Italiano ungaretti
mi servirebbero le risp a qst domande su "I fiumi" di Ungaretti
1. Spiega il significato dei versi 9-12 individuando anche in altre espressioni del testo gli elementi di sacralità presenti nella lirica
2. Quale significato simbolico assume l'acqua che accompagna il viaggio del poeta alla scoperta di sè e al recupero del passato attraverso la memoria?
3. Per quali ragioni il poeta definisce questa lirica la propria "carta d'identità" contenente i "segni" che gli permettono di riconoscersi?
4. Spiega in che cosa consiste la cosiddetta rivoluzione metrica attuata dal poeta in questa prima fase della sua sperimentazione formale, indicandone anche qualche esempio in questa lirica
5. Il tema del viaggio spesso metaforico è un motivo ricorrente nella letteratura simbolista e decadente. Conosci altre poesie di altri autori che trattano questo tema?
1. Spiega il significato dei versi 9-12 individuando anche in altre espressioni del testo gli elementi di sacralità presenti nella lirica
2. Quale significato simbolico assume l'acqua che accompagna il viaggio del poeta alla scoperta di sè e al recupero del passato attraverso la memoria?
3. Per quali ragioni il poeta definisce questa lirica la propria "carta d'identità" contenente i "segni" che gli permettono di riconoscersi?
4. Spiega in che cosa consiste la cosiddetta rivoluzione metrica attuata dal poeta in questa prima fase della sua sperimentazione formale, indicandone anche qualche esempio in questa lirica
5. Il tema del viaggio spesso metaforico è un motivo ricorrente nella letteratura simbolista e decadente. Conosci altre poesie di altri autori che trattano questo tema?
Risposte
1-nei versi c'è la parola urna
Urna: è una parola derivata dal latino, che fa parte del linguaggio aulico. Letteralmente è un contenitore, un vaso. Ungaretti, probabilmente, vista la connotazione di sacralità, che riaffiora anche nella scelta della parola reliquia nel verso successivo, pensa alle urne cinerarie, usate fin dall'antichità per conservare le ceneri dei defunti. Come l'urna avvolge le ceneri, così l'acqua dell'Isonzo avvolge il corpo del fante-poeta, regalandogli un senso di pace.
2-L'acqua per Ungaretti è purificatrice , elemento rasserenante , di unione con la natura , simbolo del fruire della vita e dello scorrere del tempo. L'immersione diventa una penetrazione nell'armonia del cosmo, un atto per sentirsi in armonia con l'universo.
3-Il poeta definisce questa lirica come propria "carta d'identità", contenente i suoi "segni", quelli che gli permettono di riconoscersi ( i "segni" sono i fiumi lungo i quali è vissuto) . Lui in guerra , in un momento di pausa , nel paesaggio del Carso e precisamente nelle acque dell'Isonzo prende coscienza che "i segni" che serviranno a riconoscerlo saranno i fiumi. Grazie ai fiumi sa in modo preciso di essere un lucchese , che è un uomo sorto sui limiti del deserto lungo il Nilo , che se non ci fosse stata Parigi non avrebbe avuto l'effetiva maturazione umana e culturale.
4-la rivoluzione metrica sta nel fatto che vengono aboliti la punteggiatura e le poche parole che scrive non seguono più le regole convenzionali; i fiumi vengono scritti mentre si trovava nella trincea, durante le 4 battaglie dell'Isonzo, e descrive un momento di "pausa" durante il quale i soldati andavano nei piccoli fiumicelli rurali per rinfrescarsi e per riposare, quel poco che si poteva. la rivoluziome metrica in fin dei conti non è nulla di così eccezzionale, semplicemente il buon Giuseppe Ungaretti scriveva quello che gli veniva in mente, senza preconcetti. Si direbbe che la sua poetica secca e concisa è stata forgiata dagli orrori della guerra. Non ci sono miti o eroi da celebrare, di fronte ai morti e alle guerre non ci sono troppe parole da esprimere. L'assenza di punteggiature, le parole che si susseguono l'una dopo l'altra, i brevi versi che sono tutta una similitudine... servono ad Ungaretti per comunicare l'alienazione dell'uomo e di conseguenza la sua sensazione di non riuscire a comunicare col prossimo.
5-
Altre poesie che trattano come tema il viaggio c'è "A ZACINTO" di foscolo...poi ora ci penso casomai ti modifico la risposta...
cmq prova a guardare quì c'è un commento generico e riassuntivo
https://www.skuola.net/letteratura-italiana-800-900/fiumi-ungaretti.html
Urna: è una parola derivata dal latino, che fa parte del linguaggio aulico. Letteralmente è un contenitore, un vaso. Ungaretti, probabilmente, vista la connotazione di sacralità, che riaffiora anche nella scelta della parola reliquia nel verso successivo, pensa alle urne cinerarie, usate fin dall'antichità per conservare le ceneri dei defunti. Come l'urna avvolge le ceneri, così l'acqua dell'Isonzo avvolge il corpo del fante-poeta, regalandogli un senso di pace.
2-L'acqua per Ungaretti è purificatrice , elemento rasserenante , di unione con la natura , simbolo del fruire della vita e dello scorrere del tempo. L'immersione diventa una penetrazione nell'armonia del cosmo, un atto per sentirsi in armonia con l'universo.
3-Il poeta definisce questa lirica come propria "carta d'identità", contenente i suoi "segni", quelli che gli permettono di riconoscersi ( i "segni" sono i fiumi lungo i quali è vissuto) . Lui in guerra , in un momento di pausa , nel paesaggio del Carso e precisamente nelle acque dell'Isonzo prende coscienza che "i segni" che serviranno a riconoscerlo saranno i fiumi. Grazie ai fiumi sa in modo preciso di essere un lucchese , che è un uomo sorto sui limiti del deserto lungo il Nilo , che se non ci fosse stata Parigi non avrebbe avuto l'effetiva maturazione umana e culturale.
4-la rivoluzione metrica sta nel fatto che vengono aboliti la punteggiatura e le poche parole che scrive non seguono più le regole convenzionali; i fiumi vengono scritti mentre si trovava nella trincea, durante le 4 battaglie dell'Isonzo, e descrive un momento di "pausa" durante il quale i soldati andavano nei piccoli fiumicelli rurali per rinfrescarsi e per riposare, quel poco che si poteva. la rivoluziome metrica in fin dei conti non è nulla di così eccezzionale, semplicemente il buon Giuseppe Ungaretti scriveva quello che gli veniva in mente, senza preconcetti. Si direbbe che la sua poetica secca e concisa è stata forgiata dagli orrori della guerra. Non ci sono miti o eroi da celebrare, di fronte ai morti e alle guerre non ci sono troppe parole da esprimere. L'assenza di punteggiature, le parole che si susseguono l'una dopo l'altra, i brevi versi che sono tutta una similitudine... servono ad Ungaretti per comunicare l'alienazione dell'uomo e di conseguenza la sua sensazione di non riuscire a comunicare col prossimo.
5-
Altre poesie che trattano come tema il viaggio c'è "A ZACINTO" di foscolo...poi ora ci penso casomai ti modifico la risposta...
cmq prova a guardare quì c'è un commento generico e riassuntivo
https://www.skuola.net/letteratura-italiana-800-900/fiumi-ungaretti.html