PARAFRASI Achille e Priamo versi 530-595
mi serve la parafrasi urgente grazieeeeeee
Risposte
Cosí a Peleo doni magnifici fecero i numi
fin dalla nascita; splendeva su tutti i mortali
per beata ricchezza; regnava sopra i Mirmídoni,
e benché fosse mortale gli fecero sposa una dea.
Ma col bene, anche un male gli diede il dio, ché non ebhe
nel suo palazzo stirpe di figli nati a regnare,
un figlio solo ha generato, che morrà presto: e io non posso
aver cura del vecchio perché lontano dalla mia patria
qui in Troia siedo, a te dando pene e ai tuoi figli.
E anche tu, vecchio - sappiamo - fosti felice prima:
quanto paese di sopra limita Lesbo, la sede di Macaro,
e di sotto la Frigia e lo sconfinato Ellesponto,
su tutti, raccontano, o vecchio, per figli e ricchezze splendevi.
Da che questo male, invece, i figli del cielo ti diedero,
sempre battaglie vi sono intorno alla rocca e stragi d’uomini.
Sopporta, dunque, e non gemere senza posa nel cuore:
nulla otterrai piangendo il figlio, non lo farai
rivivere, potrai piuttosto patire altri mali".
E il vecchio Priamopari ai numi rispose
Non farmi sedere sul seggio figlio di Zeus, finchè senza cure
Ettore giace straziato nella tua tenda, ma subito
rendimelo, che possa vederlo: e accetta il riscatto
abbondante che porto:e tu possa goderne e tornare
nella tua patria terra, tu che mi lasci
vivere ancora, veder la luce del sole.
Ma guardandolo bieco Achille piede rapido disse:
Non m'irritare ora o vecchio son io che voglio
renderti Ettore perchè messaggera mi venne da Zeus
la madre che mi partorì figlia del vecchio marino.
Anche a te o Priamo lo so in cuore e non mi sfugge
guidò qualcuno dei numi alle rapide navi degli Achei
Non oserebbe venire un mortale neppure nel fior dell'età
nel nostro campo nè sfuggirebbe alle guardie né il chiavistello
della mia porta potrebbe spostare senza fatica.
Perciò fra tante pene non mi gonfiare il cuore di più
ch'io non ti lasci stare o vecchio neppur nella tenda
benchè supplice e violi il comando di Zeus
Disse così e il vecchio tremò e obbedì alla parola
Come leone il Pelide balzò nella porta della sua tenda
non solo i due scudieri andarono con lui
l'eroe Automedonte e Alcimo che soprattutto
Achille onorava tra i suoi dopo la morte di Patroclo
Sciolsero essi dunque dal giogo mule e cavalli
condussero dentro l'araldo il banditore del vecchio
e su un seggio l'assidero dal carro belle ruote
tolsero il prezzo infinitodel corpo d'Ettore
ma lasciarono duellino e un ben tessuto chitone
per restituire coperto il corpo da ricondurre a casa
poi chiamate le schiave Achille ordinò di lavarlo e d'ungerlo
ma in altro luogo che Priamo non lo vedesse
e nel cuore angosciato non trattenesse più l'ira alla vista del figlio e l'animo si gonfiasse ad Achille
e lo uccidesse violasse il comando di Zeus
quando l'ebber lavato le schiave l'ebbero unto con l'olio
intorno gli misero un bel lino e la tunica
sul feretro alzandolo Achille stesso lo pose
poi i compagni lo sollevarono sul carro polito
allora gemette e chiamò a nome il caro compagno
o Patroclo non indignarti con mese saprai
pur essendo nell'Ade che ho reso Ettore luminoso
al padre non indegno riscatto m'ha offerto
e anche di questo io ti farò la parte che devo!
fin dalla nascita; splendeva su tutti i mortali
per beata ricchezza; regnava sopra i Mirmídoni,
e benché fosse mortale gli fecero sposa una dea.
Ma col bene, anche un male gli diede il dio, ché non ebhe
nel suo palazzo stirpe di figli nati a regnare,
un figlio solo ha generato, che morrà presto: e io non posso
aver cura del vecchio perché lontano dalla mia patria
qui in Troia siedo, a te dando pene e ai tuoi figli.
E anche tu, vecchio - sappiamo - fosti felice prima:
quanto paese di sopra limita Lesbo, la sede di Macaro,
e di sotto la Frigia e lo sconfinato Ellesponto,
su tutti, raccontano, o vecchio, per figli e ricchezze splendevi.
Da che questo male, invece, i figli del cielo ti diedero,
sempre battaglie vi sono intorno alla rocca e stragi d’uomini.
Sopporta, dunque, e non gemere senza posa nel cuore:
nulla otterrai piangendo il figlio, non lo farai
rivivere, potrai piuttosto patire altri mali".
E il vecchio Priamopari ai numi rispose
Non farmi sedere sul seggio figlio di Zeus, finchè senza cure
Ettore giace straziato nella tua tenda, ma subito
rendimelo, che possa vederlo: e accetta il riscatto
abbondante che porto:e tu possa goderne e tornare
nella tua patria terra, tu che mi lasci
vivere ancora, veder la luce del sole.
Ma guardandolo bieco Achille piede rapido disse:
Non m'irritare ora o vecchio son io che voglio
renderti Ettore perchè messaggera mi venne da Zeus
la madre che mi partorì figlia del vecchio marino.
Anche a te o Priamo lo so in cuore e non mi sfugge
guidò qualcuno dei numi alle rapide navi degli Achei
Non oserebbe venire un mortale neppure nel fior dell'età
nel nostro campo nè sfuggirebbe alle guardie né il chiavistello
della mia porta potrebbe spostare senza fatica.
Perciò fra tante pene non mi gonfiare il cuore di più
ch'io non ti lasci stare o vecchio neppur nella tenda
benchè supplice e violi il comando di Zeus
Disse così e il vecchio tremò e obbedì alla parola
Come leone il Pelide balzò nella porta della sua tenda
non solo i due scudieri andarono con lui
l'eroe Automedonte e Alcimo che soprattutto
Achille onorava tra i suoi dopo la morte di Patroclo
Sciolsero essi dunque dal giogo mule e cavalli
condussero dentro l'araldo il banditore del vecchio
e su un seggio l'assidero dal carro belle ruote
tolsero il prezzo infinitodel corpo d'Ettore
ma lasciarono duellino e un ben tessuto chitone
per restituire coperto il corpo da ricondurre a casa
poi chiamate le schiave Achille ordinò di lavarlo e d'ungerlo
ma in altro luogo che Priamo non lo vedesse
e nel cuore angosciato non trattenesse più l'ira alla vista del figlio e l'animo si gonfiasse ad Achille
e lo uccidesse violasse il comando di Zeus
quando l'ebber lavato le schiave l'ebbero unto con l'olio
intorno gli misero un bel lino e la tunica
sul feretro alzandolo Achille stesso lo pose
poi i compagni lo sollevarono sul carro polito
allora gemette e chiamò a nome il caro compagno
o Patroclo non indignarti con mese saprai
pur essendo nell'Ade che ho reso Ettore luminoso
al padre non indegno riscatto m'ha offerto
e anche di questo io ti farò la parte che devo!
posta il testo da parafrasare, grazie ;)