Recensine ,piccolo principe!!
recensione ,piccolo principe!!!
almeno di 2 pagine con messaggi e temi spiegati ampiamente8vi prego non quelli presi da internet
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Il Piccolo Principe è un romanzo o racconto breve scritto dal francese Antoine de Saint Exupery nel 1943.
L'autore, pilota durante la seconda guerra mondiale, immagina un personaggio suo alter-ego che, dopo un'avaria, è costretto ad atterrare in un deserto in cui, durante il tentativo di riparazione dell'aereo, incontrerà un bimbo molto particolare.
Il bimbo , biondo e di circa 10 anni, è il piccolo principe di un minuscolo pianeta lontano, arrivato sulla Terra per mezzo di una stella cometa.
Il Principe racconterà all'aviatore tutte le avventure vissute da quando ha lasciato l'asteroide, sul quale lo attende una tirannica rosa, e troverà il modo, al termine del romanzo, di tornare sulla propria stella, cresciuto e maturato, ma sempre candido.
Nel raccontare le proprie peripezie il bimbo descrive un mondo simbolico, fatto di adulti che non capiscono, che non sanno più intuire cosa sia realmente fondamentale e che si appigliano ai loro vizi (come l'ubriacone), alle loro false ricchezze (come il matematico) o al loro ego (il re e il vanitoso), rimanendo immancabilmente vittima del suo candido e impietoso giudizio. Il Principe, con la semplicità di un bambino, ma in realtà con la saggezza di chi sa perfettamente dare un valore alle cose e alle esperienze, smaschera ogni personaggio incontrato lasciandolo solo a convivere con la propria "nudità".
Quello che il protagonista davvero cerca è qualcuno che possa rispondere col cuore a tutti i suoi interrogativi, al senso di amore per chi non se lo merita (la sua rosa), al senso di appartenenza che la volpe gli farà scoprire, al senso di unicità che non è dato dall'essere un esemplare unico al mondo ma dal rapporto che si riesce ad instaurare con questo qualcuno ("Voi siete belle, ma siete vuote. Non si può morire per voi" come dirà alle rose).
Quello che l'autore e il bimbo scoprono insieme in questo avventuroso racconto è che solo quando si condivide il proprio cuore con qualcuno la vita assume un senso, anche se bisogna fare dei sacrifici, anche se l'altro non è certo perfetto, anche se a volte si vorrebbe scappare.
Il cuore però torna sempre lì, come sa bene il bimbo che, pur di tornare sul suo asteroide, rinuncia a vivere e si lascia mordere da un serpente: "cadde dolcemente come cade un albero. Non fece neppure rumore sulla sabbia. Ma so che è ritornato nel suo pianeta – scrive il narratore – perché al levar del giorno non ho ritrovato il suo corpo”
L'autore, pilota durante la seconda guerra mondiale, immagina un personaggio suo alter-ego che, dopo un'avaria, è costretto ad atterrare in un deserto in cui, durante il tentativo di riparazione dell'aereo, incontrerà un bimbo molto particolare.
Il bimbo , biondo e di circa 10 anni, è il piccolo principe di un minuscolo pianeta lontano, arrivato sulla Terra per mezzo di una stella cometa.
Il Principe racconterà all'aviatore tutte le avventure vissute da quando ha lasciato l'asteroide, sul quale lo attende una tirannica rosa, e troverà il modo, al termine del romanzo, di tornare sulla propria stella, cresciuto e maturato, ma sempre candido.
Nel raccontare le proprie peripezie il bimbo descrive un mondo simbolico, fatto di adulti che non capiscono, che non sanno più intuire cosa sia realmente fondamentale e che si appigliano ai loro vizi (come l'ubriacone), alle loro false ricchezze (come il matematico) o al loro ego (il re e il vanitoso), rimanendo immancabilmente vittima del suo candido e impietoso giudizio. Il Principe, con la semplicità di un bambino, ma in realtà con la saggezza di chi sa perfettamente dare un valore alle cose e alle esperienze, smaschera ogni personaggio incontrato lasciandolo solo a convivere con la propria "nudità".
Quello che il protagonista davvero cerca è qualcuno che possa rispondere col cuore a tutti i suoi interrogativi, al senso di amore per chi non se lo merita (la sua rosa), al senso di appartenenza che la volpe gli farà scoprire, al senso di unicità che non è dato dall'essere un esemplare unico al mondo ma dal rapporto che si riesce ad instaurare con questo qualcuno ("Voi siete belle, ma siete vuote. Non si può morire per voi" come dirà alle rose).
Quello che l'autore e il bimbo scoprono insieme in questo avventuroso racconto è che solo quando si condivide il proprio cuore con qualcuno la vita assume un senso, anche se bisogna fare dei sacrifici, anche se l'altro non è certo perfetto, anche se a volte si vorrebbe scappare.
Il cuore però torna sempre lì, come sa bene il bimbo che, pur di tornare sul suo asteroide, rinuncia a vivere e si lascia mordere da un serpente: "cadde dolcemente come cade un albero. Non fece neppure rumore sulla sabbia. Ma so che è ritornato nel suo pianeta – scrive il narratore – perché al levar del giorno non ho ritrovato il suo corpo”
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