Libro stranieri come noi...
potreste farmi la trama del libro di zucconi "stranieri come noi"..?
Risposte
Sorry, non ho letto il libro.
da http://www.pianetascuola.it/catalogo/scheda/978882860183Trama
Vittorio Zucconi, inviato speciale all'estero, immagina di spedire tante «cartoline» ai lettori, per avvicinarli a «gente molto diversa eppure molto simile». Egli invita a guardare senza pregiudizi alle altre culture, a considerare gli effetti dell¿emarginazione e le cause della violenza giovanile: come quella di chi uccide per un giubbotto o di chi picchia per il colore della pelle. Ci racconta di bambini di strada senza futuro: qualcuno concepisce il sogno del proprio riscatto attraverso il pallone e, forse, il sogno potrà avverarsi; ci sono ragazzi di etnie e classi sociali diverse che si innamorano tra loro, ma il lieto fine non è sempre assicurato; a volte, l'amicizia ha la durata dell'emergenza che li ha fatti incontrare.
Temi principali
* L'emarginazione degli immigrati all'estero.
* La speranza del riscatto e i modelli da imitare o sognare.
* La normalità e quotidianità della violenza.
* L'infanzia negata.
* La conoscenza e la ragione, per superare le barriere del pregiudizio.
Spunti didattici
Sono racconti di grande immediatezza comunicativa. I molteplici spunti di riflessione e l'organizzazione degli apparati didattici rendono il libro particolarmente adatto alla lettura in classe.
I percorsi di lettura consentono di:
* individuare i punti nodali della narrazione; il rapporto tra titolo e contenuto; tra i personaggi e il loro ambiente;
* sviluppare i mezzi linguistici per riorganizzare le informazioni in chiave pluridisciplinare e confrontarsi con argomenti di attualità.
da http://kidslink.bo.cnr.it/fahr/fahr98/msg00026.html
Autore: Vittorio Zucconi.
Titolo: Stranieri come noi.
Editore: Einaudi.
Alunno: Enrico Conti.
Classe: III
Sezione: A
Scuola: Guido Reni.
Comune: Bologna.
Data: 19/03/1998
Recensione:
Vittorio Zucconi, giornalista, dopo aver girato il mondo ha scritto
questo libro "Stranieri come noi", che parla di popoli diversi in
tutto da noi costretti a vivere tristi avventure, a volte mortali. Per
esempio, nel racconto "U.S.A: il giubbotto" che narra di una
ragazza di nome Chenille, la protagonista, dopo essere stata
promossa all'esame di terza media, la madre le ha regalato il
giubbotto di Michael Jordan. Lei contentissima ando subito in giro
per mostrarlo a tutti; pero non trovo la sua migliore amica. Ando a
cercarla nella lavanderia siccome le avevano detto che era li.
Arrivata non trovandola decise di aspettare un po'. A un certo
punto arrivo un ragazzo bianco con la sua ragazza, lei gli disse che
le piaceva quel giubbotto, e cosi lui ammazzo Chenille e le prese il
giubbotto impregnato di sangue.
Riferendosi al racconto "U.S.A :l'uragano" si dimostra che anche
se si e ricchissimi contro la natura arrabbiata i soldi sono inutili e
la famiglia piu umile puo salvarsi conoscendo la fame e la miseria.
Consiglio questo libro soprattutto a chi e interessato alla vita degli
altri popoli.
da http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20090408075703AAukZLM
Viaggiare, viaggiare e ancora viaggiare: questa è la passione, nonché l’impiego principale di Vittorio Zucconi, autore del suo primo libro “Stranieri come noi” pubblicato dall’Einaudi da poco tempo a questa parte. Tuttavia sarebbe assurdo parlare del libro senza dare qualche informazione sull’autore che, già dalla lettura delle prime pagine del suo nuovo libro, appare particolare e non privo di senso dell’umorismo: riesce infatti a narrare i fatti delle varie vicende con chiarezza e semplicità, nonostante vengano espressi temi di importanza fondamentale all’interno della società attuale. Zucconi è un “inviato speciale” e ha lavorato per giornali quali il “Corriere della sera”, “La Stampa” e “La repubblica”. Questo lavoro
Questo era un passo tratto dall’introduzione del libro che da al lettore l’avvio generale alla lettura
sia per quanto riguarda l’ottica di pensiero dello scrittore che per il sua tipologia di linguaggio utilizzata. Il libro è scritto in seguito ad una “total immersion” che l’autore modenese fa nei vari paesi ,che per lavoro, è tenuto a visitare: proprio per questo, il libro stesso non è un romanzo ma un’insieme di cronache di viaggio suddivise in storie. Storie di drammi , avventure di ragazzi “come noi” nel mondo di oggi; ognuna ambientata in un luogo diverso, con gente diversa, con modi di pensare diversi, con abitudini diverse e con comportamenti diversi. In alcune di esse l’autore è presente, anche se la funzione è sempre quella di spettatore, mentre in altre no. Probabilmente sono frutto della sua fantasia: una fantasia però molto ma davvero molto reale, da cui escono fuori storie di vita quotidiana sia belle che brutte, tutte che però in un modo o nell’atro fanno riflettere cercando di dare anche ai lettori una visione ampia delle cose che succedono nel mondo e che spesso non si vorrebbero sapere. L’autore queste cose le ha vissute in prima persona e da qui ha deciso di scrivere un libro, che arrivati a questo punto è definibile quasi “itinerante” : infatti da una storia all’altra si passa dalla Francia all’America, dal Brasile alla Russia e poi ancora dal Giappone alla Colombia e via così.. il lettore viene dunque capitolo dopo capitolo trasportato, grazie alla grande capacità interpretativa e descrittiva degli ambienti, in posti diversi. La lettura è sicuramente accattivante e la scorrevolezza del linguaggio fa sì che una qualsiasi persona colta o meno possa dedicare due ore del proprio tempo per leggere questo bel libricino; questo anche nei posti più strani, ma a mio parere sarebbe meglio se lo facessero lontano da casa. Se poi si tratta di una persona a cui piace viaggiare(anche solo col pensiero) ancora meglio! Qui troverà una buona opportunità. “Stranieri come noi” è ,inoltre, un buon modo per abbandonare quei pregiudizi che tengono ogni individuo legato alla propria cultura guardando con stranezza, e spesso disprezzo, le altre senza curarsi delle loro bellezze e delle loro peculiarità; è possibile che , dopo averlo, i lettori utilizzino meno la parola straniero come dispregiativo… ma forse “ l’effetto Zucconi” consiste proprio in questo. Ovvero nel far capire che lo straniero è solo un invenzione della società, che esiste solo a livello politico(per i vari confi
da http://www.pianetascuola.it/catalogo/scheda/978882860183Trama
Vittorio Zucconi, inviato speciale all'estero, immagina di spedire tante «cartoline» ai lettori, per avvicinarli a «gente molto diversa eppure molto simile». Egli invita a guardare senza pregiudizi alle altre culture, a considerare gli effetti dell¿emarginazione e le cause della violenza giovanile: come quella di chi uccide per un giubbotto o di chi picchia per il colore della pelle. Ci racconta di bambini di strada senza futuro: qualcuno concepisce il sogno del proprio riscatto attraverso il pallone e, forse, il sogno potrà avverarsi; ci sono ragazzi di etnie e classi sociali diverse che si innamorano tra loro, ma il lieto fine non è sempre assicurato; a volte, l'amicizia ha la durata dell'emergenza che li ha fatti incontrare.
Temi principali
* L'emarginazione degli immigrati all'estero.
* La speranza del riscatto e i modelli da imitare o sognare.
* La normalità e quotidianità della violenza.
* L'infanzia negata.
* La conoscenza e la ragione, per superare le barriere del pregiudizio.
Spunti didattici
Sono racconti di grande immediatezza comunicativa. I molteplici spunti di riflessione e l'organizzazione degli apparati didattici rendono il libro particolarmente adatto alla lettura in classe.
I percorsi di lettura consentono di:
* individuare i punti nodali della narrazione; il rapporto tra titolo e contenuto; tra i personaggi e il loro ambiente;
* sviluppare i mezzi linguistici per riorganizzare le informazioni in chiave pluridisciplinare e confrontarsi con argomenti di attualità.
da http://kidslink.bo.cnr.it/fahr/fahr98/msg00026.html
Autore: Vittorio Zucconi.
Titolo: Stranieri come noi.
Editore: Einaudi.
Alunno: Enrico Conti.
Classe: III
Sezione: A
Scuola: Guido Reni.
Comune: Bologna.
Data: 19/03/1998
Recensione:
Vittorio Zucconi, giornalista, dopo aver girato il mondo ha scritto
questo libro "Stranieri come noi", che parla di popoli diversi in
tutto da noi costretti a vivere tristi avventure, a volte mortali. Per
esempio, nel racconto "U.S.A: il giubbotto" che narra di una
ragazza di nome Chenille, la protagonista, dopo essere stata
promossa all'esame di terza media, la madre le ha regalato il
giubbotto di Michael Jordan. Lei contentissima ando subito in giro
per mostrarlo a tutti; pero non trovo la sua migliore amica. Ando a
cercarla nella lavanderia siccome le avevano detto che era li.
Arrivata non trovandola decise di aspettare un po'. A un certo
punto arrivo un ragazzo bianco con la sua ragazza, lei gli disse che
le piaceva quel giubbotto, e cosi lui ammazzo Chenille e le prese il
giubbotto impregnato di sangue.
Riferendosi al racconto "U.S.A :l'uragano" si dimostra che anche
se si e ricchissimi contro la natura arrabbiata i soldi sono inutili e
la famiglia piu umile puo salvarsi conoscendo la fame e la miseria.
Consiglio questo libro soprattutto a chi e interessato alla vita degli
altri popoli.
da http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20090408075703AAukZLM
Viaggiare, viaggiare e ancora viaggiare: questa è la passione, nonché l’impiego principale di Vittorio Zucconi, autore del suo primo libro “Stranieri come noi” pubblicato dall’Einaudi da poco tempo a questa parte. Tuttavia sarebbe assurdo parlare del libro senza dare qualche informazione sull’autore che, già dalla lettura delle prime pagine del suo nuovo libro, appare particolare e non privo di senso dell’umorismo: riesce infatti a narrare i fatti delle varie vicende con chiarezza e semplicità, nonostante vengano espressi temi di importanza fondamentale all’interno della società attuale. Zucconi è un “inviato speciale” e ha lavorato per giornali quali il “Corriere della sera”, “La Stampa” e “La repubblica”. Questo lavoro
Questo era un passo tratto dall’introduzione del libro che da al lettore l’avvio generale alla lettura
sia per quanto riguarda l’ottica di pensiero dello scrittore che per il sua tipologia di linguaggio utilizzata. Il libro è scritto in seguito ad una “total immersion” che l’autore modenese fa nei vari paesi ,che per lavoro, è tenuto a visitare: proprio per questo, il libro stesso non è un romanzo ma un’insieme di cronache di viaggio suddivise in storie. Storie di drammi , avventure di ragazzi “come noi” nel mondo di oggi; ognuna ambientata in un luogo diverso, con gente diversa, con modi di pensare diversi, con abitudini diverse e con comportamenti diversi. In alcune di esse l’autore è presente, anche se la funzione è sempre quella di spettatore, mentre in altre no. Probabilmente sono frutto della sua fantasia: una fantasia però molto ma davvero molto reale, da cui escono fuori storie di vita quotidiana sia belle che brutte, tutte che però in un modo o nell’atro fanno riflettere cercando di dare anche ai lettori una visione ampia delle cose che succedono nel mondo e che spesso non si vorrebbero sapere. L’autore queste cose le ha vissute in prima persona e da qui ha deciso di scrivere un libro, che arrivati a questo punto è definibile quasi “itinerante” : infatti da una storia all’altra si passa dalla Francia all’America, dal Brasile alla Russia e poi ancora dal Giappone alla Colombia e via così.. il lettore viene dunque capitolo dopo capitolo trasportato, grazie alla grande capacità interpretativa e descrittiva degli ambienti, in posti diversi. La lettura è sicuramente accattivante e la scorrevolezza del linguaggio fa sì che una qualsiasi persona colta o meno possa dedicare due ore del proprio tempo per leggere questo bel libricino; questo anche nei posti più strani, ma a mio parere sarebbe meglio se lo facessero lontano da casa. Se poi si tratta di una persona a cui piace viaggiare(anche solo col pensiero) ancora meglio! Qui troverà una buona opportunità. “Stranieri come noi” è ,inoltre, un buon modo per abbandonare quei pregiudizi che tengono ogni individuo legato alla propria cultura guardando con stranezza, e spesso disprezzo, le altre senza curarsi delle loro bellezze e delle loro peculiarità; è possibile che , dopo averlo, i lettori utilizzino meno la parola straniero come dispregiativo… ma forse “ l’effetto Zucconi” consiste proprio in questo. Ovvero nel far capire che lo straniero è solo un invenzione della società, che esiste solo a livello politico(per i vari confi