Lessico del sonetto

diesille
sonetto la gola e l'sonno

Risposte
coltina
La gola e 'l somno et l'otïose piume
ànno del mondo ogni vertú sbandita,
ond'è dal corso suo quasi smarrita
nostra natura vinta dal costume;

et è sí spento ogni benigno lume
del ciel, per cui s'informa humana vita,
che per cosa mirabile s'addita
chi vòl far d'Elicona nascer fiume.

Qual vaghezza di lauro, qual di mirto?
Povera et nuda vai philosophia,
dice la turba al vil guadagno intesa.

Pochi compagni avrai per l'altra via:
tanto ti prego piú, gentile spirto,
non lassar la magnanima tua impresa.

il lessico del sonetto è medio, non si utilizzano termini oscuri e incomprensibili, ma spesso vocaboli rimandano a concetti poetici, soprattutto nella sconda quartina (d'Elicona un fiume - lauro e mirto - philosophia). Nella prima quartina il lessico punta a contrapporre la "natura" (che sarebbe portata alla virtù) e il "costume".
C'è una certa disparità di lessico nelle due terzine dove alla "turba" e al "vil guadagno" (prima terzina) vengono contrapposti "gentile spirto" e "magnanima impresa" (seconda terzina)

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