Riflessione sulla notte per domani
Buonasera mi potreste fare delle riflessioni sul significato della notte degli imbrogli dei Promessi sposi. Grazie in anticipo.
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Quando si arriva a questo punto del romanzo sembra quasi che siano passati diversi giorni dal primo incontro tra Don Abbondio e i bravi, tuttavia di giorni ne sono passati solo 4; un punto forte infatti di Manzoni è stato quello di riempire ogni parte della giornata con tantissime azioni tanto da farci pensare che queste siano accadute nell'arco di settimane. Proprio nell'ottavo capitolo che si nota una prevalenza dell'ambientazione serale, non scelta a caso, visto che è con il buio e con il favore delle tenebre (associate da sempre a qualcosa di oscuro/malvagio)che possono accadere tutti gli atti criminosi e gli imbrogli, aiutati anche dalla suspense creata per quest'occasione. Il nome del capitolo ci suggerisce già che il piano di Renzo e Lucia di sposarsi a sorpresa andrà male visto che non sono gli unici a progettare un atto imprevisto, anche Don Rodrigo infatti ha pensato bene di rapire Lucia, cercando nelle tenebre un aiuto senza contare che il chiarore della Luna risplende ad illuminare le sue trame nascoste. Tuttavia entrambi i piani falliscono; sottolineando l’incapacità della ragione umana a controllare imprevisti e vicende. Tutti i progetti umani, calcolati fin nel dettaglio, falliscono. L’uomo deve riconoscere, se è onesto con se stesso, che non è autonomo, non può dominare e plasmare la realtà a suo piacimento. Ancora una volta è la Provvidenza a decidere per l'uomo, senza quest'ultimo possa cambiare il suo destino.
Importanti anche gli spazi aperti e chiusi che si alternano nella vicenda: abbiamo la casa che è solitamente uno spazio protettivo, la canonica dove Don Abbondio si rifugia e in contrapposizione il palazzotto di Don Rodrigo e l'osteria del villaggio che sono luoghi in cui si tramano inganni. Gli spazi aperti risentono della stessa ambivalenza, il paese è infatti di natura affettiva perché è il luogo in cui sia Renzo sia Lucia sono cresciuti ma durante la notte degli imbrogli, la piazza e le strade diventano spazi pericolosi, percorsi ostili lungo i quali gli inseguitori e gli inseguiti si muovono affannosamente; si può quindi presumere che sono gli animi e i sentimenti dei protagonisti stessi ad attribuire ai luoghi il loro profondo significato. Infine è importante guardare alla sapienza del narratore di raccontare la vicenda: si parte dalla calma di Don Abbondio che contrasta la precipitazione dei giorni passati e che prepara agli stati successivi della vicenda, si passa poi al suono delle campane che mettono tutti in allarme e al successivo movimento frenetico di tutti i personaggi siano questi personaggi positivi come Agnese sia quelli negativi dei bravi. L'interesse del narratore si concentra sui compaesani di cui si raccontano gli spostamenti caotici. Per concludere nella parte finale quando la brigata ha raggiunto il convento di Pescrenico ritornano la quiete ed il silenzio. L'incontro tra fra Cristoforo è affettuoso e malinconico. Questa "nottata" è fondamentale poiché chiude la prima fase della storia dei due sposi, che dividerà i personaggi di Lucia e Renzo per oltre due anni; si chiude inoltre la prima fase di regia del narratore che ha introdotto le storie labirintiche dei personaggi con diversi approcci narrativi e che successivamente ritornerà all'inizio del percorso intrapreso nel primo capitolo.
Importanti anche gli spazi aperti e chiusi che si alternano nella vicenda: abbiamo la casa che è solitamente uno spazio protettivo, la canonica dove Don Abbondio si rifugia e in contrapposizione il palazzotto di Don Rodrigo e l'osteria del villaggio che sono luoghi in cui si tramano inganni. Gli spazi aperti risentono della stessa ambivalenza, il paese è infatti di natura affettiva perché è il luogo in cui sia Renzo sia Lucia sono cresciuti ma durante la notte degli imbrogli, la piazza e le strade diventano spazi pericolosi, percorsi ostili lungo i quali gli inseguitori e gli inseguiti si muovono affannosamente; si può quindi presumere che sono gli animi e i sentimenti dei protagonisti stessi ad attribuire ai luoghi il loro profondo significato. Infine è importante guardare alla sapienza del narratore di raccontare la vicenda: si parte dalla calma di Don Abbondio che contrasta la precipitazione dei giorni passati e che prepara agli stati successivi della vicenda, si passa poi al suono delle campane che mettono tutti in allarme e al successivo movimento frenetico di tutti i personaggi siano questi personaggi positivi come Agnese sia quelli negativi dei bravi. L'interesse del narratore si concentra sui compaesani di cui si raccontano gli spostamenti caotici. Per concludere nella parte finale quando la brigata ha raggiunto il convento di Pescrenico ritornano la quiete ed il silenzio. L'incontro tra fra Cristoforo è affettuoso e malinconico. Questa "nottata" è fondamentale poiché chiude la prima fase della storia dei due sposi, che dividerà i personaggi di Lucia e Renzo per oltre due anni; si chiude inoltre la prima fase di regia del narratore che ha introdotto le storie labirintiche dei personaggi con diversi approcci narrativi e che successivamente ritornerà all'inizio del percorso intrapreso nel primo capitolo.
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