Petrarca,o mio Petrarca..

sarachichita
Ciao a tutti ragazzi! Vorrei chiedervi un favore..qualcuno di voi ha qualche saggio sulle contraddizioni e conflitti interiori nella personalità e nell'opera di Petrarca? Mi servirebbe qualche saggio breve ( non preso da internet) per uno spunto.. Ve ne sarei grata :D

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juventina1992
La vita del giovane Petrarca non era occupata solo dalla poesia e dagli studi, ma anche dal suo bisogno di tranquillità e x questo prese gli ordini minori che gli consentivano di accedere a cariche lucrose e non curava le anime. L'irrequietudine che lo spingeva a esplorare nuovi mondi si contrapponeva alka chiusura ne mondo interiore per approfondire la conoscenza di sé; così si ritirò a Valchiusa dove si dedicava alla lettura dei classici e alla meditazione. Nacque qui in lui il bisogno di gloria e fu appagato con l'incoronazione poetica a Roma nel 1341. A ciò seguì una crisi religiosa dovuta al ritiro in convento del fratello Gherardo che si tradusse in un tortuoso processo interiore senza soluzione in cui si alternavano l'ansia di purificazione e il risorgere di interessi mondani. Questa sua ansia lo traduce anche nelle opere religioso-morali:
-Il secretum: lo scrittore di sdoppia in 2 personaggi che sono entrambi proiezioni della sua interiorità. Agostino rappresenta la coscienza e Francesco é il peccatore fragile. Nel primo libro Agostino rimprovera a Francesco la debolezza della volontà che gli impedisce di vivere virtuosamente. Nel secondo libro descrive l'accidia, uno dei 7 peccati capitali che interessa maggiormente Francesco e che consiste nella debolezza del volere. Nel terzo libro si esaminano il desiderio di gloria terrena che distoglie il pensiero dalle cose eterne e l'amore per Laura che hanno portato Francesco alla degradazione morale. Il dialogo è pervaso dal continuo e ansioso bisogno di raggiungere-mediante il lucido esame di coscienza-la pace interiore che non sarà mai raggiunta alla fine dell'opera. Ma la lingua dell'opera non è così tormentata come la trama perché il modello degli antichi consente a petrarca di osservare i suoi problemi in modo lucido.
-Il de vita solitaria: la solitudine per il poeta deve essere qualcosa a contatto con la natura e con i libri: ciò gli permette di conciliare l'ideale cristiano della rinuncia al mondo e quello classico dell'otium letterario, cioè di un distacco totale da ogni attività per impegnarsi nella cultura dello spirito.
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melody_gio
Ciao Sara,

non faccio saggi brevi, perché sul forum non offriamo compiti pronti, bensì dei consigli e delle correzioni. Però ti potrei offrire degli spunti. A partire da qualche citazione per esempio del Secretum di Petrarca, potresti descrivere la personalità dello scrittore, il quale descriveva tutti i suoi stati d'animo sulla carta. Per esempio, infatti, nel Secretum l'intellettuale imposta un dialogo tra lui e Agostino; in questo dialogo si crea uno sdoppiamento tra il Petrarca coscenzioso e il Petrarca più umano, soggetto alle varie passioni e debolezze umane. Petrarca sa che le passioni sono qualcosa di dolce, ma queste sono sinonimo di falsità.

A partire da queste mie considerazioni, prova a stendere un piccolo testo e cerco di aiutarti con ulteriori consigli e spunti.

Ciao,
Giorgia :)

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