Parafrasi e ecommento della poesia "Gabbiani" di Vincenzo Cardarelli
Qualcuno mi può dire la parafrasi e il commento della poesia "gabbiani" di Vincenzo Cardarelli?? grzie mille
Ps. il commento e la parafrasi devono essere adatti a ragazzi della 2 media.. quasi terza
Ps. il commento e la parafrasi devono essere adatti a ragazzi della 2 media.. quasi terza
Risposte
PARAFRASI:
Non so dove facciano il nido i gabbiani, non so dove vadano a riposare. Io sono come loro, sono sempre in volo. Sfioro al vita come essi sfiorano il mare per pesacare il cibo. Come loro anhe io amo la tranquillità, la tranquillità del mare, ma la mai sorte è vivere in mezzo alla tempesta saettando come un lampo.
COMMENTO:
In questo componimento il poeta si paragona a un gabbiano e si riconosce nella loro voglia di tranquillità, nella voglia di isolamento quando gallegiano sul mare tranquillo, lontano da occhi umani e dalla spiaggia affollata. Egli non sa dove questi uccelli facciano il nido nè dove vadano a dormire, ma vorrebbe imitarli, vorrebbe poter fare come loro, eppure non può perchè il suo destino è un altro.
Egli non avr una vita serena e tranquilla, perchè gli sembra di vivere sempre in mezzo ad una tempesta e di dover agire velocemente come un lampo.
potresti aggiungere al commento qualcosa di tuo, per esempio che anche tu e i tuoi coetanei siete sempre in bilico fra fare troppoe fare poco, fra ricerca di tranquillità e voglia di agire in continuazione, se è così.
O magari potresti aggiungere se ti senti d'acordo col poeta o no, se anche tu vorresti essere un gabbaino e perchè.
Non so dove facciano il nido i gabbiani, non so dove vadano a riposare. Io sono come loro, sono sempre in volo. Sfioro al vita come essi sfiorano il mare per pesacare il cibo. Come loro anhe io amo la tranquillità, la tranquillità del mare, ma la mai sorte è vivere in mezzo alla tempesta saettando come un lampo.
COMMENTO:
In questo componimento il poeta si paragona a un gabbiano e si riconosce nella loro voglia di tranquillità, nella voglia di isolamento quando gallegiano sul mare tranquillo, lontano da occhi umani e dalla spiaggia affollata. Egli non sa dove questi uccelli facciano il nido nè dove vadano a dormire, ma vorrebbe imitarli, vorrebbe poter fare come loro, eppure non può perchè il suo destino è un altro.
Egli non avr una vita serena e tranquilla, perchè gli sembra di vivere sempre in mezzo ad una tempesta e di dover agire velocemente come un lampo.
potresti aggiungere al commento qualcosa di tuo, per esempio che anche tu e i tuoi coetanei siete sempre in bilico fra fare troppoe fare poco, fra ricerca di tranquillità e voglia di agire in continuazione, se è così.
O magari potresti aggiungere se ti senti d'acordo col poeta o no, se anche tu vorresti essere un gabbaino e perchè.
Ciao Daiana98, e benvenuta su skuola.net!
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro Com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina ,
ma il mio destino è vivere balenando in burrasca.
Ancora una volta, in Cardarelli, è lo spettacolo della natura ad essere un pretesto per iniziare una meditazione esistenziale. Il poeta guarda il volo dei gabbiani e pensa alla propria vita, paragonando se stesso a quel vagar perpetuo degli uccelli. Cardarelli non conosce la meta dei gabbiani, li vede sempre in movimento : " Non so dove i gabbiani abbiano il nido/ove trovino pace".Il volo senza sosta degli uccelli è incredibilmente simile a quella che è la sua vita: i gabbiani, quindi, come simbolo, metafora, di se stesso.La lirica testimonia la dolorosa condizione di chi si avvicina alla felicità, senza afferrarla mai concretamente :"La vita la sfioro/ com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo."La propria esistenza è come il mare: inafferrabile ed instabile.Il grido di Cardarelli è quello di chi vorrebbe vivere con serenità il proprio cammino, ma : " Il mio destino è vivere balenando in burrasca".E' quindi la forza bruta e misteriosa del destino a vincere quelli che sono i suoi desideri. Negli ultimi versi Cardarelli evidenzia la differenza che c'è tra lui ed i gabbiani: " E come forse anch'essi amo la quiete,/la gran quiete marina ,/ma il mio destino è vivere/ balenando in burrasca" .I gabbiani, infatti, rispondo ad una necessità puramente vitale, mentre il poeta si sente condannato ad una condizione di precarietà.In questi versi racconta l'ansia della sua vita, il suo vagar alla ricerca della serenità.Il linguaggio adottato è limpido, i periodi brevi e concisi. Il metro usato è composto prevalentemente da endecasillabi e settenari. "Gabbiani" è tratto da "Poesie", del 1942.
fonte: http://andy-capp.blogspot.com/2008/12/breve-studio-sul-volo-dei-gabbiani.html
:hi
Non so dove i gabbiani abbiano il nido,
ove trovino pace.
Io son come loro,
in perpetuo volo.
La vita la sfioro Com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo.
E come forse anch'essi amo la quiete,
la gran quiete marina ,
ma il mio destino è vivere balenando in burrasca.
Ancora una volta, in Cardarelli, è lo spettacolo della natura ad essere un pretesto per iniziare una meditazione esistenziale. Il poeta guarda il volo dei gabbiani e pensa alla propria vita, paragonando se stesso a quel vagar perpetuo degli uccelli. Cardarelli non conosce la meta dei gabbiani, li vede sempre in movimento : " Non so dove i gabbiani abbiano il nido/ove trovino pace".Il volo senza sosta degli uccelli è incredibilmente simile a quella che è la sua vita: i gabbiani, quindi, come simbolo, metafora, di se stesso.La lirica testimonia la dolorosa condizione di chi si avvicina alla felicità, senza afferrarla mai concretamente :"La vita la sfioro/ com'essi l'acqua ad acciuffare il cibo."La propria esistenza è come il mare: inafferrabile ed instabile.Il grido di Cardarelli è quello di chi vorrebbe vivere con serenità il proprio cammino, ma : " Il mio destino è vivere balenando in burrasca".E' quindi la forza bruta e misteriosa del destino a vincere quelli che sono i suoi desideri. Negli ultimi versi Cardarelli evidenzia la differenza che c'è tra lui ed i gabbiani: " E come forse anch'essi amo la quiete,/la gran quiete marina ,/ma il mio destino è vivere/ balenando in burrasca" .I gabbiani, infatti, rispondo ad una necessità puramente vitale, mentre il poeta si sente condannato ad una condizione di precarietà.In questi versi racconta l'ansia della sua vita, il suo vagar alla ricerca della serenità.Il linguaggio adottato è limpido, i periodi brevi e concisi. Il metro usato è composto prevalentemente da endecasillabi e settenari. "Gabbiani" è tratto da "Poesie", del 1942.
fonte: http://andy-capp.blogspot.com/2008/12/breve-studio-sul-volo-dei-gabbiani.html
:hi