PARAFRASI URGENTE POSSIBILMENTE ENTRO STASERA
Mi serve la parafrasi di: l'aura serena che fra verdi fronde (PETRARCA) possibilmente per domani grazie.
L’aura serena che fra verdi fronde
mormorando a ferir nel volto viemme,
fammi risovenir quand’Amor diemme
le prime piaghe, sí dolci profonde;
5e ’l bel viso veder, ch’altri m’asconde,
che sdegno o gelosia celato tiemme;
et le chiome or avolte in perle e ’n gemme,
allora sciolte, et sovra òr terso bionde:
le quali ella spargea sí dolcemente,
10et raccogliea con sí leggiadri modi,
che ripensando ancor trema la mente;
torsele il tempo poi in piú saldi nodi,
et strinse ’l cor d’un laccio sí possente,
che Morte sola fia ch’indi lo snodi.
L’aura serena che fra verdi fronde
mormorando a ferir nel volto viemme,
fammi risovenir quand’Amor diemme
le prime piaghe, sí dolci profonde;
5e ’l bel viso veder, ch’altri m’asconde,
che sdegno o gelosia celato tiemme;
et le chiome or avolte in perle e ’n gemme,
allora sciolte, et sovra òr terso bionde:
le quali ella spargea sí dolcemente,
10et raccogliea con sí leggiadri modi,
che ripensando ancor trema la mente;
torsele il tempo poi in piú saldi nodi,
et strinse ’l cor d’un laccio sí possente,
che Morte sola fia ch’indi lo snodi.
Risposte
In questo link http://www.traccedistudio.it/373/rime-di-francesco-petrarca-parte-prima-sonetto-i.html (SONETTO CXLIV) vi sono delle note che ti risulteranno utili a fare la parafrasi del testo. Eccole:
Verso 2. Ferir. Percuotere. Viemme. Viemmi. Cioè mi viene. // 3. Quando. Del tempo quando. Ciò fu di primavera. Diemme. Diemmi. // 5. E. E fammi. Altri. cioè: sdegno e gelosia, come spiega nel verso seguente. // 6. Gelosia. Invidia che Laura ha del mio bene. Veggasi il Sonetto centoventesimo. Tiemme. Tiemmi. Cioè mi tiene. // 7. E le chiome. E veder le chiome. // 8. Sovra. Più che. // 12. Vuol dir che Laura cresciuta in età, non lasciava più i suoi capelli andare sciolti, come nella prima giovinezza. Po’ sta, per poi. // 13. Il cor. Il cuor mio. // 14. Indi. Cioè da esso laccio.
:hi Buon lavoro
Verso 2. Ferir. Percuotere. Viemme. Viemmi. Cioè mi viene. // 3. Quando. Del tempo quando. Ciò fu di primavera. Diemme. Diemmi. // 5. E. E fammi. Altri. cioè: sdegno e gelosia, come spiega nel verso seguente. // 6. Gelosia. Invidia che Laura ha del mio bene. Veggasi il Sonetto centoventesimo. Tiemme. Tiemmi. Cioè mi tiene. // 7. E le chiome. E veder le chiome. // 8. Sovra. Più che. // 12. Vuol dir che Laura cresciuta in età, non lasciava più i suoi capelli andare sciolti, come nella prima giovinezza. Po’ sta, per poi. // 13. Il cor. Il cuor mio. // 14. Indi. Cioè da esso laccio.
:hi Buon lavoro
Si trova solo l'analisi in giro... PROVA a prenderne d'esempio un'altra e fare da sola.
...non dico che sia facile ma magari ci provi un po' a intuito e quando hai FORTI dubbi salti e spiegherai al/lla prof. che non hai capito bene quella parte.
Io farei così :scratch
...non dico che sia facile ma magari ci provi un po' a intuito e quando hai FORTI dubbi salti e spiegherai al/lla prof. che non hai capito bene quella parte.
Io farei così :scratch