Rifelessioni......20 pnt.
riflessioni(tuo pensiero) sul film giorgio per lasca
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Critica:
Quando nel 1993 Steven Spielberg raccontò al mondo intero la storia di Oskar Schindler3, industriale tedesco che durante la seconda guerra mondiale salvò la vita a migliaia di ebrei, improvvisamente si aprì il sipario su una vicenda toccante e di notevole spessore morale.
Un uomo, con grande senso di umanità, e
rischiando la propria incolumità, riuscì a
strappare ad una sicura ed atroce morte degli
innocenti che stavano per finire nel vortice terrificante e folle della barbarie nazista.
3 Vedi scheda del film Schindler’s list Sezione L’adolescenza, la guerra e la società
Ebbene, quello di Schindler, fortunatamente, non fu un caso isolato; così dopo qualche tempo si venne a sapere che anche un cittadino italiano, Giorgio Perlasca, durante il suo soggiorno a Budapest (1944), ebbe il coraggio di portare in salvo numerosi ebrei, ormai avviati verso i campi di sterminio4.
In realtà Perlasca aveva parlato in alcune occasioni delle sue azioni, ma nel corso degli anni non era stato dato il giusto rilievo agli enormi meriti di quest’uomo "qualunque" che, spinto dal rispetto per la vita e per il prossimo, aveva compiuto delle
gesta autenticamente eroiche.
Oggi, la televisione pubblica italiana (Rai Uno) gli dedica giustamente un film in due puntate (28/29 gennaio) intitolato appunto, ‘Giorgio Perlasca, un eroe italiano’. In questa fiction, ispirata ad avvenimenti realmente accaduti durante l’occupazione
nazista dell’Ungheria, viene raccontata con grande partecipazione la sensibilità di un individuo che non riuscì ad accettare l’arroganza e
l’abominevole violenza del delirio nazista. Con una
creatività tutta italiana e un pizzico di pazzia si
spacciò per console di Spagna, paese allora neutrale (anche se fascista), geniale trovata che gli consentì di aiutare moltissimi cittadini ungheresi ebrei. Giorgio Perlasca, interpretato in modo coinvolgente da Luca Zingaretti, fu un uomo nobile nel senso più alto del termine; fu una persona semplice che si oppose alla brutalità delle farneticazioni razziste e xenofobe del nazionalsocialismo.
Il film, diretto da Alberto Negrin e sceneggiato da Stefano Rulli e Sandro Petraglia, rende molto bene la personalità di Perlasca, puntando tutto sulla sfera emotiva e passionale
del personaggio.
Peccato che la struttura narrativa sia decisamente spezzettata e confusionaria, che molti dettagli siano approssimativi e che la regia risulti alquanto piatta ed anonima.
Queste considerazioni sugli aspetti formali e stilistici del film nulla tolgono comunque ad una meritoria e significativa operazione di recupero storico di una vicenda di straordinaria
importanza, una vicenda che specie i giovani dovrebbero conoscere. David Arciere, ‘CultFrame’ 2002
http://www.apav.it/mat/tempolibero/cinemaematematica/guerrasocieta/perlasca.pdf
Quando nel 1993 Steven Spielberg raccontò al mondo intero la storia di Oskar Schindler3, industriale tedesco che durante la seconda guerra mondiale salvò la vita a migliaia di ebrei, improvvisamente si aprì il sipario su una vicenda toccante e di notevole spessore morale.
Un uomo, con grande senso di umanità, e
rischiando la propria incolumità, riuscì a
strappare ad una sicura ed atroce morte degli
innocenti che stavano per finire nel vortice terrificante e folle della barbarie nazista.
3 Vedi scheda del film Schindler’s list Sezione L’adolescenza, la guerra e la società
Ebbene, quello di Schindler, fortunatamente, non fu un caso isolato; così dopo qualche tempo si venne a sapere che anche un cittadino italiano, Giorgio Perlasca, durante il suo soggiorno a Budapest (1944), ebbe il coraggio di portare in salvo numerosi ebrei, ormai avviati verso i campi di sterminio4.
In realtà Perlasca aveva parlato in alcune occasioni delle sue azioni, ma nel corso degli anni non era stato dato il giusto rilievo agli enormi meriti di quest’uomo "qualunque" che, spinto dal rispetto per la vita e per il prossimo, aveva compiuto delle
gesta autenticamente eroiche.
Oggi, la televisione pubblica italiana (Rai Uno) gli dedica giustamente un film in due puntate (28/29 gennaio) intitolato appunto, ‘Giorgio Perlasca, un eroe italiano’. In questa fiction, ispirata ad avvenimenti realmente accaduti durante l’occupazione
nazista dell’Ungheria, viene raccontata con grande partecipazione la sensibilità di un individuo che non riuscì ad accettare l’arroganza e
l’abominevole violenza del delirio nazista. Con una
creatività tutta italiana e un pizzico di pazzia si
spacciò per console di Spagna, paese allora neutrale (anche se fascista), geniale trovata che gli consentì di aiutare moltissimi cittadini ungheresi ebrei. Giorgio Perlasca, interpretato in modo coinvolgente da Luca Zingaretti, fu un uomo nobile nel senso più alto del termine; fu una persona semplice che si oppose alla brutalità delle farneticazioni razziste e xenofobe del nazionalsocialismo.
Il film, diretto da Alberto Negrin e sceneggiato da Stefano Rulli e Sandro Petraglia, rende molto bene la personalità di Perlasca, puntando tutto sulla sfera emotiva e passionale
del personaggio.
Peccato che la struttura narrativa sia decisamente spezzettata e confusionaria, che molti dettagli siano approssimativi e che la regia risulti alquanto piatta ed anonima.
Queste considerazioni sugli aspetti formali e stilistici del film nulla tolgono comunque ad una meritoria e significativa operazione di recupero storico di una vicenda di straordinaria
importanza, una vicenda che specie i giovani dovrebbero conoscere. David Arciere, ‘CultFrame’ 2002
http://www.apav.it/mat/tempolibero/cinemaematematica/guerrasocieta/perlasca.pdf
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