Mi servirebbe aiutooo
ho bisogno di una reccensione di un libro: l'inventore di giochi, l'inventore di giochi,l'isola del tesoro o furto in classe
la guida da seguire e questa
- nome dell'autore (brevissima biografia,rapporto tra autore e narratore)
-titolo del libro
- breve riassunto
-analisi dei personaggi principali (aspettofisico, ceto sociale,carattere,comportamento,visione della vita)
- analisi del tempo e dello spazio ( in che periodo si svolge la vicenda, durata della vicenda , indicazione temporale implicita o esplicita, luoghi reali o inventati, aperti o chiusi)
-qual'è il messaggio dell'autore
la guida da seguire e questa
- nome dell'autore (brevissima biografia,rapporto tra autore e narratore)
-titolo del libro
- breve riassunto
-analisi dei personaggi principali (aspettofisico, ceto sociale,carattere,comportamento,visione della vita)
- analisi del tempo e dello spazio ( in che periodo si svolge la vicenda, durata della vicenda , indicazione temporale implicita o esplicita, luoghi reali o inventati, aperti o chiusi)
-qual'è il messaggio dell'autore
Risposte
magari metterci il nome degli autori? passi per l'isola del tesoro, che credo sia la classica di Stevenson, ma gli altri?????
per l'inventore di giochi guarda qui:
Prima dei consigli e delle riflessioni proviamo a raccontare un po' di storia (senza rovinare il finale a chi lo vuole leggere)...
Ivan Dragò è un bambino di 7 anni che viene portato dai genitori al parco giochi. Annoiato, accetta di sparare alle anatre di latta per dare soddisfazione al padre, ma le manca tutte. Riceve come premio di consolazione un fumetto. Fin qui niente di speciale... solo che scopre un concorso sul fumetto e decide di parteciparvi. Si tratta di inventare un gioco, e lui è nipote (figlio del figlio) del grande Dragò che ha inventato tanti giochi e che ora vive a Zyl, la città dove vengono (o venivano) costruiti i giochi più belli...
Partecipa al concorso e riceve, dopo un po' di tempo, una lettera che gli dice che è stato prescelto insieme a altri 10.000 concorrenti. Nella busta trova anch uno pseudo tatuaggio (di quelli simili alle cilingomme, su un foglio, da applicare a pressione sulla pelle). E questo è solo l'inizio della catastrofe...
Tempo dopo (ormai ha più di 10 anni) i genitori muoiono in un "incidente" di volo in mongolfiera. Rimasto orfano lo aiuta una zia, che si trasferisce in casa sua. Ed iniziano ad accadere fatti strani... vede la sua immagine in una TV ma non capisce bene cosa succeda... Intanto è costretto ad andare a scuola in un collegio molto strano: la sua caratteristica è che affonda piano piano nel terreno... Per questo il direttore ed i maestri incitano i ragazzi a non venire a scuola. Stufato dal comportamento dei compagni (che prima lo adorano poi lo odiano) e aiutato da una bambina invisibile (conseguenza di un gioco che lui stesso ha lanciato), Ivan organizza una caccia al tesoro con uno scopo ben preciso: studia i piani di costruzione della scuola e capisce il suo punto debole: lì piazzerà il premio con la conseguenza di far sprofondare tutta la scuola.
L'anno dopo si sposta dal nonno, a Zyl. Non è più la città di un tempo: è decadente, ormai non più abitata. La compagnia giochi profondi ha ormai il monopolio dei giochi e a Zyl rimangono solo le briciole e poca gloria del passato. Ivan è perseguitato dai fatti strani e decide di capirci di più. Comprende anche che la decadenza di Zyl e quello che accade a lui sono legati. Capisce che c'è di mezzo un personaggio che ha vissuto a Zyl, che ha rubato una tessera del grande puzzle che componeva la mappa della città (la stessa tessera che è simbolo della società giochi profondi e che è riportata nel vecchio tatuaggio).
Decide di andare a cercare questo personaggio: vuol capire quello che gli sta succedendo, e vuol capire anche se quello che è successo ai genitori ha a che fare con tutta questa storia...
Basta così: siamo arrivati troppo vicini al finale ed è giusto non rivelare più niente.
Come dicevo non so se consigliare o meno il libro. Da una parte l'idea di ambientare la storia nel mondo dei giochi è avvincente e nuova. Dall'altra parte, però, si trovano difetti stilistici ed un finale un po' tralasciato.
Quelli che considero difetti stilistici possono dipendere anche solo dal mio gusto personale (ci sono costruzioni che ritengo un po' assurde); oppure può essere un problema di traduzione (l'autore è Argentino... o almeno è nato a Buenos Aires).
Il finale, però, l'ho trovato buttato lì, senza sfruttare tutta la carica dei capitoli precedenti. Il libro non ti prende eccessivamente... non lo definirei un capolavoro, ma riesce, piano piano, a far aumentare l'attesa del finale... Nei vari capitoli si capisce dove si vuole arrivare, ma lo si fa aumentando le attese sui dettagli: ci si aspetta un confronto fra Ivan ed il suo antagonista, ma la cosa finisce in due battute.
Non sto dicendo che la fine non regge tutto il resto del libro... Anzi, a livello logico torna tutto. Però il libro va (abbastanza) in crescendo ed alla fine, quando ti aspetti un bel botto, arriva solo uno scoppiettino...
Un'altra cosa che mi ha fatot riflettere è legata ai simolismi. Sembra che se ne vogliano usare troppi, ma senza mai approfondirli più di tanto. Un esempio è dato dal puzzle (il nonno di Ivan costruisce puzzle, il puzzle è il simbolo e la mappa di Zyl, la tessera del puzzle mancante che distrugge, piano piano, la città). L'idea del puzzle viene usata molto ma mai a fondo. Certo, la lettura non è rovinata da questa mancanza, è più qualcosa che ti chiedi dopo, ma quando te lo chiedi ti sembra che il romanzo sia rimasto un po' zoppo...
Comunque non lo considero un brutto romanzo. Diciamo che poteva essere meglio. Però devo confessare che l'autore ha avuto - a mio giudizio - veramente qualche buona idea. Il consiglio è forse quello di aspettare una cversione economica (anche se non costa molto: 10,20 Eur al supermercato). Sicuramente è un romanzo che ci possimao godere sotto l'ombrellone: non troppo peso ma nemmeno troppo banale.
da: http://www.ciao.it/L_inventore_di_giochi_Pablo_De_Santis__Opinione_727065
per l'inventore di giochi guarda qui:
Prima dei consigli e delle riflessioni proviamo a raccontare un po' di storia (senza rovinare il finale a chi lo vuole leggere)...
Ivan Dragò è un bambino di 7 anni che viene portato dai genitori al parco giochi. Annoiato, accetta di sparare alle anatre di latta per dare soddisfazione al padre, ma le manca tutte. Riceve come premio di consolazione un fumetto. Fin qui niente di speciale... solo che scopre un concorso sul fumetto e decide di parteciparvi. Si tratta di inventare un gioco, e lui è nipote (figlio del figlio) del grande Dragò che ha inventato tanti giochi e che ora vive a Zyl, la città dove vengono (o venivano) costruiti i giochi più belli...
Partecipa al concorso e riceve, dopo un po' di tempo, una lettera che gli dice che è stato prescelto insieme a altri 10.000 concorrenti. Nella busta trova anch uno pseudo tatuaggio (di quelli simili alle cilingomme, su un foglio, da applicare a pressione sulla pelle). E questo è solo l'inizio della catastrofe...
Tempo dopo (ormai ha più di 10 anni) i genitori muoiono in un "incidente" di volo in mongolfiera. Rimasto orfano lo aiuta una zia, che si trasferisce in casa sua. Ed iniziano ad accadere fatti strani... vede la sua immagine in una TV ma non capisce bene cosa succeda... Intanto è costretto ad andare a scuola in un collegio molto strano: la sua caratteristica è che affonda piano piano nel terreno... Per questo il direttore ed i maestri incitano i ragazzi a non venire a scuola. Stufato dal comportamento dei compagni (che prima lo adorano poi lo odiano) e aiutato da una bambina invisibile (conseguenza di un gioco che lui stesso ha lanciato), Ivan organizza una caccia al tesoro con uno scopo ben preciso: studia i piani di costruzione della scuola e capisce il suo punto debole: lì piazzerà il premio con la conseguenza di far sprofondare tutta la scuola.
L'anno dopo si sposta dal nonno, a Zyl. Non è più la città di un tempo: è decadente, ormai non più abitata. La compagnia giochi profondi ha ormai il monopolio dei giochi e a Zyl rimangono solo le briciole e poca gloria del passato. Ivan è perseguitato dai fatti strani e decide di capirci di più. Comprende anche che la decadenza di Zyl e quello che accade a lui sono legati. Capisce che c'è di mezzo un personaggio che ha vissuto a Zyl, che ha rubato una tessera del grande puzzle che componeva la mappa della città (la stessa tessera che è simbolo della società giochi profondi e che è riportata nel vecchio tatuaggio).
Decide di andare a cercare questo personaggio: vuol capire quello che gli sta succedendo, e vuol capire anche se quello che è successo ai genitori ha a che fare con tutta questa storia...
Basta così: siamo arrivati troppo vicini al finale ed è giusto non rivelare più niente.
Come dicevo non so se consigliare o meno il libro. Da una parte l'idea di ambientare la storia nel mondo dei giochi è avvincente e nuova. Dall'altra parte, però, si trovano difetti stilistici ed un finale un po' tralasciato.
Quelli che considero difetti stilistici possono dipendere anche solo dal mio gusto personale (ci sono costruzioni che ritengo un po' assurde); oppure può essere un problema di traduzione (l'autore è Argentino... o almeno è nato a Buenos Aires).
Il finale, però, l'ho trovato buttato lì, senza sfruttare tutta la carica dei capitoli precedenti. Il libro non ti prende eccessivamente... non lo definirei un capolavoro, ma riesce, piano piano, a far aumentare l'attesa del finale... Nei vari capitoli si capisce dove si vuole arrivare, ma lo si fa aumentando le attese sui dettagli: ci si aspetta un confronto fra Ivan ed il suo antagonista, ma la cosa finisce in due battute.
Non sto dicendo che la fine non regge tutto il resto del libro... Anzi, a livello logico torna tutto. Però il libro va (abbastanza) in crescendo ed alla fine, quando ti aspetti un bel botto, arriva solo uno scoppiettino...
Un'altra cosa che mi ha fatot riflettere è legata ai simolismi. Sembra che se ne vogliano usare troppi, ma senza mai approfondirli più di tanto. Un esempio è dato dal puzzle (il nonno di Ivan costruisce puzzle, il puzzle è il simbolo e la mappa di Zyl, la tessera del puzzle mancante che distrugge, piano piano, la città). L'idea del puzzle viene usata molto ma mai a fondo. Certo, la lettura non è rovinata da questa mancanza, è più qualcosa che ti chiedi dopo, ma quando te lo chiedi ti sembra che il romanzo sia rimasto un po' zoppo...
Comunque non lo considero un brutto romanzo. Diciamo che poteva essere meglio. Però devo confessare che l'autore ha avuto - a mio giudizio - veramente qualche buona idea. Il consiglio è forse quello di aspettare una cversione economica (anche se non costa molto: 10,20 Eur al supermercato). Sicuramente è un romanzo che ci possimao godere sotto l'ombrellone: non troppo peso ma nemmeno troppo banale.
da: http://www.ciao.it/L_inventore_di_giochi_Pablo_De_Santis__Opinione_727065