Parafrasi Epica - Eurialo e Niso

Viking
Ciao a tutti!
Ho bisogno della parafrasi di questi due pezzi di testo tratti da "Eurialo e Niso"
primo pezzo:

Come un leone digiuno che sconvolge un gremito ovile
(lo spinge una fame furiosa) e addenta e trascina le tenere
pecore mute di terrore; ruggisce con le fauci insaguinate.
Non minore la strage di Eurialo; ardente
anch'egli imperversa, e nel folto assale una grande anonima
folla, Fado, e Erbeso, e Reto e Abari
inconsapevoli: Reto si era svegliato e tutto vedeva,
celandosi atterrito dietro un grande cratere: (=grande recipiente per mescolare il vino)
mentre si alzava Eurialo gli immerse da presso la spada
in pieno petto, e la estrasse con molta morte (=la estrasse facendo uscire molto sangue)

secondo pezzo:
Infuria atroce Volcente, e non scorge in nessun luogo
l'autore del colpo, nè dove possa scagliarsi rabbioso.
"ma tu intanto mi pagherai con clado sangue
la pena di entrambi" disse; e snudata la spada
si gettò su Eurialo. ALlora sconvolto, impazzito,
Niso grida - non seppe celarsi più a lungo
nelle tenebre, o sopportare un tale dolore - :
"io, io, sono io che ho colpito, rivolgete contro di me il ferro,
Rutuli! l'insidia è mia; (=sono io il responsabile dell'agguato) costui non osò
e non potè nulla (lo attestino il cielo e le consapevoli
stelle); soltanto amò troppo lo sventurato amico".
Così diceva; ma la spada vibrata con violenza
trafisse il costato e ruppe il candido petto.
Eurialo cade riverso nella morte, il sangue scorre
per le belle membra, e il capo si adagia reclino sulla spalla:
come un fiore purpureo quando, reciso dall'aratro,
languisce morendo, o come i papaveri che chinano il capo
sul collo stanco, quando la pioggia li opprime.

Grazie in anticipo per l'aiuto!!
A presto, Viking :hi

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