La luna di carta
riassunto la luna di carta di camilleri
Risposte
RIASSUNTO
«Quann'era picciliddro, una volta sò patre, per babbiarlo (per prenderlo in giro, per scherzare), gli aveva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto.»
Non è un caso che Montalbano faccia riaffiorare nei suoi pensieri i ricordi dell'infanzia, come quello del padre che per prenderlo in giro gli raccontava della luna di carta. Questi sono i ricordi della vecchiaia che è anche il periodo dei rimorsi per non aver abbastanza amato chi c'era vicino e che ora non c'è più ed è ormai troppo tardi per potergli dire tutto il nostro amore.[1]
Continua la crisi di Montalbano che sta invecchiando, romanzo dopo romanzo, che sta diventando sempre più introverso e sgomento di fronte ai problemi dell' età che avanza con i suoi piccoli inconvenienti come i vuoti di memoria, a cui deve rimediare, vergognandosi, prendendo appunti, e con le grandi paure improvvise come quando al risveglio gli compare ossessivamente nel cervello «non un pinsero completo, ma un principio di pinsero, un pinsero che accomenzava con queste ‘ntifiche parole: Quanno viene il jorno della tò morti...».(op.cit. pag.11) [2]
Meglio non pensarci, anche perché se la frase dovesse completarsi, si dice superstiziosamente Montalbano, a quel punto si morirebbe davvero.
Meglio dedicarsi al solito tran tran quotidiano come quando in commissariato arriva una bella donna a denunciare la scomparsa del fratello. Montalbano lo troverà ucciso da un colpo di rivoltella in faccia, in una sorta di piedaterre costruito sul terrazzo della casa, in un atteggiamento oscenamente scomposto.
Una morte adatta all'uomo noto femminaro a cui non bastava l'amore della sua amante Elena Sclafani, che però stava per lasciarlo.
Il commissario si troverà preso come un bambino in mezzo a queste due bellissime donne, di cui subirà il fascino fino a quasi tradire Livia, che a lui «maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito,... avivano contato che la luna era fatta di carta» , nascondendogli parte di quella verità che alla fine, nonostante la vecchiaia, riuscirà a scoprire.
Fonte:
http://it.wikipedia.org/wiki/La_luna_di_carta
Qui puoi trovare la scheda del libro:
http://www.sellerio.it/merchant.php?bid=651
Spero di esserti stata d'aiuto!
Ciao! :hi
«Quann'era picciliddro, una volta sò patre, per babbiarlo (per prenderlo in giro, per scherzare), gli aveva contato che la luna 'n cielu era fatta di carta. E lui, che aviva sempre fiducia in quello che il patre gli diciva, ci aviva criduto.»
Non è un caso che Montalbano faccia riaffiorare nei suoi pensieri i ricordi dell'infanzia, come quello del padre che per prenderlo in giro gli raccontava della luna di carta. Questi sono i ricordi della vecchiaia che è anche il periodo dei rimorsi per non aver abbastanza amato chi c'era vicino e che ora non c'è più ed è ormai troppo tardi per potergli dire tutto il nostro amore.[1]
Continua la crisi di Montalbano che sta invecchiando, romanzo dopo romanzo, che sta diventando sempre più introverso e sgomento di fronte ai problemi dell' età che avanza con i suoi piccoli inconvenienti come i vuoti di memoria, a cui deve rimediare, vergognandosi, prendendo appunti, e con le grandi paure improvvise come quando al risveglio gli compare ossessivamente nel cervello «non un pinsero completo, ma un principio di pinsero, un pinsero che accomenzava con queste ‘ntifiche parole: Quanno viene il jorno della tò morti...».(op.cit. pag.11) [2]
Meglio non pensarci, anche perché se la frase dovesse completarsi, si dice superstiziosamente Montalbano, a quel punto si morirebbe davvero.
Meglio dedicarsi al solito tran tran quotidiano come quando in commissariato arriva una bella donna a denunciare la scomparsa del fratello. Montalbano lo troverà ucciso da un colpo di rivoltella in faccia, in una sorta di piedaterre costruito sul terrazzo della casa, in un atteggiamento oscenamente scomposto.
Una morte adatta all'uomo noto femminaro a cui non bastava l'amore della sua amante Elena Sclafani, che però stava per lasciarlo.
Il commissario si troverà preso come un bambino in mezzo a queste due bellissime donne, di cui subirà il fascino fino a quasi tradire Livia, che a lui «maturo, sperto, omo di ciriveddro e d'intuito,... avivano contato che la luna era fatta di carta» , nascondendogli parte di quella verità che alla fine, nonostante la vecchiaia, riuscirà a scoprire.
Fonte:
http://it.wikipedia.org/wiki/La_luna_di_carta
Qui puoi trovare la scheda del libro:
http://www.sellerio.it/merchant.php?bid=651
Spero di esserti stata d'aiuto!
Ciao! :hi