Questo, Giacopo mio, sconcio funesto - analisi figure retoriche (40693)

McLove
Questo, Giacopo mio, sconcio funesto
cui diè morto natale il sen materno,
se maturo nascea, moria ben presto,
e voi d'intempestivo il fêste eterno.

Non so se dolce latte o pianto mesto
gli sia di quel cristal l'umore interno;
so ben che l'alvo suo fu come questo,
poi che utero da vetro io non discerno.

Vive quasi per voi chi per sé langue;
embrïone morì, scheletro nacque,
fatto parto immortal d'aborto essangue.

Uomo, impara! Insegnarti ai Grandi piacque
che sia ventre di donna e maschio sangue
più fral del vetro e men vital de l'acque.

Potreste aiutarmi a trovare figure retoriche?

Aggiunto 3 ore 25 minuti più tardi:

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