Parafrasi Polifemo-Odissea VV. 345-414
Raga mi serve la parafrasi di "Polifemo" dell'Odissea dal versetto 345 al 414...
Inizia così:
Allora io al Ciclope parlai, avvicinandomi...
Finisce così:
come l'aveva ingannato il nome e la buona trovata.
Grazieeeeeee :D
Inizia così:
Allora io al Ciclope parlai, avvicinandomi...
Finisce così:
come l'aveva ingannato il nome e la buona trovata.
Grazieeeeeee :D
Risposte
se vuoi la parafrasi devi scrivere il testo originale...
NON è PROPRIO AL PARAFRASI integrale, è più un riasusnto, m fartela ora è troppo complicato con 70 versi......
da antonella1971.files.wordpress.com/2009/01/epica.doc
Allora io parlai al Ciclope, avvicinandomi con un boccale di vino e glielo offersi, rimproverandolo per la sua ingiustizia verso di loro. Lui bevve e ne chiese dell’altro, chiedendomi come mi chiamavo, finchè si ubriacò. Così gli risposi che mi chiamavo Nessuno e gli chiesi nuovamente di darmi il dono ospitale. Lui disse che mi avrebbe mangiato per ultimo e si addormentò. E subito, dopo aver riscaldato il palo appuntito nella brace, con l’aiuto dei compagni, lo ficcai nel suo occhio, che si bruciò. Polifemo gemette di dolore, si strappò il tizzone dall’occhio insanguinato, e chiamò a gran voce gli altri Ciclopi che vivevano nelle grotte vicine. Essi gli chiesero cosa volesse e lui rispose che Nessuno lo uccideva con l’inganno. Ma quelli gli dissero di rivolgersi al padre Poseidone, visto che era solo e non c’era “nessuno” e se ne tornarono nelle loro grotte.E io ridevo pensando che tutto il mio inganno si basava su un nome.
da antonella1971.files.wordpress.com/2009/01/epica.doc
Allora io parlai al Ciclope, avvicinandomi con un boccale di vino e glielo offersi, rimproverandolo per la sua ingiustizia verso di loro. Lui bevve e ne chiese dell’altro, chiedendomi come mi chiamavo, finchè si ubriacò. Così gli risposi che mi chiamavo Nessuno e gli chiesi nuovamente di darmi il dono ospitale. Lui disse che mi avrebbe mangiato per ultimo e si addormentò. E subito, dopo aver riscaldato il palo appuntito nella brace, con l’aiuto dei compagni, lo ficcai nel suo occhio, che si bruciò. Polifemo gemette di dolore, si strappò il tizzone dall’occhio insanguinato, e chiamò a gran voce gli altri Ciclopi che vivevano nelle grotte vicine. Essi gli chiesero cosa volesse e lui rispose che Nessuno lo uccideva con l’inganno. Ma quelli gli dissero di rivolgersi al padre Poseidone, visto che era solo e non c’era “nessuno” e se ne tornarono nelle loro grotte.E io ridevo pensando che tutto il mio inganno si basava su un nome.