Quesiti su dante
mi potreste svolgere questa scheda su dante rispondendo ai quesiti nella scheda allegata?
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prego alla prossima!
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1 esaminare in quale modo le esperienze biografiche dell'incontro con Beatrice del'attivita politica e dell'esilio vengano assorbite nella produzione letteraria di dante.
2 riflettere sulle componenti culturali che hanno formato l'intellettuale dante (ad esempio la conoscenza dei classici latini,della filosofia,della retorica...)
a prima formazione culturale. La prima formazione culturale di Dante ebbe luogo nella Firenze comunale di fine Duecento, una città dominata dalle lotte irriducibili tra le fazioni e in cui anche la figura dell’intellettuale svolgeva spesso un ruolo politico di primo piano. Suo riconosciuto maestro fu Brunetto Latini , profondo conoscitore della letteratura francese, allora famoso in tutta Europa grazie agli studi sull’arte retorica applicata alla politica. Anche l’attività poetica di Dante incominciò, con ogni probabilità molto precocemente, a Firenze, e i modi dell’esordio ebbero ripercussioni notevoli sulla sua personalità di scrittore. La città toscana era tra le più attive come centro di diffusione della nuova poesia cortese, il cui maestro era Guittone d’Arezzo , e vi vivevano altri insigni poeti, taluni coetanei di Dante, tra i quali Guido Cavalcanti , la cui amicizia è di fondamentale importanza per Dante. Abbiamo testimonianza, nelle Rime , dei frequenti scambi poetici che Dante intratteneva con poeti fiorentini e toscani, come Lapo Gianni e Cino da Pistoia, con i quali egli condivise l’esperienza stilnovistica.
La produzione giovanile e la Vita nova. Voci autorevoli della critica più recente propongono di attribuire a Dante due poemetti, il Fiore e il Detto d’Amore, la cui composizione risalirebbe alla fase prestilnovistica e rappresenterebbe, quindi, l’esordio di Dante in campo letterario. Ma l’esito più maturo e di sicura attribuzione di questa prima stagione rimane in ogni caso il libro della Vita nova (ultimato quasi certamente nel 1294), in cui per la prima volta compare Beatrice (comunemente identificata con Bice figlia di Folco Portinari, moglie di Simone dei Bardi), colei che diventerà per Dante simbolo della perfezione dell’amore e della bellezza femminile.
Il periodo degli studi filosofici. In seguito alla morte prematura della donna (1290), e probabilmente sollecitato anche da una profonda crisi intellettuale e morale, Dante scelse di abbandonare per un certo periodo la poesia per dedicarsi agli studi filosofici. Frequentò allora le due principali «università» fiorentine del tempo: lo «studium» francescano di Santa Croce, specializzato nella lettura e nel commento di Agostino, dei padri della Chiesa e dei mistici (come Bernardo di Chiaravalle, Bonaventura da Bagnoregio, Riccardo da San Vittore); e quello domenicano di Santa Maria Novella, specializzato nello studio di Aristotele attraverso i commenti dei teologi contemporanei Alberto Magno e Tommaso d’Aquino. L’immersione nello studio della filosofia durò «trenta mesi», secondo la testimonianza del Convivio , e fu preceduta da un breve soggiorno a Bologna, tra il 1286 e il 1287, durante il quale Dante può aver avuto accesso al fiorente centro universitario di quella città. (Tratto da qui)
3 la letteratura latina classica,quella mediolatina,quella franco-provenzale hanno influenzato dante?quale valutazione dante esprime di queste forme letterarie?
Poco si sa circa gli studi di Dante. La cultura dantesca, formatasi in un contesto educativo totalmente diverso da quello attuale, è ricostruibile, in assenza di dati documentari affidabili, innanzitutto a partire dalle opere. Si ottiene così l'immagine di un attento studioso di teologia, filosofia, fisica, astronomia, grammatica e retorica: in breve, di tutte le discipline del Trivium e del Quadrivium previste dalle scuole e dalle Universitates medievali. Ad ogni modo, è probabile che il poeta abbia frequentato gli studia religiosi e laici di cui si ha notizia a Firenze. Alcuni ritengono che Dante abbia studiato presso l'Università di Bologna, ma non vi sono prove in proposito. In un verso della Divina Commedia (Par., X, 133-138) Che, leggendo nel vico de li Strami, silogizzò invidïosi veri, Dante allude a Rue Fouarre, dove si svolgevano le lezioni della Sorbona: questo ha fatto pensare a qualche commentatore, in modo puramente congetturale, che Dante possa essersi realmente recato a Parigi. Ovviamente, la cultura ufficiale delle Università era essenzialmente in lingua latina. Di conseguenza, la cultura letteraria di Dante è basata principalmente sugli autori latini: in particolare Virgilio, che ebbe un'influenza determinante sulle opere dantesche. Dante, tuttavia, conobbe certamente un buon numero di poeti volgari, sia italiani che provenzali. Nelle sue opere è evidente il legame con la poesia toscana di Guittone d'Arezzo e di Bonagiunta Orbicciani (cfr. Purgatorio, Canto XXIV, 52-62), di Guido Guinizelli e della Scuola poetica siciliana - una corrente letteraria attiva alla corte di Federico II, corrente che si esprimeva in volgare e che proprio allora stava cominciando ad essere conosciuta in Toscana, avendo in Giacomo da Lentini (il famoso "Notaro" di cui alla citazione precedente) il suo maggior esponente. La conoscenza del provenzale da parte di Dante è ricostruibile sia dalle citazioni contenute nel De vulgari eloquentia sia dai versi provenzali inseriti nel Purgatorio (XXVI, 140-147). Alla scelta di Dante di utilizzare la lingua volgare per scrivere alcune delle sue opere possono avere influito notevolmente le opere di Andrea da Grosseto, letterato del Duecento che utilizzava la lingua volgare da lui parlata, il dialetto grossetano dell'epoca, per la traduzione di opere prosaiche in latino, come i trattati di Albertano da Brescia.[6] In virtù dei suoi interessi, Dante apprese la tradizione dei menestrelli, dei poeti provenzali e la stessa cultura latina, professando, come già detto, una devozione particolare per Virgilio. Dovrebbe essere sottolineato che, durante il Medioevo, le rovine dell'Impero romano decaddero definitivamente, lasciando spazio a dozzine di piccoli stati: la Sicilia, ad esempio, era tanto lontana - culturalmente e politicamente - dalla Toscana quanto lo era la Provenza. Le stesse regioni, in buona sostanza, non condividevano una lingua o una cultura comune né tanto meno potevano usufruire di facili collegamenti. Sulla base di queste premesse, è possibile supporre che Dante fosse per la sua epoca un intellettuale aggiornato, acuto e con interessi, come si direbbe oggi, internazionali. (tratto da Wikipedia)
4 quale tipo d'intellettuale rappresenta dante? (riflettere sulla Realtà politico-sociale, il comune dov'è inserito, carretteristiche sulla sua formazione, il pubblico a cui si rivolge)
Dante è un intellettuale cittadino attivo politicamente e legato al medioevo , il sapere di Dante è enciclopedico, lo notiamo soprattutto nella sua opera maggiore, nei temi e nelle rime usate. Egli fonda il suo pensiero sulla filosofia scolastica e in particolare San Tommaso. Dante è il classico insegnante medievale, è il maestro di vita e la sua letteratura si basa sulla morale. Dante scrive in volgare per rivolgersi a tutti, ma non disdegna neanche il latino...
5 quali Elementi caratterizzano l'ideologia politica di Dante? (come giudica il presente,il passato,quali valori caratterizzano la sua società ideale? L'operato del pontefice e dell'Imperatore?)
http://209.85.129.132/search?q=cache:-6x0Q1FJJ_YJ:ssis-old.adm.unipi.it/documenti/labor-dante3.doc+ideologia+politica+dante&cd=2&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a
6 come si colloca l'esperienza di dante nella vita nuova rispetto allo stilnovismo praticato da Guinizelli e Cavalcanti?
http://209.85.129.132/search?q=cache:uTOD9PpM-GwJ:www.riappunti.net/dante/vita_nova_dante.htm+dante+guinizzelli+cavalcanti&cd=7&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a
2 riflettere sulle componenti culturali che hanno formato l'intellettuale dante (ad esempio la conoscenza dei classici latini,della filosofia,della retorica...)
a prima formazione culturale. La prima formazione culturale di Dante ebbe luogo nella Firenze comunale di fine Duecento, una città dominata dalle lotte irriducibili tra le fazioni e in cui anche la figura dell’intellettuale svolgeva spesso un ruolo politico di primo piano. Suo riconosciuto maestro fu Brunetto Latini , profondo conoscitore della letteratura francese, allora famoso in tutta Europa grazie agli studi sull’arte retorica applicata alla politica. Anche l’attività poetica di Dante incominciò, con ogni probabilità molto precocemente, a Firenze, e i modi dell’esordio ebbero ripercussioni notevoli sulla sua personalità di scrittore. La città toscana era tra le più attive come centro di diffusione della nuova poesia cortese, il cui maestro era Guittone d’Arezzo , e vi vivevano altri insigni poeti, taluni coetanei di Dante, tra i quali Guido Cavalcanti , la cui amicizia è di fondamentale importanza per Dante. Abbiamo testimonianza, nelle Rime , dei frequenti scambi poetici che Dante intratteneva con poeti fiorentini e toscani, come Lapo Gianni e Cino da Pistoia, con i quali egli condivise l’esperienza stilnovistica.
La produzione giovanile e la Vita nova. Voci autorevoli della critica più recente propongono di attribuire a Dante due poemetti, il Fiore e il Detto d’Amore, la cui composizione risalirebbe alla fase prestilnovistica e rappresenterebbe, quindi, l’esordio di Dante in campo letterario. Ma l’esito più maturo e di sicura attribuzione di questa prima stagione rimane in ogni caso il libro della Vita nova (ultimato quasi certamente nel 1294), in cui per la prima volta compare Beatrice (comunemente identificata con Bice figlia di Folco Portinari, moglie di Simone dei Bardi), colei che diventerà per Dante simbolo della perfezione dell’amore e della bellezza femminile.
Il periodo degli studi filosofici. In seguito alla morte prematura della donna (1290), e probabilmente sollecitato anche da una profonda crisi intellettuale e morale, Dante scelse di abbandonare per un certo periodo la poesia per dedicarsi agli studi filosofici. Frequentò allora le due principali «università» fiorentine del tempo: lo «studium» francescano di Santa Croce, specializzato nella lettura e nel commento di Agostino, dei padri della Chiesa e dei mistici (come Bernardo di Chiaravalle, Bonaventura da Bagnoregio, Riccardo da San Vittore); e quello domenicano di Santa Maria Novella, specializzato nello studio di Aristotele attraverso i commenti dei teologi contemporanei Alberto Magno e Tommaso d’Aquino. L’immersione nello studio della filosofia durò «trenta mesi», secondo la testimonianza del Convivio , e fu preceduta da un breve soggiorno a Bologna, tra il 1286 e il 1287, durante il quale Dante può aver avuto accesso al fiorente centro universitario di quella città. (Tratto da qui)
3 la letteratura latina classica,quella mediolatina,quella franco-provenzale hanno influenzato dante?quale valutazione dante esprime di queste forme letterarie?
Poco si sa circa gli studi di Dante. La cultura dantesca, formatasi in un contesto educativo totalmente diverso da quello attuale, è ricostruibile, in assenza di dati documentari affidabili, innanzitutto a partire dalle opere. Si ottiene così l'immagine di un attento studioso di teologia, filosofia, fisica, astronomia, grammatica e retorica: in breve, di tutte le discipline del Trivium e del Quadrivium previste dalle scuole e dalle Universitates medievali. Ad ogni modo, è probabile che il poeta abbia frequentato gli studia religiosi e laici di cui si ha notizia a Firenze. Alcuni ritengono che Dante abbia studiato presso l'Università di Bologna, ma non vi sono prove in proposito. In un verso della Divina Commedia (Par., X, 133-138) Che, leggendo nel vico de li Strami, silogizzò invidïosi veri, Dante allude a Rue Fouarre, dove si svolgevano le lezioni della Sorbona: questo ha fatto pensare a qualche commentatore, in modo puramente congetturale, che Dante possa essersi realmente recato a Parigi. Ovviamente, la cultura ufficiale delle Università era essenzialmente in lingua latina. Di conseguenza, la cultura letteraria di Dante è basata principalmente sugli autori latini: in particolare Virgilio, che ebbe un'influenza determinante sulle opere dantesche. Dante, tuttavia, conobbe certamente un buon numero di poeti volgari, sia italiani che provenzali. Nelle sue opere è evidente il legame con la poesia toscana di Guittone d'Arezzo e di Bonagiunta Orbicciani (cfr. Purgatorio, Canto XXIV, 52-62), di Guido Guinizelli e della Scuola poetica siciliana - una corrente letteraria attiva alla corte di Federico II, corrente che si esprimeva in volgare e che proprio allora stava cominciando ad essere conosciuta in Toscana, avendo in Giacomo da Lentini (il famoso "Notaro" di cui alla citazione precedente) il suo maggior esponente. La conoscenza del provenzale da parte di Dante è ricostruibile sia dalle citazioni contenute nel De vulgari eloquentia sia dai versi provenzali inseriti nel Purgatorio (XXVI, 140-147). Alla scelta di Dante di utilizzare la lingua volgare per scrivere alcune delle sue opere possono avere influito notevolmente le opere di Andrea da Grosseto, letterato del Duecento che utilizzava la lingua volgare da lui parlata, il dialetto grossetano dell'epoca, per la traduzione di opere prosaiche in latino, come i trattati di Albertano da Brescia.[6] In virtù dei suoi interessi, Dante apprese la tradizione dei menestrelli, dei poeti provenzali e la stessa cultura latina, professando, come già detto, una devozione particolare per Virgilio. Dovrebbe essere sottolineato che, durante il Medioevo, le rovine dell'Impero romano decaddero definitivamente, lasciando spazio a dozzine di piccoli stati: la Sicilia, ad esempio, era tanto lontana - culturalmente e politicamente - dalla Toscana quanto lo era la Provenza. Le stesse regioni, in buona sostanza, non condividevano una lingua o una cultura comune né tanto meno potevano usufruire di facili collegamenti. Sulla base di queste premesse, è possibile supporre che Dante fosse per la sua epoca un intellettuale aggiornato, acuto e con interessi, come si direbbe oggi, internazionali. (tratto da Wikipedia)
4 quale tipo d'intellettuale rappresenta dante? (riflettere sulla Realtà politico-sociale, il comune dov'è inserito, carretteristiche sulla sua formazione, il pubblico a cui si rivolge)
Dante è un intellettuale cittadino attivo politicamente e legato al medioevo , il sapere di Dante è enciclopedico, lo notiamo soprattutto nella sua opera maggiore, nei temi e nelle rime usate. Egli fonda il suo pensiero sulla filosofia scolastica e in particolare San Tommaso. Dante è il classico insegnante medievale, è il maestro di vita e la sua letteratura si basa sulla morale. Dante scrive in volgare per rivolgersi a tutti, ma non disdegna neanche il latino...
5 quali Elementi caratterizzano l'ideologia politica di Dante? (come giudica il presente,il passato,quali valori caratterizzano la sua società ideale? L'operato del pontefice e dell'Imperatore?)
http://209.85.129.132/search?q=cache:-6x0Q1FJJ_YJ:ssis-old.adm.unipi.it/documenti/labor-dante3.doc+ideologia+politica+dante&cd=2&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a
6 come si colloca l'esperienza di dante nella vita nuova rispetto allo stilnovismo praticato da Guinizelli e Cavalcanti?
http://209.85.129.132/search?q=cache:uTOD9PpM-GwJ:www.riappunti.net/dante/vita_nova_dante.htm+dante+guinizzelli+cavalcanti&cd=7&hl=it&ct=clnk&gl=it&client=firefox-a
ok
1 esaminare in quale modo le esperienze biografiche dell'incontro con Beatrice del'attivita politica e dell'esilio vengano assorbite nella produzione letteraria di dante.
2 riflettere sulle componenti culturali che hanno formato l'intellettuale dante (ad esempio la conoscenza dei classici latini,della filosofia,della retorica...)
3 la letteratura latina classica,quella mediolatina,quella franco-provenzale hanno influenzato dante?quale valutazione dante esprime di queste forme letterarie?
4 quale tipo d'intellettuale rappresenta dante? (riflettere sulla Realtà politico-sociale, il comune dov'è inserito, carretteristiche sulla sua formazione, il pubblico a cui si rivolge)
5 quali Elementi caratterizzano l'ideologia politica di Dante? (come giudica il presente,il passato,quali valori caratterizzano la sua società ideale? L'operato del pontefice e dell'omperatore?)
6 come si colloca l'esperienza di dante nella vita nuova rispetto allo stilnovismo praticato da guinizelli e cavalcanti?
1 esaminare in quale modo le esperienze biografiche dell'incontro con Beatrice del'attivita politica e dell'esilio vengano assorbite nella produzione letteraria di dante.
2 riflettere sulle componenti culturali che hanno formato l'intellettuale dante (ad esempio la conoscenza dei classici latini,della filosofia,della retorica...)
3 la letteratura latina classica,quella mediolatina,quella franco-provenzale hanno influenzato dante?quale valutazione dante esprime di queste forme letterarie?
4 quale tipo d'intellettuale rappresenta dante? (riflettere sulla Realtà politico-sociale, il comune dov'è inserito, carretteristiche sulla sua formazione, il pubblico a cui si rivolge)
5 quali Elementi caratterizzano l'ideologia politica di Dante? (come giudica il presente,il passato,quali valori caratterizzano la sua società ideale? L'operato del pontefice e dell'omperatore?)
6 come si colloca l'esperienza di dante nella vita nuova rispetto allo stilnovismo praticato da guinizelli e cavalcanti?
mi puoi trascrivere li esercizi? purtroppo mi da problemi a caricare...colpa del mio pc acciaccato...
mi potresti scrivere le risposte poichè non l'ho trovate nella sezione apposita
la maggior parte di queste domande ono gia svolte nei riassunti su Dante, nella sezione apposita!
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