata anche dalla violenza, dalla corruzione e dalla criminalità.
Ma la Rete possiede anche delle interessanti potenzialità progressive, democratiche, liberatorie ed è questo il principale motivo per cui la sua diffusione va incrementandosi in modo capillare in tutto il mondo ed è per tale ragione che i regimi tirannici e totalitari l'avversano, la temono e la censurano.
Internet agisce da moltiplicatore delle informazioni e della conoscenza, dà democraticamente la parola a tutti, favorisce i contatti interpersonali, lo scambio di idee, di merci e di servizi.
Facilita i contatti dei cittadini con le istituzioni. Mette a disposizione la possibilità di apprendere a distanza, migliora la salute dei cittadini tramite forme di teleassistenza e teleconsulto. Favorisce il reperimento rapido, preciso e confrontabile tra più fonti delle informazioni. Permette anche a chi abita in località remote l'efficiente acquisto di libri, cd, dvd, elettrodomestici, viaggi, oggetti e gadget di ogni tipo.
Internet, soprattutto, consente un importante esercizio di libertà: chiunque può intervenire su forum o newsgroup, oppure costruirsi un sito o un blog personale; a ciascuno, quindi, è data la possibilità di esprimersi, dialogare, diffondere le proprie idee, mettersi in gioco su scala planetaria.
L'unico discrimine è semmai tra chi ha accesso alle nuove tecnologie e chi purtroppo ne è ancora escluso, per motivi economici o di istruzione. E sarà forse questa la battaglia più importante nel futuro: garantire l'accesso alla Rete a quanti più soggetti possibili.
Molte delle idee e delle informazioni passate prima in Rete hanno riaperto casi giudiziari, dato il la a legittime lotte politiche e di emancipazione, contribuendo a modificare abitudini e costumi collettivi, scalfendo pregiudizi, informando la gente con maggiore tempestività ed efficacia dei media tradizionali.
Internet ci sta modificando più di quanto siamo disposti ad ammettere.
Esiste, nel Web, un'enciclopedia completamente gratuita, Wikipedia, consultata quotidianamente da milioni di persone. Ebbene, questa enciclopedia non è opera (almeno non soltanto) di accademici, bensì di semplici appassionati ed è un'enciclopedia che ha superato in diffusione quelle tradizionali.
Internet dimostra che le forze vitali di una comunità, lo spirito imprenditoriale, la capacità di rinnovamento, non passano soltanto attraverso i soliti canali tradizionali. Persino le università, i professori, non possono più reclamare il monopolio del sapere.
D'altronde è sempre stato così, solo che ce ne eravamo dimenticati. La storia ci insegna che le scoperte scientifiche e tecnologiche, i grandi movimenti di pensiero, letterari, artistici, maturano spesso al di fuori dei templi sacri.
In una società ancora oligarchica e gerontocratica, Internet offre ai giovani un possibile strumento di riscatto. Le più grandi aziende della net-economy sono state fondate da dei ventenni. E sono spesso i giovani coloro che sanno maneggiare con maggiore disinvoltura le nuove tecnologie.
Tutto questo però fa paura: a chi è abituato a prosperare su rendite di posizione, ai monopolisti, ai mandarini del sapere, a chi non è disposto ogni giorno a mettersi in gioco, a chi preferisce l'accumulo di titoli accademici alla competenza, a coloro che temono quella distruzione creatrice di cui parla nei suoi libri l'economista Schumpeter, forza implacabile ma così necessaria per l'avanzamento, il rinnovamento e la rivitalizzazione della società e dell'economia.
Oggi, grazie a Internet, molti utenti si sono trasformati in imprenditori. Tramite lo sviluppo dell'e-commerce, hanno costituito nuove aziende, che utilizzano nuovi canali di vendita.
Ma soprattutto, milioni di appassionati sono riusciti a trasformare i propri hobby, le loro passioni vitali in fonte di reddito, per quanto ancora molto modesto, grazie agli introiti pubblicitari.
Il mondo è in costante divenire, lo sapevano già i filosofi greci; Internet accelera i mutamenti e prefigura la società del futuro. Difficilmente, a mio avviso, i conservatori ad oltranza, i tradizionalisti, gli immobilisti riusciranno a fermarne gli sviluppi.

-Nell’ultimo decennio del ventesimo secolo l’avvento del World Wide Web ha segnato l’inizio di un’era in cui ogni individuo ha la possibilità di esporre il suo pensiero con una scala paragonabile a quella dei mass media. Per la prima volta chiunque abbia un sito web può indirizzarsi verso un pubblico globale, con costi tutto sommato molto accessibili. Sebbene venga resa una gran quantità di informazioni, immagini e commenti, spesso è difficile determinare l’autenticità e l’affidabilità dell’informazione contenuta nelle pagine web, che spesso sono auto-pubblicate da persone con atteggiamenti chiaramente non neutrali ma di parte, o che comunque scrivono notizie non vere. Alcuni sostengono però che internet rispecchi la contraddittorietà del mondo reale e che l’apparente affidabilità dell’informazione televisiva e giornalistica sia dovuta al ristretto numero di canali informativi ed alla tendenza ad omologare le notizie su modelli comuni. Internet, la rete di collegamento tra computer creata inizialmente per scopi militari e poi dalle università e ricerche scientifiche per scambi d’informazioni, consente la diffusione di notizie in pochi minuti, sostituendo gradualmente i mezzi di comunicazione tradizionali, come la posta, il telefono, il fax. Internet, però, non viene utilizzata solo come fonte di notizia, vi è infatti la possibilità di diversi utilizzi, anche i più impensabili, che sono tra l’ascolto della radio in streaming, la visione di film, partecipare a dibattiti su forum, fare ricerche scolastiche, e addirittura fare nuove amicizie. Bisogna però guardare anche al rovescio della medaglia:sempre più spesso si scoprono casi di internet-dipendenza da parte dei giovani ma anche tra gli adulti. Questo avviene perché un soggetto che inizia a navigare sulla rete scopre man mano le sue infinite offerte e potenzialità, alcune delle quali diventano vere e proprie manie, come lo shopping, gioco d’azzardo, la visione di materiale pornografico, il controllo ossessivo della posta elettronica o dell’ultimo commento scritto su un forum;tutto ciò, accompagnato dalla consapevolezza di navigare in completo anonimato e quindi non esporsi al giudizio altrui, fa che si il soggetto preferisca in un certo modo la vita virtuale a quella reale, tanto da diventarne dipendente, allontanandosi dalla società esterna. Per questi motivi soprattutto gli adolescenti, la componente sociale più esposta a questi tipi di influenze, devono essere maggiormente seguiti dai genitori. Internet, se usato con responsabilità, può apportare anche grossi vantaggi, negli ultimi anni sono stati introdotti servizi molto utili, come il pagamento on-line delle bollette, tasse scolastiche, perfino telefonare con tariffe molto vantaggiose. Siamo entrati in una nuova era, in cui tutto gira intorno alla rete web e tutti si stanno adattando, soprattutto i mezzi di comunicazione che, con questo nuovo sistema veloce e immediato, non può che trarre benefici, anche i conservatori più scettici devono al fine di rimanere al passo coi tempi.

-internet come risorsa informativa:
Chi collega per la prima volta il proprio computer ad Internet e inizia a "navigare" nella rete ha spesso un'idea molto vaga di quanta, e quanto variegata, sia l'informazione raggiungibile. Queste persone tendono a vedere Internet come un veicolo, un canale per raggiungere la risorsa informativa di loro interesse. E sono naturalmente sconcertate e in fondo anche irritate dalla varietà di strumenti di navigazione, di funzionalità, di protocolli di comunicazione disponibili, dal fatto insomma che Internet non si presenti immediatamente e semplicemente come un mezzo per "telefonare" alla banca dati prescelta. Fermarsi a questo (che non è poco) vorrebbe dire cogliere solo uno dei lati della medaglia, e forse non il più importante. Innanzi tutto perché accanto all'informazione "organizzata" di una banca dati, Internet offre una ricchezza enorme anche se di più difficile fruizione, d'informazione occasionale, non organizzata, dispersa. La vera rivoluzione d'Internet consiste nel fatto che chiunque può mettere informazione in rete: molti lo fanno già, moltissimi lo faranno nel prossimo futuro. Un docente universitario può inserire in rete le dispense dei propri corsi, esercitazioni per gli studenti, versioni preliminari dei propri lavori, o magari un quesito sul quale richiedere aiuti e suggerimenti ai colleghi. Informazioni di questo tipo naturalmente generano spesso un "rumore" non indifferente: trovare il dato che c'interessa può rivelarsi un compito difficile e frustrante. Per questo motivo sono stati introdotti dei motori di ricerca (Altavista, Virgilio, Italia on line, .) che si occupano di ricercare dati per l'utente in base al tipo d'argomento che sta cercando.

https://www.skuola.net/notizie-indiscrezioni-maturita/09-prima-prova/saggio-social-network-media.html

metti insieme qualcosina e crea qualcosa di tuo...ciao

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