Letteratura Italiana-Esercizio Pirandello.

Anthrax606
L'esercizio fa riferimento al brano di Pirandello "La signora Frola e il signor Ponza, suo genero.", ma ad ogni modo non serve allegarvi il brano poiché l'esercizio si comprende da sè.

Il tema del rapporto tra "apparire" e "essere" è molto complesso: non solo perché i comportamenti soggettivi possono indurre in errore gli altri, ma anche perché, a volte, noi stessi "vogliamo" apparire diversi da quello che siamo. Questo può creare difficoltà nelle relazioni con gli altri (anche senza giungere alle estreme conseguenze ipotizzate da Pirandello...). Esprimi le tue opinioni in un breve testo.


Secondo me, a volte si appare "diversi" da quell'anima che incorporiamo casomai per rendere diverso il modo di vederci della gente, la quale non sa la vera realtà di noi stessi.
Non ho le idee abbastanza chiare per sviluppare questo tema, o meglio, forse non ho compreso bene il messaggio che vuole fornire. Se sareste così gentili da potermi aiutare con lo sviluppo, mi dareste un grande aiuto.

Grazie in anticipo a chiunque si appresti a rispondere. :D

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.anonimus.
Io personalmente preferisco esser sempre me stesso; non mi piace nascondermi dietro false maschere e non mi soffermo sul giudizio altrui anche se tendo a stimare i cosiddetti "idoli". Quest'ultimi in realtà sono solo interessi, ma i veri idoli sono i miei amici; coloro che mi conoscono in tutto e per tutto, coloro con cui condivido momenti belli e meno belli ma, nonostante tutto, insieme a loro riesco sempre a mostrare il mio essere interiore, e non la "maschera" per eguagliare le virtù e i piaceri degli altri, e lo stesso fanno loro con me. Inoltre, secondo me cercare di diventare veramente e genuinamente l'essere unico e irripetibile che siamo, deve essere il nostro solo compito.

Ecco a te.
Ciao Laura!
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Risposte
Anthrax606
Così è come penso di scriverlo, logicamente con le mie impressioni e traendo spunto dalla bozza che mi hai fornito Lau.

Un noto proverbio recita che l'abito non fa il monaco, eppure la società in cui viviamo ogni giorno sembra trarne da questo aforisma decisamente il contrario di ciò che davvero vuol trasmetterci: il trionfo dell'apparenza, della superficialità. Viviamo infatti in una società dove la gente pensa ad apparire, nascondendo quello che è realtmente, rendendoci "diversi" da quell'anima che incorporiamo. Il motivo più frequente del perché 'si nascondano', probabilmente il più comune, è quello di apparire uguale agli altri, non risultare inferiore a nessuno e il voler rendere diverso il modo di visione della gente. Bisogna inoltre dire che gli idoli della società odierna sono denaro e successo e che la nostra ammirazione va soltanto a chi, non importa in che modo, abbia raggiunto la popolarità e la ricchezza. Viviamo costantemente preoccupati dall'impressione che facciamo sugli altri, ossessionati dal nostro indice di gradimento, assillati dall'opinione che gli altri hanno di noi ed è per questo che preferiamo indossare come una maschera che non siamo noi, nascondendo il nostro "essere" e dando spazio alle apparenze, vivendo così una vita inautentica, dispersa, che non ci appartiene e che ci passa accanto.


Da qui vorrei organizzare un pensiero personale per esprimere il fatto che non mi nascondo dietro false maschere o mi importa del giudizio altrui (degli estranei) e che, anche se tendo a stimare i cosiddetti "idoli" ma che in realtà sono solo interessi, i veri idoli sono i miei migliori amici che, nonostante tutte le marachelle che ogni giorno si fanno e si hanno, riusciamo sempre a mostrare il nostro essere interiore insieme, e non la "maschera" per eguagliare le virtù e i piaceri degli altri

Aggiunto 19 minuti più tardi:

Cioè, Lau, come potrei organizzare le idee per sviluppare il mio pensiero?

.anonimus.
È un tema anche molto personale, dovresti postare una tua bozza prima. Però ti posto una bozza che puoi rielaborare e trarne spunto.

"L'abito non fa il monaco", recita un noto proverbio.Eppure la società odierna sembra decretare proprio il contrario:il trionfo dell'apparenza,della forma,della superficialità,della falsità. Viviamo infatti in una società dove la gente pensa ad apparire,nascondendo quello che è realtmente. Ci si nasconde per diversi motivi, uno dei più comuni è il voler sentirsi uguale agli altri,non risultare inferiore a nessuno e il voler rendere diverso il modo di vederci della gente. Bisogna inoltre dire che gli idoli della società odierna sono denaro e successo e che la nostra ammirazione va soltanto a chi, non importa in che modo, abbia raggiunto la popolarità e la ricchezza. La nostra vita sociale e talvolta l'intera nostra esistenza quotidiana,consiste (e si esaurisce) in una continua competizione con i vicini e con i conoscenti a chi possiede l'auto più costosa,l'ultimo modello di smartphone o di tablet,i vestiti più firmati e alla moda,la vacanza più esclusiva,il lavoro più prestigioso,il reddito più alto,la possibilità di comprare più oggetti.Oggetti spesso inutili, ma desiderati e posseduti in quanto simboli dell'elevato status raggiunto.Viviamo costantemente preoccupati dall'impressione che facciamo sugli altri,ossessionati dal nostro indice di gradimento,assillati dall'opinione che gli altri hanno di noi ed è per questo che preferiamo indossare come una maschera che non siamo noi, nascondendo il nostro "essere" e dando spazio alle apparenze,vivendo così una vita inautentica, piena di falsi miti e di menzogne,una vita dispersa,che non ci appartiene e che ci passa accanto.

Ho preso spunto da qui: http://www.interruzioni.com/tema_essere_o_apparire.htm

Ciao Laura!

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