Raga x favore aiutatemi

kiki94200
raga mi serve il commento del brano don chisciotte e i mulini a vento
x favore aiutatemi:hi

Risposte
Francy1982
Puoi leggere anche qui:
http://terza-pagina.myblog.it/archive/2009/06/06/come-don-chisciotte-la-lunga-guerra-contro-i-mulini-a-vento.html

shashy*-*
In un paesino della Mancia (regione spagnola) viveva un uomo

con sua nipote ed una governante. Costui passava gran parte del

suo tempo leggendo poemi e romanzi cavallereschi, dei quali si

riempì talmente la testa che gli si prosciugò il cervello e perse il

giudizio. Decise così di imitare le gesta dei personaggi che

tanto amava, facendosi cavaliere errante. Partì, così in cerca

di avventure con indosso l’armatura dei suoi avi, insieme al

ronzino Ronzinante.Si battezzò don Chisciotte della Mancia e

decise che la donna per cui avrebbe lottato sarebbe stata una

dama del Toboso che, un tempo, lo aveva attirato e la ribattezzò

Dulcinea del Toboso.

Dopo aver cavalcato per ore vide una locanda che scambiò per

un castello dove venne investito cavaliere dal locandiere che lui

aveva scambiato per il castellano. All’alba stava per tornare al

suo villaggio quando udì grida e lamenti provenire dal bosco.

Erano le grida di un ragazzetto che veniva punito dal suo

padrone contadino per avergli perso delle pecore. Don

Chisciotte lo fece smettere, ma appena se ne andò questi

ricominciò a frustarlo. Continuando per il suo cammino Don

Chisciotte incontrò dei mercanti coi loro scudieri che scambiò

per cavalieri che aggredì perché avevano offeso la bella

Dulcinea del Toboso. Purtroppo Ronzinante inciampò e cadde

trascinandosi dietro il suo padrone e i mercanti ne

approfittarono per legnarlo. Lo trovò un contadino del suo villaggio e lo riportò a

casa dove lo aspettavano preoccupati il curato, il barbiere, la governante e la

nipote. Venne curato dalle ferite poi vennero bruciati tutti i libri e i romanzi

cavallereschi e decisero persino di murare la porta del suo studio.

Per due settimane rimase al suo villaggio, ma già si preparava ad andarsene in

compagnia di un contadino con poco sale in zucca al quale aveva detto che se gli

avrebbe fatto da scudiero avrebbe potuto far fortuna e diventare persino

governatore di un’isola. Poi una notte partirono senza salutare nessuno. A un tratto

don Chisciotte vide dei mulini a vento e, scambiandoli per dei giganti, gli si

scagliò contro e infilzò la lancia in una delle pale che lo sollevò insieme a

Ronzinante lasciandoli pio cadere rovinosamente. Proseguendo incontrarono poi

una scortata da servitori e don Chisciotte si lanciò all’assalto credendo che nella

carrozza vi fosse una dama rapita e gli venne mozzato l’orecchi durante il

combattimento con lo scudiero. La sera furono accolti da dei caprai che offrirono

loro da mangiare e guarirono l’orecchio di don Chisciotte. Rimasero due giorni

coi caprai poi ripartirono e, nelle ore più calde, si fermarono ad un ruscello dove

Ronzinante cercò di avvicinare delle cavalle che però lo accolsero a suon di calci

e i loro guardiani lo presero a bastonate. Don Chisciotte corse in aiuto del suo

ronzino, ma fu preso a bastonate anche lui. Si rimisero in viaggio e arrivarono

presso una locanda che don Chisciotte scambiò per un castello. Le locandiere li

curarono dalle ferite e li ospitarono per la notte. Il giorno dopo si imbatterono in

una mandria di pecore che don Chisciotte aveva assalito perché l’aveva scambiata

per un esercito, e fu picchiato a sangue dai pastori imbestialiti. Ripresero il

cammino e a sera si fermarono a riposare in un bosco per poi ripartire il giorno

dopo. A un tratto incontrarono un uomo, su un somaro, con in testa un catino che

don Chisciotte scambiò per un elmo d’oro; assalì così il pover uomo che scappò

lasciando a terra il catino. Proseguendo lungo il cammino incontrarono dei forzati

che don Chisciotte liberò, ma questi lo ringraziarono a suon di sassate. Don

Chisiotte e il suo scudiero scapparono e cavalcarono fino a sera. Quella notte uno

dei forzati liberati da don Chisciotte rubò il somaro di Sancio e il suo padrone gli

offrì tre asini della sua stalla; così Sancio si avviò verso il suo villaggio e lungo il

cammino incontrò il curato e il barbiere che riuscirono a ingabbiarlo e a riportarlo

a casa. Presto ripartirono e si imbatterono in un misterioso cavaliere, che poi

scoprirono essere un loro compaesano. Poco dopo incontrarono un gentiluomo che

li invitò a casa sua e, mentre gli faceva strada, incontrarono degli uomini che

portavano due leoni in dono al re. Don Chisciotte, credendo fosse una prova di

coraggio, fece liberare un leone che lui stesso fece tornare in gabbia.

Sancio e il suo padrone rimasero a casa del gentiluomo per due giorni, poi

ripresero il cammino e incontrarono un duca e una duchessa che li ospitarono e

che, insieme agli altri duchi, si divertirono a torturare i due poveretti con scherzi di

cattivo gusto. Col passare dei giorni i duchi si pentirono di come li avevano trattati

e li lasciarono andare.

I due incontrarono il cavaliere dalla bianca luna che sconfisse don Chisciotte e questo dovette tornare al villaggio dove finì i suoi giorni.

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