Poesia (46230)

Caputo
Ciao..! Mi Potreste fare un paragone( un confronto) tra la poesia Autunno di Vincenzo Caldarelli e la poesia Novembre di Pascoli?

Risposte
coltina
Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle pioggie di settembre
torrenziali e piangenti
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.

Gemmea l'aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l'odorino amaro
senti nel cuore...

Ma secco è il pruno e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.

Silenzio, intorno; solo, alle ventate
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cadere fragile. E' l'estate,
fredda, dei morti.

somiglianze compositive:
entrambi gli autori fanno riferimento a un sole debole (chiaro per pascoli, smarrito per caldarelli), entrambi descrivono una terra vuote, svuotata, cava (al piè sonante per pascoli), nuda e triste (per caldarelli). In entrambi i quadri è nominato il vento, che fa cadere le foglie negli orti lontani (creando l'unico accenno di suono della lirica di pascoli) o portando i prmi accenni d'autunno, come in caldarelli.
In caldarelli l'arrivo di questa stagione è atteso, egli ne rileva i segnali premonitori già presenti nei mesi estivi, mentre per pascoli l'arrivo di novembre sembra improvviso, tanto che il poeta cerca i segnali di una primavera ricordata solo dal sole pallido.
Per entrambi però la più significativa affinità è l'interpretazione dell'autunno come una stagione negativa, triste e lugubre: "l'estate dei morti" la definisce il Pascoli, o il tempo in cui la gioventù ci abbandona, cme sottolinea il Caldarelli.

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