Riassunto! (97681)
mi serve il riassunto del capitolo 15 dell' amico ritrovato.
graziee
graziee
Miglior risposta
ecco a te, capitolo 15
Questo fu il giorno della verità.Al teatro dell'opera stavano rappresentando "Il Fidelio" di Furtwangler nella quale la madre di Hans era riuscita a precurargli il biglietto.
Mentre si aspettava l'inizio dell'opera, Hans vide entrare Konradin con i suoi genitori: erano vestiti con una cerata eleganza. Mentre proseguivano verso le loro poltrone Hans notò che konradin, nostante lo avesse visto, fece finta di non riconoscerlo; questo per hans fu peggio di una pugnalata e voleva capire il perchè di questo comportamento.
Quindi, quando si calò il sipario, Hans decide di aspettarlo in un punto del teatro per chiedergli una spiegazione, ma non accadde nulla.
Hans tornò a casa deluso da ciò che era accaduto.Si mise a letto ma dormì male.
Il giorno dopo, tornando a casa dopo la scuola, Hans chiese spiegazioni al suo amico; konradin prima diventò rosso, poi impallidì. Alla fine, balbettando, gli spiegò che la ragione del suo comportamento era dovuto al fatto che la madre, discendendo da una nobile famiglia polacca, odiava gli ebrei pur non avendone conosciuto neanche uno.
Era geloso di hans perchè, essendo ebreo, era diventato amico del figlio. pensava che il figlio si stesse rovinando e quindi gli impediva di vederlo e di conoscerlo..
Dopo questa spiegazione Konradin si tranquillizzò un pò e gli chiese di rimanere amici nonostante tutto.
Hans gli diede la mano e, prima che tutti e due scoppiassero a piangere, konradin chiuse il cancello e si avviò verso casa.
hans sapeva che da quel momento in poi non avrebbe più varcato quella soglia; Konradin non gli chiese più di entrare in casa.
I due ragazzi si frequentavano fuori casa come se nulla fosse accaduto, anche se entrambi sapevano che non sarebbe stato più lo stesso. Tutto questo fu l'inizio della fine.
Questo è il riassunto del 15° capitolo che ho fatto io personalmente quest'estate dopo avere letto il libro.
ciao :hi
Questo fu il giorno della verità.Al teatro dell'opera stavano rappresentando "Il Fidelio" di Furtwangler nella quale la madre di Hans era riuscita a precurargli il biglietto.
Mentre si aspettava l'inizio dell'opera, Hans vide entrare Konradin con i suoi genitori: erano vestiti con una cerata eleganza. Mentre proseguivano verso le loro poltrone Hans notò che konradin, nostante lo avesse visto, fece finta di non riconoscerlo; questo per hans fu peggio di una pugnalata e voleva capire il perchè di questo comportamento.
Quindi, quando si calò il sipario, Hans decide di aspettarlo in un punto del teatro per chiedergli una spiegazione, ma non accadde nulla.
Hans tornò a casa deluso da ciò che era accaduto.Si mise a letto ma dormì male.
Il giorno dopo, tornando a casa dopo la scuola, Hans chiese spiegazioni al suo amico; konradin prima diventò rosso, poi impallidì. Alla fine, balbettando, gli spiegò che la ragione del suo comportamento era dovuto al fatto che la madre, discendendo da una nobile famiglia polacca, odiava gli ebrei pur non avendone conosciuto neanche uno.
Era geloso di hans perchè, essendo ebreo, era diventato amico del figlio. pensava che il figlio si stesse rovinando e quindi gli impediva di vederlo e di conoscerlo..
Dopo questa spiegazione Konradin si tranquillizzò un pò e gli chiese di rimanere amici nonostante tutto.
Hans gli diede la mano e, prima che tutti e due scoppiassero a piangere, konradin chiuse il cancello e si avviò verso casa.
hans sapeva che da quel momento in poi non avrebbe più varcato quella soglia; Konradin non gli chiese più di entrare in casa.
I due ragazzi si frequentavano fuori casa come se nulla fosse accaduto, anche se entrambi sapevano che non sarebbe stato più lo stesso. Tutto questo fu l'inizio della fine.
Questo è il riassunto del 15° capitolo che ho fatto io personalmente quest'estate dopo avere letto il libro.
ciao :hi
Miglior risposta
Risposte
ho ricercato molto, ma l'unica cosa che ho trovato è questa...fammi sapere :D
L’amico ritrovato di Uhlman narra l’amicizia, nata tra i banchi di scuola, tra Hans e Konradin. Il rapporto tra i due matura fino a quando qualcosa di più grande della differenza sociale e della diversità caratteriale si frappone tra loro.
Hans, infatti, scopre che la famiglia di Konradin ha rapporti con Hitler e ne condivide l’ideologia. La goccia che fa traboccare il vaso è un incontro a teatro, tra i due amici: in presenza dei genitori, Konradin finge di non vedere e di non conoscere Hans. Questo episodio decreta la frattura definitiva nel loro rapporto, ormai incrinato.
Siamo negli anni ‘30: le teorie sulla superiorità della razza ariana, l’odio verso gli ebrei, le svastiche e i discorsi pomposi del Furer dilagano pericolosamente, costringendo la famiglia di Hans a mandare il ragazzino in America, per proteggerlo, in attesa che quel periodo, ritenuto comunque passeggero, possa finire.
Konradin, venuto a conoscenza dell’imminente partenza dell’amico, gli scrive una lettera, nel quale si dice dispiaciuto, anche se ammette che anche una parte di sé è rimasta fortemente affascinata dalla figura di Hitler, dalla sua personalità, dall’intensità delle sue parole, lo ritiene addirittura un uomo mandato da Dio per migliorare la Germania. Si dice certo dell’esistenza di ebrei giusti e meritevoli, è sicuro che a costoro nulla di male verrà mai fatto. I rapporti tra i due amici si interrompono definitivamente.
Ormai adulto e stabilitosi definitivamente in America, Hans riceve una lettera dal suo vecchio istituto scolastico, che gli chiede fondi per la costruzione di un monumento funebre alla memoria degli allievi caduti durante la seconda guerra mondiale. In allegato, c’è una lettera, con i nomi dei caduti. Esitante e con finto disinteresse Hans scorre la lista, riconoscendo in essa i nomi di alcuni suoi ex compagni di classe. Poi si sofferma alla lettera H, dove legge: “VON HOENFELS, Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato.”
Commento:
Sull’amicizia non è mai troppo tardi per imparare qualcosa e forse è per questo che il breve romanzo di Uhlman è sempre bello da rileggere, anche a distanza di anni dai banchi di scuola. Indimenticabili i due giovani protagonisti: Konradin, troppo giovane, forse, per avere la lungimiranza e la prontezza di capire la strada imboccata da Hitler, e Hans, che affascina con la sua romantica visione dell’amicizia.
Il romanzo dimostra quanto un sentimento sincero possa essere eterno, quanto sia incombente il peso del passato nelle nostre vite. Nonostante siano passati più di trent’anni Hans avverte ancora su di sé il peso del tradimento di Konradin, fatto in nome di ideali inaccettabili, soprattutto per lui, appartenente ad un popolo sterminato, costretto alla discriminazione e alla derisione.
Apprendere il coinvolgimento di Konradin nel complotto per l’uccisione di Hitler significa apprendere il rinnegamento di quei malsani ideali. Questa presa di coscienza consente finalmente ad Hans di fare pace col suo grande amico e di “ritrovarlo”, al di là della sua morte.
http://www.fareletteratura.it/2011/03/16/“l’amico-ritrovato”-di-fred-uhlman/
L’amico ritrovato di Uhlman narra l’amicizia, nata tra i banchi di scuola, tra Hans e Konradin. Il rapporto tra i due matura fino a quando qualcosa di più grande della differenza sociale e della diversità caratteriale si frappone tra loro.
Hans, infatti, scopre che la famiglia di Konradin ha rapporti con Hitler e ne condivide l’ideologia. La goccia che fa traboccare il vaso è un incontro a teatro, tra i due amici: in presenza dei genitori, Konradin finge di non vedere e di non conoscere Hans. Questo episodio decreta la frattura definitiva nel loro rapporto, ormai incrinato.
Siamo negli anni ‘30: le teorie sulla superiorità della razza ariana, l’odio verso gli ebrei, le svastiche e i discorsi pomposi del Furer dilagano pericolosamente, costringendo la famiglia di Hans a mandare il ragazzino in America, per proteggerlo, in attesa che quel periodo, ritenuto comunque passeggero, possa finire.
Konradin, venuto a conoscenza dell’imminente partenza dell’amico, gli scrive una lettera, nel quale si dice dispiaciuto, anche se ammette che anche una parte di sé è rimasta fortemente affascinata dalla figura di Hitler, dalla sua personalità, dall’intensità delle sue parole, lo ritiene addirittura un uomo mandato da Dio per migliorare la Germania. Si dice certo dell’esistenza di ebrei giusti e meritevoli, è sicuro che a costoro nulla di male verrà mai fatto. I rapporti tra i due amici si interrompono definitivamente.
Ormai adulto e stabilitosi definitivamente in America, Hans riceve una lettera dal suo vecchio istituto scolastico, che gli chiede fondi per la costruzione di un monumento funebre alla memoria degli allievi caduti durante la seconda guerra mondiale. In allegato, c’è una lettera, con i nomi dei caduti. Esitante e con finto disinteresse Hans scorre la lista, riconoscendo in essa i nomi di alcuni suoi ex compagni di classe. Poi si sofferma alla lettera H, dove legge: “VON HOENFELS, Konradin, implicato nel complotto per uccidere Hitler. Giustiziato.”
Commento:
Sull’amicizia non è mai troppo tardi per imparare qualcosa e forse è per questo che il breve romanzo di Uhlman è sempre bello da rileggere, anche a distanza di anni dai banchi di scuola. Indimenticabili i due giovani protagonisti: Konradin, troppo giovane, forse, per avere la lungimiranza e la prontezza di capire la strada imboccata da Hitler, e Hans, che affascina con la sua romantica visione dell’amicizia.
Il romanzo dimostra quanto un sentimento sincero possa essere eterno, quanto sia incombente il peso del passato nelle nostre vite. Nonostante siano passati più di trent’anni Hans avverte ancora su di sé il peso del tradimento di Konradin, fatto in nome di ideali inaccettabili, soprattutto per lui, appartenente ad un popolo sterminato, costretto alla discriminazione e alla derisione.
Apprendere il coinvolgimento di Konradin nel complotto per l’uccisione di Hitler significa apprendere il rinnegamento di quei malsani ideali. Questa presa di coscienza consente finalmente ad Hans di fare pace col suo grande amico e di “ritrovarlo”, al di là della sua morte.
http://www.fareletteratura.it/2011/03/16/“l’amico-ritrovato”-di-fred-uhlman/