Italiano (69998)

NINA 04
ciao,questo è quello che sono riusciuta a mettere giù. il titolo è un uccellino:racconta una giornata di caccia, ma io nn riesco + a dilungarlo,e copiato su un foglio è troppo corto. mi pottreste aiutare? ECCO:

una tranquilla mattina soleggiata, stavo giocando con i miei fratellini; ad un tratto sentìì dei forti rumori, allora uscìì dal suo nido e andai a vedere cosa stava succedendo, e capìì che era iniziata la giornata di caccia. era pieno di uomini con grossi fucili in mano, e con dei brutti cani, i quali all'uccisione di un volatile diventavano felici.
io durante quelle giornate di caccia avevo sempre paura di venire colpito da una pallottola volante e cadere a terra, e di perdere i miei fratellini e la mia mamma. però c'era una cosa che non capivo, il perchè a certe persone piaceva o praticavano solamente quello sprt; il perchè uccidere degli uccellini, quando poi loro, non gli avevano fatto nulla? non capivo se era per divertimento o per passatempo? già un bel divertimento togliere la vita ad un essere vivente!.
ma mentre pensavo queste cose sentii dei cinguetii, mi volsi e vidi mia madre con uno dei miei fratellini capere a terra....e capii che la loro vita era finita, gli era stata tolta da delle stupide persone...in quell'istante non capivo + nulla, mi sentivo solo, ero disperato, non potevo vivere senza la mia mamma........ quella giornata fu la più brutta della mia vita...

GRAZIE

Risposte
coltina
In Una tranquilla mattina, quando era appena spuntato il sole fra i rami, stavo giocando con i miei fratellini, andavamo a caccia di insetti fra i rami degli alberi e mi pareva che perfino cercare da mangiare potesse essere un gioco; ad un tratto sentìì dei forti rumori, passi pesanti sul terreno e l'odore di cani che uggiolavano impazienti,allora uscìì dal mio nido e andai a vedere cosa stava succedendo: capìì subitoche era iniziata la prima giornata di caccia. Il margine del bosco era pieno di uomini con grossi fucili in mano, con brutti cani impazienti di fare qualcosa che ancora non capivo bene, anche se i miei genitori mi avevano raccontato che i nostri simili feriti venivano portati agli uomini proprio da questi cani, eccitati dagli spari e dalla corsa verso la preda.

Mia mamma, durante quelle giornate di caccia, cia veva raccomandato di stare quieti fra le foglie, non fare troppo rumore e non volare via dal ramo anche se avessimos entito degli spari: io avevo paura di venire colpito da una pallottola volante e cadere a terra, di perdere i miei fratellini e la mia mamma, di non poter più volare o, peggio, di finire come cena per qualche umano. Guardavo gli uomini che silenziosamente, con abiti dai colori non sgargianti si addentravano nel folto del bosco,però c'era una cosa che non capivo: perchè a certe persone piaceva quel cosidetto sport? Perchè uccidere degli uccellini indifesi avrebbe dovuto essere considerato uno sport e ancora di più perchè prendersela con noi chenon avevamo fatto nulla? Non capivo se era per divertimento o per passatempo! Già, un bel divertimento togliere la vita ad un essere vivente!
Mentre pensavo queste cose sentii dei cinguetii, poi dei bisbigliii sotto di me e infine un forte sparo; mi VOLTAI e vidi mia madre con uno dei miei fratellini capere a terra, ai piedi dell'albero, per essere subito presi fra le fauci da uno dei cani rossicci che volteggiavano attornoa l tronco.... Capii che la loro vita era finita, gli era stata tolta da delle stupide persone...in quell'istante non capivo nulla, mi sentivo solo, disperato, non potevo vivere senza la mia mamma........ quella giornata fu la più brutta della mia vita.....fecimolta fatica a non muovermi, a non volare via come avrei voluto, ma mi ricordavo bene le parole di mia madre. Rimasi nascosto fra le fronde, guardando i miei cari che venivano rinchiusi in un paniere attaccato alla schiena di un cacciatore. ancora oggi che sono passati diversi mesi, faccio fatica ad immaginarli come piatto di portata per una cena o peggio ancora impagliati su qualche mobile, come un trofeo.
La stagione della caccia è finita e, per mia fortuna, quest'anno mi sono salvato, ma so bene che l'anno prossimo si ricomincerà tutto, quando anche io sarò un genitore e, come priam cosa, dovrò passare ai miei piccoli gli stessi insegnamenti che mia madre ha dato a me, nella speranza che anche loro possano salvarsi mettendoli in pratica.
Non so se un giorno questa bestialità umana avrà fine, so solo che non si può chiamare sport una gara così impari fra due esseri di cui uno disarmato. So che se ci si uccide fra uomini si parla di omicidio, dove sta la differenza allora? Spero solo che non tutti glie sseri umani al pensino così e che qualcuno sia più interessato al mio canto che al mio sapore.


ti ho aggiunto qualcosa, spero di non aver stravolto il racconto.
Ciao!

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