Innamoramento e amore
:love ciao!!!!!sapete darmi degli spunti circa l'innamoramento e l'amore!!perchè devo fare un saggio breve e non so da che parte iniziare!!grazie mille :love
Risposte
ciao...
-Che cos'è l'innamoramento?
È lo stato nascente di un movimento collettivo a due.
Questa definizione poteva essere posta alla conclusione di un lungo esame di fatti e di interpretazioni.
Ho preferito metterla all'inizio in modo che ci serva come guida in questo breve viaggio in un territorio a tutti noto, perché tutti lo abbiamo vissuto per esperienza diretta, eppure così enigmatico e sfuggente.
Questa definizione imposta il problema dell'innamoramento in modo nuovo, secondo una ottica diversa da quella che ci è stata tramandata dalla psicologia, dalla sociologia e dalla stessa arte.
L'innamoramento non è un fenomeno quotidiano, una sublimazione della sessualità o un capriccio dell'immaginazione. Ma non è neppure un fenomeno sui generis ineffabile, divino o diabolico. È un fenomeno che può essere collocato in una classe di fenomeni già noti, i movimenti collettivi. Fra questi ha certamente una sua inconfondibile individualità, non può essere confuso cioè con altri tipi di movimenti collettivi, quali la riforma protestante, il movimento studentesco, quello femminista, il movimento di Davide Lazzaretti o il movimento islamico di Khomeini (sul problema teorico generale vedi Francesco Alberoni, Movimento e istituzione, Il Mulino, Bologna 1977). Certamente no, questa confusione non è possibile. Però appartiene allo stesso genere, è un caso speciale di movimenti collettivi.
Fra i grandi movimenti collettivi della storia e l'innamoramento c'è una parentela assai stretta, il tipo di forze che si liberano e che agiscono sono dello stesso tipo, molte delle esperienze di solidarietà, gioia di vivere, rinnovamento, sono analoghe. La differenza fondamentale sta nel fatto che i grandi movimenti collettivi sono costituiti da moltissime persone e sono aperti all'ingresso di altre persone. L'innamoramento invece, pur essendo un movimento collettivo, si costituisce fra due persone sole; il suo orizzonte di appartenenza, qualunque valore universale possa sprigionare, è vincolato al fatto di essere completo con due sole persone. Questo è il motivo della sua specificità, della sua singolarità, ciò che gli conferisce alcuni caratteri inconfondibili.
Molti sociologi si sono già occupati dei movimenti collettivi ed hanno descritto il tipo particolare di esperienza che vi si costituisce. Durkheim per esempio. Parlando degli stati di effervescenza collettiva, scrive : « L'uomo ha l'impressione di essere dominato da forze che non riconosce come sue, che lo trascinano, che egli non domina... egli si sente trasportato in un mondo differente da quello in cui si svolge la sua esistenza privata. La vita qui non è soltanto intensa, ma è qualitativamente differente... egli si disinteressa di se stesso, dimentica se stesso, si dà interamente agli scopi comuni... (Le forze) provano il bisogno di espandersi per gioco, senza fine... In tali momenti questa vita superiore è vissuta con una intensità tale e in una maniera talmente esclusiva da occupare quasi completamente le coscienze, da cui scaccia più o meno completamente le preoccupazioni egoistiche e volgari» (E. Durkheim, Giudizi di valore e giudizi di realtà, in Sociologia e Filosofia, Comunità, Milano 1963, pp. 216-217). Durkheim quando scrisse queste parole non pensava minimamente all'innamoramento. Egli aveva in mente la rivoluzione francese e altri grandi episodi rivoluzionari. In realtà l'esperienza che egli descrive è assai più diffusa. La si ritrova nei grandi processi storici come la rivoluzione francese, lo sviluppo del cristianesimo o dell'islam, ma anche in altri movimenti di piccole dimensioni. Tutti i movimenti collettivi nella loro fase iniziale, in quello che poi definiremo stato nascente, hanno queste caratteristiche. Il fatto curioso è che le parole di Durkheim possono essere applicate anche all'innamoramento.
Un secondo esempio ci è dato da Max Weber nel suo studio dei fenomeni in cui si manifesta appieno la creatività, l'entusiasmo e la fede. Egli però li ha guardati come forma di potere, cioè come qualcosa che dipende dalla comparsa di un capo carismatico (Max Weber, Economia e società, Comunità, Milano 1961, vol. u, PP• 431-43). Il capo carismatico appare rompendo con la tradizione, trascina i suoi seguaci in una avventura eroica, e produce in chi lo segue l'esperienza di una rinascita interiore, una « metanoia » nel senso di S. Paolo. Sotto la guida del capo carismatico le preoccupazioni economiche lasciano posto al libero dispiegarsi della fede e dell'ideale, ad una vita di entusiasmo e di passione. Tutte queste cose Weber le attribuisce al capo, alle proprietà del capo. Egli, in sostanza, fa l'errore che ciascuno di noi fa nell'innamoramento: di attribuire l'esperienza straordinaria che stiamo vivendo alle proprietà della persona amata. La persona amata invece non è diversa dalle altre, come noi non siamo diversi dagli altri. È il tipo di relazione che si è stabilito fra noi e chi amiamo, il tipo di esperienza straordinaria che stiamo vivendo ciò che rende diversa e straordinaria la persona amata e, più profondamente, ciò che rende diversi e straordinari tutti e due.
Ecco dunque il nostro punto di partenza. Nella storia, nella vita sociale vi sono dei fenomeni particolari - i movimenti collettivi - in cui le relazioni fra gli uomini mutano sostanzialmente, radicalmente, in cui la qualità della vita e dell'esperienza si trasfigura. Sono i momenti del nascere delle religioni - come l'islam, il cristianesimo, la riforma - ma anche delle sette, delle eresie, dei movimenti sindacali o studenteschi. Sono infine i movimenti del nascere di un nuovo « noi » collettivo fatto da due sole persone, come nell'innamoramento. In una struttura sociale esistente il movimento divide chi era unito e unisce chi era diviso per formare un soggetto collettivo nuovo, un « noi » appunto che, nel caso dell'innamoramento, è formato dalla coppia dell'amante-amato. Il tipo di forze che agiscono nei due casi hanno la stessa violenza e la stessa determinazione.
Fino ad ora i sociologi, gli psicologi e i filosofi hanno avuto una specie di ripugnanza o di vergogna ad ammettere che vi sia qualcosa di comune, anzi di identico, nei grandi processi storici come l'islam, la rivoluzione francese e quella russa e fenomeni banali, privati, come l'innamoramento. Vi è un orgoglio della grandezza. Essi volevano occuparsi, delle cose importanti, significative, delle cose centrali nella vita sociale. E l'innamoramento fra due borghesucci o fra due ragazzotti, la passione fra una maestrina e un giardiniere, fra un signore di mezz'età e la sua segretaria parevano a loro talmente misere, talmente squallide, talmente prive di importanza da non fargli venir in mente che le forze in atto fossero le stesse. È successo come nella vecchia biologia. Da un lato avevamo l'uomo, signore del creato e fatto a somiglianza di Dio, poi gli animali superiori, il bellissimo cavallo, il leone e poi, in fondo in fondo, i vermi, le formiche, i molluschi. Eppure oggi sappiamo che, in tutti gli animali, la struttura delle cellule è la stessa, stesse le proteine che le compongono, stesso il DNA, stessa la sinapsi delle cellule nervose. Certo che l'uomo e gli animali superiori sono diversi; sappiamo benissimo distinguere un cavallo da un verme. Ma la diversità deriva dal fatto che, nei primi, i meccanismi biologici, biochimici e genetici di base sono integrati in sistemi estremamente più complessi. Per capire le cose bisogna studiare gli uni e gli altri, i meccanismi comuni e quelli diversi.
L'innamoramento è la forma più semplice di movimento collettivo, non può essere confuso con la rivoluzione francese e l'entusiasmo dei primi protestanti. Non è neanche vero che una rivoluzione sia fatta dalla somma di tanti innamoramenti, non più che un cavallo sia fatto dalla somma di tanti vermi, né che sia un verme grandissimo. Sono cose diverse, ma tutte dello stesso regno animale, fondate sugli stessi processi di base. La definizione data - l'innamoramento è lo stato nascente di un movimento collettivo a due - ci ha dato un luogo teorico (un genere) in cui collocare il misterioso fenomeno dell'innamoramento: il campo dei movimenti collettivi. Ma la scoperta che l'innamoramento è un movimento collettivo ci offre a sua volta uno strumento formidabile di indagine dei movimenti. Questi infatti compaiono di tanto in tanto. Un uomo nella sua vita può non esservi mai coinvolto, od esservi coinvolto una volta sola. Per di più, quando sono in gioco migliaia o milioni di persone, con tutti gli interessi economici o di classe, con tutte le elaborazioni ideologiche possibili, la difficoltà di studio dei meccanismi elementari diventa difficilissima.
Ma l'innamoramento è una esperienza che abbiamo tutti, ciascuno è un buon testimone di ciò che ha vissuto; può raccontare, può dire. Lo studio dell'innamoramento diventa così la chiave per aprire la, porta di fenomeni ben più complessi e inafferrabili all'esperienza di una sola persona. Ma tutto questo non ha importanza per il nostro discorso, interessa i sociologi, i filosofi e gli storici. Noi ora dobbiamo occuparci di questo particolare tipo di fenomeno collettivo, dell'innamoramento. Per farlo dobbiamo calarci nella sua esperienza, identificare subito almeno uno dei suoi caratteri distintivi. Questo vuol dire anche sottrarci al modo di pensare corrente che non riconosce all'innamoramento uno statuto diverso dalla vita quotidiana e dalla sessualità. Per rompere questo modo di pensare che nasconde il problema, partiremo perciò proprio dalla sessualità, ma scoprendo che anche in questa c'è una differenza, c'è un ordinario e uno straordinario. L'innamoramento - come tutti i movimenti collettivi - è collocato sul registro dello straordinario.
-La società ha sempre posto il sentimento dell'amore come elemento principe e pietra angolare delle relazioni umane ed affettive, un fulcro nella nostra intera esistenza. Ma non fu sempre così il ruolo attuale dell'amore è il risultato di un lungo processo storico e culturale: idee attualmente scontate quali l'amore sia un processo fondamentale per un'unione anche matrimoniale sono una realtà abbastanza recente.
Si puo parlare d'amore un sentimento che investe l'intera vita, non ha nessun limite d'età e che la rappresenta: si può amare una persona dell'altro sesso, una madre, i figli, un animale ecc, Si può paralare d'innamoramento, cioè di quell'esperienza, non sempre corrisposta, che investe totalmente ogni atomo del nostro essere, che ci esalta , ci fa star male se non vediamo la persona del nostro amore, il simbolo del desiderio d'amare che non ci fa dormire, mangiare,ci ossessiona ogni attimo. Fino ad ora la nostra interpretazione amorasa è stata modellata fondamentalmente dai versi dei poeti, dai libri, dalle melodie romantiche, dei compositori, dalle analsi dei spicologi che analizzavano in tutte le sfumnature la parte fisologica, anatomica, alchemica dell'innamorato. Oggi la nostra vita amorosa sentimentale e sessuale è di vedute più allargate e molto più libera meno soggetta a condizonamenti sociali. Certi connubbi, una volta condannati, ormai sono normali. Siamo per questo più felici che in passato? Le nostre unioni sono più durature? E' più facile sfuggire alle pene amorose ed esserne pienamente ricambiati? La nostra vita sarà appagata e l'unine più duratura? E' soprattutto siamo sicuri cos'è l'amore?Bisogna fare un punto sulle conoscenze attuali sull'amore, sui processi fisiologici e chimici che stanno alla base dellìattrazione e del'attaccamento. Capire la biologia d'amore8non solo nella sua componente strettamente sessuale, non significa degradare i sentimenti. Esistono persone che si attaccano ossessivamente alla persona amata, a volte non contracambiati, o rifiutano per paura di accettare una relazione duratura. Altri si attaccano solo al valore sessuale e non sanno andare oltre e respingono il vero sentimento perchè non sanno andare oltre. Sono comportamenti che dipendono dall'indole personale, dall'educazione, dal saper e voler lasciarsi andare sinceramente verso il partener, dipendono dalla storia individuale. Ciò che viene definito un'emozione , è un impolso naturale e potente come la fame. Esistono cause biologiche , che vanno ricercate nella fisiologia neuroscentifica : alterazioni ormonali e cerebrali tipiche dello stato dell'innamoramento e che rispondono a stimoli diversi. Vengono attivate delle aree specifiche cerebrali, che sono state sviluppate in milioni d'anni.Ma l'amore consiste solo in ciò? No il vero Amore si trasforma, negli anni e diviene un dolce sentimento di reciproco rispetto ed aiuto in cui prevalica il piacere della condivisione della vita stessa assieme all'altro, un lungo cammino di conoscenza che illumina il più eterno dei sentimenti umani senza offfuscarne la potenza el amagia ma che ci potrà aiutaree a vivere meglio con noi stessi e con il prossimo
-a livello individuale,un disturbo dela personalità può diventare un ostacolo all'inamoramento coinvolgente e sano,normale.Chi ,di solito,è più preoccupato con la propria immagine a spese del sé(,così si chiama quella parte più vera,profonda e singolare nostra,) che non di cosa sente tende a essere seduttivo e manipolativo,manca dei veri valori che sarebbero necessari all'esperienza di innamorarsi,e dopo,di amare.
Questa persona aspira a otenere il controllo sugli altri,sopravvalutando l'immagine,senza espressione e padronanza di se stesso. Insieme al sentimento di depressione viene la mancanza di ansia e di colpa.La vita diventa allora vuota e meccanica.Qualsiasi cosa riesca volere una persona fatta di questo modo,ne vorrà per raggiungere il sucesso,la notorietà.
Innamorarsi è umano,e sano,anzi,e acquistare l'elemento essenziale per vivere con significato.Amare è essenziale,bisogno di essere amato anche.Senza quella vogla giovanile di provare,conoscere,innamorarsi,diventa disumano vivere.Quindi,drammatica sarebbe la mancanza di questa esperienza.Sarebbe la rovina completa.
-l'amore è sempre stato al centro della vita. I giovani, come noi stessi possiamo vedere, sono spinti dalla ricerca dell'amore, perchè è un bisogno vitale che li unisce nelle relazioni e permette che loro stessi crescano con sapienza e gioia. oggi giorno possiamo ben notare che la parola "amore" è al centro di ogni discussione questo significa che l'uomo ha tanto bisogno d'amare e cerca di trovare ogni risoluzione non solo con la ragione, ma anche sprigionando l'amore che c'è nel suo cuore. Questa idea è anche ben presente dal punto di vista del consumo sociale, cioè osservando la pubblicità televisiva. Però in quest'ultimo caso è un'amore ingannevole che fa gli interessi solo di poche persone. Amore non significa solo quando un uomo e una donna si piacciono e vogliono stare insieme, ma esso è indirizzato a tantissimi aspetti della vita; per esempio la poesia, per la cinematografia e per il giornalismo. Insomma l'amore c'è in ogni qual volta vogliamo agire con una volontà gioiosa e cosciente e naturalmente che non deve essere imposta da qualcuno. A noi giovani, molte volte quando ci troviamo davanti agli imprevisti, diventiamo ipocriti, perchè abbiamo paura dell'ostacolo. Però dal dolore si può apprezzare meglio ciò che si ha, ma è pure terribile rimpiangere quel che si è perso. Amare è immaginare un domani senza muri. Sarà forte nell'amore colui che andrà oltre quelle pagine sbiadite, oscure, rovinate; forte chi andrà oltre le paure di speranze che vogliono diventar certezze. L'amore nasce da sogni che crescono come attimi e svaniscono in momenti. Vergogna deve esserci quando si inganna, quando si fa del male, mai quando si ama. Diamo fiducia al nostro cuore: apriamo, viviamo, scriviamo e lasciamoci trasportare da quello che sentiamo. Definire l'amore è molto complicato... una cosa su cui molte persone ci marciano, ci scherzano e lo prendono alla leggera; mi dispiace dirlo ma è proprio così...I nostri genitori, i nostri nonni potevano definirlo un sentimento fondamentale, adesso è troppo preso alla leggera dalle persone. Ogni persona "vera" ama a suo modo e non lo dice a vuoto solo per far felice qualcuno perchè fa comodo...L'amore è un sentimento che va scomparendo e chi ancora riesce a provarlo veramente si può considerare una persona speciale
https://www.skuola.net/notizie-indiscrezioni-maturita/09-prima-prova/saggio-artistico-innamoramento.html
-Si parla spesso di amore e innamoramento, entrambi sono sentimenti complicati in cui interagiscono diversi fattori sia a livello biologico, che sociale, che psicologico. L'amore e l'innamoramento in ogni individuo vengono percepiti diversamente, tanto da essere confusi tra di loro. In realtà per innamoramento intendiamo tutti quei sentimenti che si sprigionano nel momento in cui si avverte un'intensa attrazione e un grande coinvolgimento verso un'altra persona, questo momento è più comunemente definito col termine infatuazione, che poi può finalizzarsi nell'amore che è, un sentimento totalizzante.
Francesco Alberoni nel suo saggio “Innamoramento e amore”, paragona l'innamoramento ad una conversione simile a quelle religiose o politiche. Le persone che si innamorano vogliono cambiare anche in maniera totalizzante, per Alberoni l'innamoramento funziona da input iniziale al “Grande cambiamento”, l'amore e l'innamoramento sono visti come un'elevazione a ciò che è superiore, come un qualcosa che ci astrae dalla vita quotidiana che oscilla tra la “tranquillità” e il “disappunto” e ci eleva ad uno stato di estasi, ma anche di tormento, se infatti, la vita è un Purgatorio l'amore, per Alberoni, si dibatte tra i due estremi dell'inferno e del Paradiso.
Questa immagine di sacralità attribuita all'amore viene ripresa anche da Chagall nel suo quadro autobiografico in cui si ritrae vestito di nero mentre tiene per mano Bella che sta volando; in questo quadro sembra che l'amore permetta alla donna di librarsi, di essere più leggera, da questa immagine, collegata ad altri elementi che appaiono nel quadro, (come il tappeto sotto a Chagall o anche il calice, che sembra richiamare il sacro Graal), si capisce come l'artista consideri sacra l'unione tra lui e Bella.
Ma non sempre l'amore e l'innamoramento sono ricondotti al sacro, come nel caso di Catullo, che nel suo “Odio e amo”, vede nell'amore e nell'odio la sua “croce”, il suo soffrire in questo mondo. Quello cantato da Catullo, è un amore che assume dei tratti carnali e sensuali, come quello proposto, per certi aspetti dal Canova, nella sua celebre scultura che ritrae “Amore e Psiche” in una sottile, quanto più raffinata nota di erotismo: i due amanti si guardano affettuosamente mentre si stringono in un tenero abbraccio, tra le due figure sembra sprigionarsi il desiderio del dio verso la sua amata.
L'amore carnale torna anche in Dante quando nel v capitolo dell'”Inferno” descrive e partecipa, in quanto personaggio, all'amore tra Paolo e Francesca, egli racconta la tragedia dei due e la loro storia ne acuisce la compassione fino a fargli perdere i sensi. Quella di Dante non è tanto la cronaca dell'amore e della morte dei due adulteri, quanto più il racconto del destino umano in tutta la vastità dei suoi significati, calcando la mano sull'imperfezione umana: l’imperscrutabile mistero del nostro rapporto con Dio, il dramma del bene e del male, della salvezza e della perdizione. In Dante appare questo continuo e appassionato riferimento alla dimensione dell’uomo e a quella dell’Essere che lo trascende.
Anche Gozzano ne “La signorina Felicita ovvero la felicità”, racconta l'amore per una donna conosciuta durante una villeggiatura in campagna, lei è il simbolo di quel mondo di provincia, semplice e tranquillo. Nelle prime tre strofe, il poeta ricorda e rivede la città di Ivrea e la Dora Baltea che scende azzurra dai monti.. Lei l'aveva amato, ella faceva di tutto per piacergli e lui ne era lusingato. A volte, Gozzano era trattenuto dalla signorina Felicita a cena e ricorda quando per la partita giungeva l'illustre gruppo del paese: il notaio, il sindaco, il dottore.
Lui, poeta, era un giocatore distratto, che preferiva starsene silenzioso in cucina tra gli odori di erbe aromatiche.
Amore e innamoramento tornano anche in Leopardi ed assumono qui il loro valore in base al celebre binomio “amore – morte”, essi sono per il poeta come due fratelli che si identificano alle cose più grandi e belle. L'amore dona un enorme piacere, uno dei più grandi che l'uomo nella sua vita potrà mai provare, mentre la morte è generatrice di ogni male.
Leopardi spesso dice che l'innamorato invidia colui che morto in quanto si sente particolarmente tormentato, questo tema dell'amore come “tormento” quando non c'è o quando non può essere realizzato, è quello descritto anche dal Cardarelli nel suo “Distacco”, quando nella frase finale sostiene che ora che ha lasciato l'amore “la vita mi rimane quale indegna, un'inutile soma, da non poterne più alcun bene”
-COSA VUOL DIRE INNAMORARSI?
L'innamoramento
Mal d’amore: chi non ne ha mai sofferto? Pensi e ripensi sempre alla stessa persona, sorridi se solo te la nominano, ti giri e ti rigiri nel letto ed improvvisamente sei felice e buono con tutto il mondo. Sei innamorato ed è stupendo. Anche le cose che prima ti sembravano brutte, quando sei innamorato acquistano una luce particolare.
Cos’è l’innamoramento? L’innamoramento è una serie di emozioni bellissime, forse per molti sono le più belle della vita. Sono emozioni che stordiscono e che rientrano nel “mal d’amore” che può essere diagnosticato come un vero disturbo mentale che nessun medico o psicologo vuole prendere in considerazione (vedi http://espresso.repubblica.it/dettaglio-archivio/1036662). Ad esempio la gelosia ossessiva può portare anche a pensieri o azioni violente.
Ma cos’è che ci fa innamorare? E soprattutto, che differenza c’è tra innamoramento, amore e Amore? La gelosia ossessiva è davvero una manifestazione d’amore?
Proviamo a fare un po’ di chiarezza per capire meglio cosa ci accade quando ci innamoriamo.
Tra i sette specchi esseni delle relazioni (www.stazioneceleste.it) ce n’è uno, il terzo, che spiega bene il mistero dell’innamoramento, o meglio… la magia dell’innamoramento. Facciamoci caso: noi ci innamoriamo sempre (o proviamo attrazione per) delle persone che in genere hanno qualcosa che noi vorremmo avere e non abbiamo. Ad esempio una ragazza che sa di essere fragile tenderà ad innamorarsi di un uomo molto forte, una donna che non ha potuto realizzare il suo sogno tenderà ad innamorarsi di chi quel sogno lo ha concretizzato, una ragazza molto ansiosa si innamorerà di una persona calma e così via.
E’ bene capire una cosa importante: le attrazioni sono inconsce. E’ vero che noi abbiamo un prototipo di partner ideale ma poi nella realtà ci innamoriamo anche di chi in quei canoni non ci rientra affatto. Ebbene, il terzo specchio esseno ci dice proprio che ciò che ci spinge a provare attrazione per determinate persone è proprio il fatto che la nostra anima riconosce in quella persona qualcosa che noi non abbiamo… più! In un certo senso l’innamoramento è una sorta di furto, l’innamorato è come un ladro inconscio, è qualcuno che tramite l’innamoramento sta cercando di scoprire qualcosa di sé, di ritrovarla, di riappropriarsene. Ciò che ci attrae è l’energia che emana quella persona. Queste caratteristiche di cui noi ci dovremmo riappropriare non è detto che siano le caratteristiche che più apprezziamo nell’altro, anzi talvolta possono essere le caratteristiche che più ci infastidiscono, soprattutto nel caso delle relazioni karmiche, cioè derivanti da vite precedenti.
Le relazioni karmiche e le relazioni di dipendenza
Le relazioni karmiche solitamente sono relazioni lunghe, difficili e problematiche perché in esse c’è qualcosa da saldare. Ognuno di noi si ritrova a vivere (o meglio a ri-vivere) relazioni karmiche. Spesso le relazioni karmiche, superata la fase di innamoramento, si trasformano subito in relazioni di abitudine o dipendenza. Quando una relazione sfocia nella dipendenza è perché evidentemente da quella persona dobbiamo imparare molto e in quel caso la dipendenza è l’unico modo per restare legati e quindi per imparare. Per evitare che la relazione di dipendenza (che solitamente è una relazione molto tormentata) diventi molto lunga è bene osservare attentamente il partner e comprendere che quella relazione tormentata è forse il nostro più grande maestro travestito.
Le relazioni karmiche (così come le altre) per poter avere fine non necessitano solo di una rottura “fisica”. Per poterci separare davvero da una persona dobbiamo liberarcene interiormente. Un uomo che si lascia con una donna, se dopo due anni sta ancora a piangere per lei non se ne è liberato interiormente. La liberazione interiore avviene quando abbiamo appreso o interiorizzato la parte di quella persona che dovevamo accettare e interiorizzare. Per fare ciò ci vuole molto tempo, perché le cose non vanno solo accettate ma anche amate. A questo punto ci si può aiutare con l’acqua diamante, la PMT, l’ipnosi regressiva, i sangeevini contro le dipendenze e i trattamenti energetici. Soprattutto dobbiamo chiedere aiuto alle nostre guide altrimenti dobbiamo semplicemente accettare la situazione, viverla senza giudicarla negativamente e aspettare con fiducia che tutto si sistemi da solo. Spesso il nodo si scioglie all’improvviso, un bel giorno in cui noi neanche ce lo aspettiamo. L’importante è accettare, sforzarsi di vedere oltre le apparenze e chiedere aiuto alle nostre guide avendo fede che il nodo si scioglierà quando sarà il momento migliore.
Le relazioni di dipendenza sono molto più normali di ciò che si pensa. Riflettendo con sincerità scopriremo che quasi tutte le nostre relazioni presenti o passate sono o erano di dipendenza. Spesso non è che si dipende da quella persona in sé e per sé ma dalle emozioni che essa ci dà. Sovente ciò che ci lega ad una persona è “solo” il bisogno di sentirci amati, accettati e apprezzati. E questo è un bisogno grandissimo che in fondo al proprio cuore ha ognuno di noi. E pur di sentirci amati ed apprezzati a volte accettiamo di tutto e noi non riusciamo ad ammetterlo neanche a noi. Sembra sorprendente come a volte, dopo anche dieci anni in cui abbiamo amato follemente una persona, la rincontriamo e non solo ci rendiamo conto che non la amiamo più, ma ci restiamo anche amici. Quello vuol dire che il nodo karmico si è sciolto. Finchè c’è odio o rancore il nodo non si è sciolto.
L’amore
Ma se l’innamoramento è solo la fase iniziale di un rapporto e le nostre relazioni sono sovente di dipendenza cos’è l’amore vero? E l’Amore? L’amore è ciò che noi crediamo tale, è ciò che il più delle volte scambiamo per amore. Conosco una persona che diceva di amarmi alla follia, ma io so benissimo che non mi amava: PENSAVA di amarmi, era CONVINTA di amarmi, ma non mi amava affatto. E per tutta risposta io, con sincerità, le dissi che non la amavo, ma che ero dipendente da lei. E’ brutto da dire ad una persona, ma l’amore è anche sincerità e nella mia dipendenza io sono stata sincera ed ho mostrato quindi amore e rispetto oltre che dipendenza. Se io fossi stata meno consapevole avrei scambiato anche io quelle emozioni e quei bisogni per amore, ma fortunatamente ho saputo discernere i miei ed i suoi sentimenti ed è importante imparare a farlo affinché le nostre relazioni possano essere vissute nel modo più vero possibile.
L'amore con la A maiuscola
L’Amore è quello vero ed è quello che poche coppie secondo me riescono a sperimentare. L’Amore è il rispetto assoluto per l’altra persona e per la sua libertà. L’Amore vero si prova col cuore e non con l’Ego. La gelosia e il possesso riguardano l’Ego. Le coppie che provano l’Amore non saranno possessive l’una con l’altro, ma si rispetteranno e si capiranno fino in fondo. L’Amore vero è quello che sicuramente sperimentano le anime di fiamma gemella. L’incontro tra due anime di fiamma gemella non è qualcosa di magico: è qualcosa di fantastico, perché le anime riconoscono la propria complementarietà ed è stupendo. Due anime di fiamma gemella si possono anche somigliare fisicamente e si incontrano quando entrambe sono giunte al medesimo livello di evoluzione spirituale, poiché il loro compito è di ascendere assieme. Hanno una missione da svolgere.
A questo punto sorge spontaneo chiedersi: se l’innamoramento è un modo per interiorizzare qualcosa di noi che non possediamo più… quando ci riappropriamo di questa cosa… l’amore finisce? Beh, da inguaribile romantica posso dire come la penso? Le relazioni karmiche sono destinate a finire, ma il vero Amore è per sempre.
-Essere innamorati è una delle esperienze più belle e toccanti. Chi non ha mai provato la magia, l’intensità, la paura e l’esaltazione di questo sentimento?
L’inizio di una relazione ci confronta con l’attrazione ed il desiderio, con il timore di essere respinti, con la meraviglia della scoperta. Il nostro lui o lei ha caratteristiche incredibili. Sì, è finalmente lui o lei, ciò che abbiamo sempre sognato, rincorso, immaginato.
E finalmente eccolo l’amore… finalmente abbiamo la possibilità di viverlo con pienezza, con abbandono, perchè il nostro lui o lei ci ricambia, pare sentire la nostra stessa attrazione, pare vederci con gli stessi occhi illuminati dal desiderio. A questo punto le favole ci regalano la fatidica frase: “E vissero tutti felici e e contenti.”
In realtà a questo punto succedono cose che vanno oltre la felicità e la contentezza e che ci mettono alla prova come uomini e donne, come esseri umani. Perchè la felicità e la contentezza non sono, ahimè, assicurate, e vanno conquistate.
Ma facciamo un passo indietro …ritorniamo al nostro idillio. L‘attrazione che sentiamo non ci rende molto lucidi, tuttavia ci accorgiamo che il nostro lui o lei ha delle abitudini, caratteristiche, qualità che sono, in alcuni casi, diametralmente opposte alle nostre. Noi siamo così razionali e quadrati, amiamo l’ordine e la puntualità e quella persona meravigliosa che quasi adoriamo, eccola lì, caotica e colorata, con una vita e una compagnia rumorosa, con interessi e velleità artistiche o stravaganti.
E la sua conoscenza della musica techno? Incredibile!
E l’ odore di incenso che riempie la sua stanza? Sublime!
E tutti questi aspetti che non ci hanno mai interessato e che, diciamo la verità, ci hanno anche disturbato intravisti in altre persone ed altri momenti, ecco che ci appaiono misteriosi ed affascinanti. Uno scrigno di tesori nascosti da scoprire. Ed è per amore, e per sentirci sempre più vicini alla fanciulla o al principe dei nostri sogni, che ci interessiamo anche alla musica squassa-orecchie, o che il disordine ci appare bohémien e la mancanza di puntualità un vezzo adorabile.
Tutto ciò che era così importante prima, ora può aspettare, scopriamo che ci piacciono anche le poesie, che i film ci commuovono, che un paesaggio o un tramonto ci portano col pensiero a lui o a lei. Il mondo ci appare straordinario e nuovo, perchè lo vediamo con occhi nuovi, perchè in parte lo percepiamo con gli occhi dell’altro. Ci sentiamo più liberi, ci pare di respirare meglio, di sentirci veramente più ricchi, più sicuri, di avere acquisito nuovi strumenti, nuove esperienze, di avere gettato lo sguardo in un altro mondo. E questo è vero. Perchè il meccanismo che regola l’attrazione fra i due innamorati è quasi scientifico. Ognuno vibrerà con gli aspetti rinnegati dell’altro.
E con la mia aura da artista sognatrice persa dietro a colori e rime, è quasi certo che mi farò attrarre dall’uomo razionale e con la testa sulle spalle, quello che controlla regolarmente l’olio dell’ auto (anche della mia) che fa conti su conti per far quadrare il bilancio, e per il quale due più due fa sempre quattro.
La nostra natura di esseri umani tende verso la totalità e la completezza dell’essere, accanto a qualcuno che porta così spudoratamente gli aspetti di me di cui ho bisogno per la mia crescita e la mia evoluzione, io mi scioglierò, io mi sentirò vibrare, e con altre variabili, scatterà il meccanismo dell’ innamoramento.
Questo a grandi linee ciò che accade nella prima meravigliosa fase di attrazione. Ogni ampliamento della mia esperienza e della mia percezione sarà un “dono” che l’altro mi porta e che mi farà toccare il cielo con un dito. Il team di Se’ primari che fanno parte della mia personalità operativa, si allenteranno, non mi terranno rigidamente sotto controllo, nel seguire e compiacere il mio amore potrò permettermi di non essere così formale e puntuale o potrò senza sforzo far controllare l’olio dell’auto. Potrò accedere ai Se’ da cui educazione e esperienza mi hanno allontanato.
Ma cosa accade poi? Quando ci si lascia, con la rabbia e d il dolore, ognuno si chiude in se stesso, ed ognuno restituisce all’altro “il dono” dell’innamoramento, i Se’ primari riprendono la loro “pole position” ed il loro potere, e noi ritorniamo super efficienti e razionali o persi nella nuvoletta del sogno. E lo scrigno di tesori intravisto si richiude.
E quando invece le cose funzionano? Quando ci si ama, come mai le sensazioni così dolci ed intense dei primi tempi tendono in breve a scemare, e la tenerezza e l’amore sono sommersi da incomprensioni e conflitti? Come mai l’idillio sparisce?
Ogni situazione di stress e di difficoltà riattiva la funzione dei nostri Se’ primari che hanno il compito di proteggerci in mezzo agli altri. Lo stress è estremamente comune e può prodursi anche in momenti di felicità (si pensi ai preparativi per un viaggio, o a quelli per le nozze) e questo porterà i nostri due innamorati a vedersi con gli occhi dei propri Se’ primari. E quindi la mancanza di puntualità che appariva un adorabile vezzo, ora è semplicemente maleducazione, la vita bohémienne appare disordinata e zingaresca, la musica techo un insopportabile frastuono, mentre l’irriducibile logica ed affidabilità appaiono aridità e limitatezza.
Ci saranno momenti in cui questi giudizi severi peseranno ed influiranno sull‘amore e sull’unione. Prima c’era intimità ed armonia ed un momento dopo tutto è caotico e soffocante. Ma questi momenti si alterneranno ad altri in cui ancora una volta si avrà la possibilità di percepire la ricchezza dell’altro o di sentire quanto ci completi, e di affidarsi alla relazione con la consapevolezza che ogni aspetto di noi sarà raggiunto dall’esplorazione congiunta che attraverso l’amore stiamo compiendo con un altro essere umano.
penso che ora puoi creare qualcosa di tuo
ciao :)
-Che cos'è l'innamoramento?
È lo stato nascente di un movimento collettivo a due.
Questa definizione poteva essere posta alla conclusione di un lungo esame di fatti e di interpretazioni.
Ho preferito metterla all'inizio in modo che ci serva come guida in questo breve viaggio in un territorio a tutti noto, perché tutti lo abbiamo vissuto per esperienza diretta, eppure così enigmatico e sfuggente.
Questa definizione imposta il problema dell'innamoramento in modo nuovo, secondo una ottica diversa da quella che ci è stata tramandata dalla psicologia, dalla sociologia e dalla stessa arte.
L'innamoramento non è un fenomeno quotidiano, una sublimazione della sessualità o un capriccio dell'immaginazione. Ma non è neppure un fenomeno sui generis ineffabile, divino o diabolico. È un fenomeno che può essere collocato in una classe di fenomeni già noti, i movimenti collettivi. Fra questi ha certamente una sua inconfondibile individualità, non può essere confuso cioè con altri tipi di movimenti collettivi, quali la riforma protestante, il movimento studentesco, quello femminista, il movimento di Davide Lazzaretti o il movimento islamico di Khomeini (sul problema teorico generale vedi Francesco Alberoni, Movimento e istituzione, Il Mulino, Bologna 1977). Certamente no, questa confusione non è possibile. Però appartiene allo stesso genere, è un caso speciale di movimenti collettivi.
Fra i grandi movimenti collettivi della storia e l'innamoramento c'è una parentela assai stretta, il tipo di forze che si liberano e che agiscono sono dello stesso tipo, molte delle esperienze di solidarietà, gioia di vivere, rinnovamento, sono analoghe. La differenza fondamentale sta nel fatto che i grandi movimenti collettivi sono costituiti da moltissime persone e sono aperti all'ingresso di altre persone. L'innamoramento invece, pur essendo un movimento collettivo, si costituisce fra due persone sole; il suo orizzonte di appartenenza, qualunque valore universale possa sprigionare, è vincolato al fatto di essere completo con due sole persone. Questo è il motivo della sua specificità, della sua singolarità, ciò che gli conferisce alcuni caratteri inconfondibili.
Molti sociologi si sono già occupati dei movimenti collettivi ed hanno descritto il tipo particolare di esperienza che vi si costituisce. Durkheim per esempio. Parlando degli stati di effervescenza collettiva, scrive : « L'uomo ha l'impressione di essere dominato da forze che non riconosce come sue, che lo trascinano, che egli non domina... egli si sente trasportato in un mondo differente da quello in cui si svolge la sua esistenza privata. La vita qui non è soltanto intensa, ma è qualitativamente differente... egli si disinteressa di se stesso, dimentica se stesso, si dà interamente agli scopi comuni... (Le forze) provano il bisogno di espandersi per gioco, senza fine... In tali momenti questa vita superiore è vissuta con una intensità tale e in una maniera talmente esclusiva da occupare quasi completamente le coscienze, da cui scaccia più o meno completamente le preoccupazioni egoistiche e volgari» (E. Durkheim, Giudizi di valore e giudizi di realtà, in Sociologia e Filosofia, Comunità, Milano 1963, pp. 216-217). Durkheim quando scrisse queste parole non pensava minimamente all'innamoramento. Egli aveva in mente la rivoluzione francese e altri grandi episodi rivoluzionari. In realtà l'esperienza che egli descrive è assai più diffusa. La si ritrova nei grandi processi storici come la rivoluzione francese, lo sviluppo del cristianesimo o dell'islam, ma anche in altri movimenti di piccole dimensioni. Tutti i movimenti collettivi nella loro fase iniziale, in quello che poi definiremo stato nascente, hanno queste caratteristiche. Il fatto curioso è che le parole di Durkheim possono essere applicate anche all'innamoramento.
Un secondo esempio ci è dato da Max Weber nel suo studio dei fenomeni in cui si manifesta appieno la creatività, l'entusiasmo e la fede. Egli però li ha guardati come forma di potere, cioè come qualcosa che dipende dalla comparsa di un capo carismatico (Max Weber, Economia e società, Comunità, Milano 1961, vol. u, PP• 431-43). Il capo carismatico appare rompendo con la tradizione, trascina i suoi seguaci in una avventura eroica, e produce in chi lo segue l'esperienza di una rinascita interiore, una « metanoia » nel senso di S. Paolo. Sotto la guida del capo carismatico le preoccupazioni economiche lasciano posto al libero dispiegarsi della fede e dell'ideale, ad una vita di entusiasmo e di passione. Tutte queste cose Weber le attribuisce al capo, alle proprietà del capo. Egli, in sostanza, fa l'errore che ciascuno di noi fa nell'innamoramento: di attribuire l'esperienza straordinaria che stiamo vivendo alle proprietà della persona amata. La persona amata invece non è diversa dalle altre, come noi non siamo diversi dagli altri. È il tipo di relazione che si è stabilito fra noi e chi amiamo, il tipo di esperienza straordinaria che stiamo vivendo ciò che rende diversa e straordinaria la persona amata e, più profondamente, ciò che rende diversi e straordinari tutti e due.
Ecco dunque il nostro punto di partenza. Nella storia, nella vita sociale vi sono dei fenomeni particolari - i movimenti collettivi - in cui le relazioni fra gli uomini mutano sostanzialmente, radicalmente, in cui la qualità della vita e dell'esperienza si trasfigura. Sono i momenti del nascere delle religioni - come l'islam, il cristianesimo, la riforma - ma anche delle sette, delle eresie, dei movimenti sindacali o studenteschi. Sono infine i movimenti del nascere di un nuovo « noi » collettivo fatto da due sole persone, come nell'innamoramento. In una struttura sociale esistente il movimento divide chi era unito e unisce chi era diviso per formare un soggetto collettivo nuovo, un « noi » appunto che, nel caso dell'innamoramento, è formato dalla coppia dell'amante-amato. Il tipo di forze che agiscono nei due casi hanno la stessa violenza e la stessa determinazione.
Fino ad ora i sociologi, gli psicologi e i filosofi hanno avuto una specie di ripugnanza o di vergogna ad ammettere che vi sia qualcosa di comune, anzi di identico, nei grandi processi storici come l'islam, la rivoluzione francese e quella russa e fenomeni banali, privati, come l'innamoramento. Vi è un orgoglio della grandezza. Essi volevano occuparsi, delle cose importanti, significative, delle cose centrali nella vita sociale. E l'innamoramento fra due borghesucci o fra due ragazzotti, la passione fra una maestrina e un giardiniere, fra un signore di mezz'età e la sua segretaria parevano a loro talmente misere, talmente squallide, talmente prive di importanza da non fargli venir in mente che le forze in atto fossero le stesse. È successo come nella vecchia biologia. Da un lato avevamo l'uomo, signore del creato e fatto a somiglianza di Dio, poi gli animali superiori, il bellissimo cavallo, il leone e poi, in fondo in fondo, i vermi, le formiche, i molluschi. Eppure oggi sappiamo che, in tutti gli animali, la struttura delle cellule è la stessa, stesse le proteine che le compongono, stesso il DNA, stessa la sinapsi delle cellule nervose. Certo che l'uomo e gli animali superiori sono diversi; sappiamo benissimo distinguere un cavallo da un verme. Ma la diversità deriva dal fatto che, nei primi, i meccanismi biologici, biochimici e genetici di base sono integrati in sistemi estremamente più complessi. Per capire le cose bisogna studiare gli uni e gli altri, i meccanismi comuni e quelli diversi.
L'innamoramento è la forma più semplice di movimento collettivo, non può essere confuso con la rivoluzione francese e l'entusiasmo dei primi protestanti. Non è neanche vero che una rivoluzione sia fatta dalla somma di tanti innamoramenti, non più che un cavallo sia fatto dalla somma di tanti vermi, né che sia un verme grandissimo. Sono cose diverse, ma tutte dello stesso regno animale, fondate sugli stessi processi di base. La definizione data - l'innamoramento è lo stato nascente di un movimento collettivo a due - ci ha dato un luogo teorico (un genere) in cui collocare il misterioso fenomeno dell'innamoramento: il campo dei movimenti collettivi. Ma la scoperta che l'innamoramento è un movimento collettivo ci offre a sua volta uno strumento formidabile di indagine dei movimenti. Questi infatti compaiono di tanto in tanto. Un uomo nella sua vita può non esservi mai coinvolto, od esservi coinvolto una volta sola. Per di più, quando sono in gioco migliaia o milioni di persone, con tutti gli interessi economici o di classe, con tutte le elaborazioni ideologiche possibili, la difficoltà di studio dei meccanismi elementari diventa difficilissima.
Ma l'innamoramento è una esperienza che abbiamo tutti, ciascuno è un buon testimone di ciò che ha vissuto; può raccontare, può dire. Lo studio dell'innamoramento diventa così la chiave per aprire la, porta di fenomeni ben più complessi e inafferrabili all'esperienza di una sola persona. Ma tutto questo non ha importanza per il nostro discorso, interessa i sociologi, i filosofi e gli storici. Noi ora dobbiamo occuparci di questo particolare tipo di fenomeno collettivo, dell'innamoramento. Per farlo dobbiamo calarci nella sua esperienza, identificare subito almeno uno dei suoi caratteri distintivi. Questo vuol dire anche sottrarci al modo di pensare corrente che non riconosce all'innamoramento uno statuto diverso dalla vita quotidiana e dalla sessualità. Per rompere questo modo di pensare che nasconde il problema, partiremo perciò proprio dalla sessualità, ma scoprendo che anche in questa c'è una differenza, c'è un ordinario e uno straordinario. L'innamoramento - come tutti i movimenti collettivi - è collocato sul registro dello straordinario.
-La società ha sempre posto il sentimento dell'amore come elemento principe e pietra angolare delle relazioni umane ed affettive, un fulcro nella nostra intera esistenza. Ma non fu sempre così il ruolo attuale dell'amore è il risultato di un lungo processo storico e culturale: idee attualmente scontate quali l'amore sia un processo fondamentale per un'unione anche matrimoniale sono una realtà abbastanza recente.
Si puo parlare d'amore un sentimento che investe l'intera vita, non ha nessun limite d'età e che la rappresenta: si può amare una persona dell'altro sesso, una madre, i figli, un animale ecc, Si può paralare d'innamoramento, cioè di quell'esperienza, non sempre corrisposta, che investe totalmente ogni atomo del nostro essere, che ci esalta , ci fa star male se non vediamo la persona del nostro amore, il simbolo del desiderio d'amare che non ci fa dormire, mangiare,ci ossessiona ogni attimo. Fino ad ora la nostra interpretazione amorasa è stata modellata fondamentalmente dai versi dei poeti, dai libri, dalle melodie romantiche, dei compositori, dalle analsi dei spicologi che analizzavano in tutte le sfumnature la parte fisologica, anatomica, alchemica dell'innamorato. Oggi la nostra vita amorosa sentimentale e sessuale è di vedute più allargate e molto più libera meno soggetta a condizonamenti sociali. Certi connubbi, una volta condannati, ormai sono normali. Siamo per questo più felici che in passato? Le nostre unioni sono più durature? E' più facile sfuggire alle pene amorose ed esserne pienamente ricambiati? La nostra vita sarà appagata e l'unine più duratura? E' soprattutto siamo sicuri cos'è l'amore?Bisogna fare un punto sulle conoscenze attuali sull'amore, sui processi fisiologici e chimici che stanno alla base dellìattrazione e del'attaccamento. Capire la biologia d'amore8non solo nella sua componente strettamente sessuale, non significa degradare i sentimenti. Esistono persone che si attaccano ossessivamente alla persona amata, a volte non contracambiati, o rifiutano per paura di accettare una relazione duratura. Altri si attaccano solo al valore sessuale e non sanno andare oltre e respingono il vero sentimento perchè non sanno andare oltre. Sono comportamenti che dipendono dall'indole personale, dall'educazione, dal saper e voler lasciarsi andare sinceramente verso il partener, dipendono dalla storia individuale. Ciò che viene definito un'emozione , è un impolso naturale e potente come la fame. Esistono cause biologiche , che vanno ricercate nella fisiologia neuroscentifica : alterazioni ormonali e cerebrali tipiche dello stato dell'innamoramento e che rispondono a stimoli diversi. Vengono attivate delle aree specifiche cerebrali, che sono state sviluppate in milioni d'anni.Ma l'amore consiste solo in ciò? No il vero Amore si trasforma, negli anni e diviene un dolce sentimento di reciproco rispetto ed aiuto in cui prevalica il piacere della condivisione della vita stessa assieme all'altro, un lungo cammino di conoscenza che illumina il più eterno dei sentimenti umani senza offfuscarne la potenza el amagia ma che ci potrà aiutaree a vivere meglio con noi stessi e con il prossimo
-a livello individuale,un disturbo dela personalità può diventare un ostacolo all'inamoramento coinvolgente e sano,normale.Chi ,di solito,è più preoccupato con la propria immagine a spese del sé(,così si chiama quella parte più vera,profonda e singolare nostra,) che non di cosa sente tende a essere seduttivo e manipolativo,manca dei veri valori che sarebbero necessari all'esperienza di innamorarsi,e dopo,di amare.
Questa persona aspira a otenere il controllo sugli altri,sopravvalutando l'immagine,senza espressione e padronanza di se stesso. Insieme al sentimento di depressione viene la mancanza di ansia e di colpa.La vita diventa allora vuota e meccanica.Qualsiasi cosa riesca volere una persona fatta di questo modo,ne vorrà per raggiungere il sucesso,la notorietà.
Innamorarsi è umano,e sano,anzi,e acquistare l'elemento essenziale per vivere con significato.Amare è essenziale,bisogno di essere amato anche.Senza quella vogla giovanile di provare,conoscere,innamorarsi,diventa disumano vivere.Quindi,drammatica sarebbe la mancanza di questa esperienza.Sarebbe la rovina completa.
-l'amore è sempre stato al centro della vita. I giovani, come noi stessi possiamo vedere, sono spinti dalla ricerca dell'amore, perchè è un bisogno vitale che li unisce nelle relazioni e permette che loro stessi crescano con sapienza e gioia. oggi giorno possiamo ben notare che la parola "amore" è al centro di ogni discussione questo significa che l'uomo ha tanto bisogno d'amare e cerca di trovare ogni risoluzione non solo con la ragione, ma anche sprigionando l'amore che c'è nel suo cuore. Questa idea è anche ben presente dal punto di vista del consumo sociale, cioè osservando la pubblicità televisiva. Però in quest'ultimo caso è un'amore ingannevole che fa gli interessi solo di poche persone. Amore non significa solo quando un uomo e una donna si piacciono e vogliono stare insieme, ma esso è indirizzato a tantissimi aspetti della vita; per esempio la poesia, per la cinematografia e per il giornalismo. Insomma l'amore c'è in ogni qual volta vogliamo agire con una volontà gioiosa e cosciente e naturalmente che non deve essere imposta da qualcuno. A noi giovani, molte volte quando ci troviamo davanti agli imprevisti, diventiamo ipocriti, perchè abbiamo paura dell'ostacolo. Però dal dolore si può apprezzare meglio ciò che si ha, ma è pure terribile rimpiangere quel che si è perso. Amare è immaginare un domani senza muri. Sarà forte nell'amore colui che andrà oltre quelle pagine sbiadite, oscure, rovinate; forte chi andrà oltre le paure di speranze che vogliono diventar certezze. L'amore nasce da sogni che crescono come attimi e svaniscono in momenti. Vergogna deve esserci quando si inganna, quando si fa del male, mai quando si ama. Diamo fiducia al nostro cuore: apriamo, viviamo, scriviamo e lasciamoci trasportare da quello che sentiamo. Definire l'amore è molto complicato... una cosa su cui molte persone ci marciano, ci scherzano e lo prendono alla leggera; mi dispiace dirlo ma è proprio così...I nostri genitori, i nostri nonni potevano definirlo un sentimento fondamentale, adesso è troppo preso alla leggera dalle persone. Ogni persona "vera" ama a suo modo e non lo dice a vuoto solo per far felice qualcuno perchè fa comodo...L'amore è un sentimento che va scomparendo e chi ancora riesce a provarlo veramente si può considerare una persona speciale
https://www.skuola.net/notizie-indiscrezioni-maturita/09-prima-prova/saggio-artistico-innamoramento.html
-Si parla spesso di amore e innamoramento, entrambi sono sentimenti complicati in cui interagiscono diversi fattori sia a livello biologico, che sociale, che psicologico. L'amore e l'innamoramento in ogni individuo vengono percepiti diversamente, tanto da essere confusi tra di loro. In realtà per innamoramento intendiamo tutti quei sentimenti che si sprigionano nel momento in cui si avverte un'intensa attrazione e un grande coinvolgimento verso un'altra persona, questo momento è più comunemente definito col termine infatuazione, che poi può finalizzarsi nell'amore che è, un sentimento totalizzante.
Francesco Alberoni nel suo saggio “Innamoramento e amore”, paragona l'innamoramento ad una conversione simile a quelle religiose o politiche. Le persone che si innamorano vogliono cambiare anche in maniera totalizzante, per Alberoni l'innamoramento funziona da input iniziale al “Grande cambiamento”, l'amore e l'innamoramento sono visti come un'elevazione a ciò che è superiore, come un qualcosa che ci astrae dalla vita quotidiana che oscilla tra la “tranquillità” e il “disappunto” e ci eleva ad uno stato di estasi, ma anche di tormento, se infatti, la vita è un Purgatorio l'amore, per Alberoni, si dibatte tra i due estremi dell'inferno e del Paradiso.
Questa immagine di sacralità attribuita all'amore viene ripresa anche da Chagall nel suo quadro autobiografico in cui si ritrae vestito di nero mentre tiene per mano Bella che sta volando; in questo quadro sembra che l'amore permetta alla donna di librarsi, di essere più leggera, da questa immagine, collegata ad altri elementi che appaiono nel quadro, (come il tappeto sotto a Chagall o anche il calice, che sembra richiamare il sacro Graal), si capisce come l'artista consideri sacra l'unione tra lui e Bella.
Ma non sempre l'amore e l'innamoramento sono ricondotti al sacro, come nel caso di Catullo, che nel suo “Odio e amo”, vede nell'amore e nell'odio la sua “croce”, il suo soffrire in questo mondo. Quello cantato da Catullo, è un amore che assume dei tratti carnali e sensuali, come quello proposto, per certi aspetti dal Canova, nella sua celebre scultura che ritrae “Amore e Psiche” in una sottile, quanto più raffinata nota di erotismo: i due amanti si guardano affettuosamente mentre si stringono in un tenero abbraccio, tra le due figure sembra sprigionarsi il desiderio del dio verso la sua amata.
L'amore carnale torna anche in Dante quando nel v capitolo dell'”Inferno” descrive e partecipa, in quanto personaggio, all'amore tra Paolo e Francesca, egli racconta la tragedia dei due e la loro storia ne acuisce la compassione fino a fargli perdere i sensi. Quella di Dante non è tanto la cronaca dell'amore e della morte dei due adulteri, quanto più il racconto del destino umano in tutta la vastità dei suoi significati, calcando la mano sull'imperfezione umana: l’imperscrutabile mistero del nostro rapporto con Dio, il dramma del bene e del male, della salvezza e della perdizione. In Dante appare questo continuo e appassionato riferimento alla dimensione dell’uomo e a quella dell’Essere che lo trascende.
Anche Gozzano ne “La signorina Felicita ovvero la felicità”, racconta l'amore per una donna conosciuta durante una villeggiatura in campagna, lei è il simbolo di quel mondo di provincia, semplice e tranquillo. Nelle prime tre strofe, il poeta ricorda e rivede la città di Ivrea e la Dora Baltea che scende azzurra dai monti.. Lei l'aveva amato, ella faceva di tutto per piacergli e lui ne era lusingato. A volte, Gozzano era trattenuto dalla signorina Felicita a cena e ricorda quando per la partita giungeva l'illustre gruppo del paese: il notaio, il sindaco, il dottore.
Lui, poeta, era un giocatore distratto, che preferiva starsene silenzioso in cucina tra gli odori di erbe aromatiche.
Amore e innamoramento tornano anche in Leopardi ed assumono qui il loro valore in base al celebre binomio “amore – morte”, essi sono per il poeta come due fratelli che si identificano alle cose più grandi e belle. L'amore dona un enorme piacere, uno dei più grandi che l'uomo nella sua vita potrà mai provare, mentre la morte è generatrice di ogni male.
Leopardi spesso dice che l'innamorato invidia colui che morto in quanto si sente particolarmente tormentato, questo tema dell'amore come “tormento” quando non c'è o quando non può essere realizzato, è quello descritto anche dal Cardarelli nel suo “Distacco”, quando nella frase finale sostiene che ora che ha lasciato l'amore “la vita mi rimane quale indegna, un'inutile soma, da non poterne più alcun bene”
-COSA VUOL DIRE INNAMORARSI?
L'innamoramento
Mal d’amore: chi non ne ha mai sofferto? Pensi e ripensi sempre alla stessa persona, sorridi se solo te la nominano, ti giri e ti rigiri nel letto ed improvvisamente sei felice e buono con tutto il mondo. Sei innamorato ed è stupendo. Anche le cose che prima ti sembravano brutte, quando sei innamorato acquistano una luce particolare.
Cos’è l’innamoramento? L’innamoramento è una serie di emozioni bellissime, forse per molti sono le più belle della vita. Sono emozioni che stordiscono e che rientrano nel “mal d’amore” che può essere diagnosticato come un vero disturbo mentale che nessun medico o psicologo vuole prendere in considerazione (vedi http://espresso.repubblica.it/dettaglio-archivio/1036662). Ad esempio la gelosia ossessiva può portare anche a pensieri o azioni violente.
Ma cos’è che ci fa innamorare? E soprattutto, che differenza c’è tra innamoramento, amore e Amore? La gelosia ossessiva è davvero una manifestazione d’amore?
Proviamo a fare un po’ di chiarezza per capire meglio cosa ci accade quando ci innamoriamo.
Tra i sette specchi esseni delle relazioni (www.stazioneceleste.it) ce n’è uno, il terzo, che spiega bene il mistero dell’innamoramento, o meglio… la magia dell’innamoramento. Facciamoci caso: noi ci innamoriamo sempre (o proviamo attrazione per) delle persone che in genere hanno qualcosa che noi vorremmo avere e non abbiamo. Ad esempio una ragazza che sa di essere fragile tenderà ad innamorarsi di un uomo molto forte, una donna che non ha potuto realizzare il suo sogno tenderà ad innamorarsi di chi quel sogno lo ha concretizzato, una ragazza molto ansiosa si innamorerà di una persona calma e così via.
E’ bene capire una cosa importante: le attrazioni sono inconsce. E’ vero che noi abbiamo un prototipo di partner ideale ma poi nella realtà ci innamoriamo anche di chi in quei canoni non ci rientra affatto. Ebbene, il terzo specchio esseno ci dice proprio che ciò che ci spinge a provare attrazione per determinate persone è proprio il fatto che la nostra anima riconosce in quella persona qualcosa che noi non abbiamo… più! In un certo senso l’innamoramento è una sorta di furto, l’innamorato è come un ladro inconscio, è qualcuno che tramite l’innamoramento sta cercando di scoprire qualcosa di sé, di ritrovarla, di riappropriarsene. Ciò che ci attrae è l’energia che emana quella persona. Queste caratteristiche di cui noi ci dovremmo riappropriare non è detto che siano le caratteristiche che più apprezziamo nell’altro, anzi talvolta possono essere le caratteristiche che più ci infastidiscono, soprattutto nel caso delle relazioni karmiche, cioè derivanti da vite precedenti.
Le relazioni karmiche e le relazioni di dipendenza
Le relazioni karmiche solitamente sono relazioni lunghe, difficili e problematiche perché in esse c’è qualcosa da saldare. Ognuno di noi si ritrova a vivere (o meglio a ri-vivere) relazioni karmiche. Spesso le relazioni karmiche, superata la fase di innamoramento, si trasformano subito in relazioni di abitudine o dipendenza. Quando una relazione sfocia nella dipendenza è perché evidentemente da quella persona dobbiamo imparare molto e in quel caso la dipendenza è l’unico modo per restare legati e quindi per imparare. Per evitare che la relazione di dipendenza (che solitamente è una relazione molto tormentata) diventi molto lunga è bene osservare attentamente il partner e comprendere che quella relazione tormentata è forse il nostro più grande maestro travestito.
Le relazioni karmiche (così come le altre) per poter avere fine non necessitano solo di una rottura “fisica”. Per poterci separare davvero da una persona dobbiamo liberarcene interiormente. Un uomo che si lascia con una donna, se dopo due anni sta ancora a piangere per lei non se ne è liberato interiormente. La liberazione interiore avviene quando abbiamo appreso o interiorizzato la parte di quella persona che dovevamo accettare e interiorizzare. Per fare ciò ci vuole molto tempo, perché le cose non vanno solo accettate ma anche amate. A questo punto ci si può aiutare con l’acqua diamante, la PMT, l’ipnosi regressiva, i sangeevini contro le dipendenze e i trattamenti energetici. Soprattutto dobbiamo chiedere aiuto alle nostre guide altrimenti dobbiamo semplicemente accettare la situazione, viverla senza giudicarla negativamente e aspettare con fiducia che tutto si sistemi da solo. Spesso il nodo si scioglie all’improvviso, un bel giorno in cui noi neanche ce lo aspettiamo. L’importante è accettare, sforzarsi di vedere oltre le apparenze e chiedere aiuto alle nostre guide avendo fede che il nodo si scioglierà quando sarà il momento migliore.
Le relazioni di dipendenza sono molto più normali di ciò che si pensa. Riflettendo con sincerità scopriremo che quasi tutte le nostre relazioni presenti o passate sono o erano di dipendenza. Spesso non è che si dipende da quella persona in sé e per sé ma dalle emozioni che essa ci dà. Sovente ciò che ci lega ad una persona è “solo” il bisogno di sentirci amati, accettati e apprezzati. E questo è un bisogno grandissimo che in fondo al proprio cuore ha ognuno di noi. E pur di sentirci amati ed apprezzati a volte accettiamo di tutto e noi non riusciamo ad ammetterlo neanche a noi. Sembra sorprendente come a volte, dopo anche dieci anni in cui abbiamo amato follemente una persona, la rincontriamo e non solo ci rendiamo conto che non la amiamo più, ma ci restiamo anche amici. Quello vuol dire che il nodo karmico si è sciolto. Finchè c’è odio o rancore il nodo non si è sciolto.
L’amore
Ma se l’innamoramento è solo la fase iniziale di un rapporto e le nostre relazioni sono sovente di dipendenza cos’è l’amore vero? E l’Amore? L’amore è ciò che noi crediamo tale, è ciò che il più delle volte scambiamo per amore. Conosco una persona che diceva di amarmi alla follia, ma io so benissimo che non mi amava: PENSAVA di amarmi, era CONVINTA di amarmi, ma non mi amava affatto. E per tutta risposta io, con sincerità, le dissi che non la amavo, ma che ero dipendente da lei. E’ brutto da dire ad una persona, ma l’amore è anche sincerità e nella mia dipendenza io sono stata sincera ed ho mostrato quindi amore e rispetto oltre che dipendenza. Se io fossi stata meno consapevole avrei scambiato anche io quelle emozioni e quei bisogni per amore, ma fortunatamente ho saputo discernere i miei ed i suoi sentimenti ed è importante imparare a farlo affinché le nostre relazioni possano essere vissute nel modo più vero possibile.
L'amore con la A maiuscola
L’Amore è quello vero ed è quello che poche coppie secondo me riescono a sperimentare. L’Amore è il rispetto assoluto per l’altra persona e per la sua libertà. L’Amore vero si prova col cuore e non con l’Ego. La gelosia e il possesso riguardano l’Ego. Le coppie che provano l’Amore non saranno possessive l’una con l’altro, ma si rispetteranno e si capiranno fino in fondo. L’Amore vero è quello che sicuramente sperimentano le anime di fiamma gemella. L’incontro tra due anime di fiamma gemella non è qualcosa di magico: è qualcosa di fantastico, perché le anime riconoscono la propria complementarietà ed è stupendo. Due anime di fiamma gemella si possono anche somigliare fisicamente e si incontrano quando entrambe sono giunte al medesimo livello di evoluzione spirituale, poiché il loro compito è di ascendere assieme. Hanno una missione da svolgere.
A questo punto sorge spontaneo chiedersi: se l’innamoramento è un modo per interiorizzare qualcosa di noi che non possediamo più… quando ci riappropriamo di questa cosa… l’amore finisce? Beh, da inguaribile romantica posso dire come la penso? Le relazioni karmiche sono destinate a finire, ma il vero Amore è per sempre.
-Essere innamorati è una delle esperienze più belle e toccanti. Chi non ha mai provato la magia, l’intensità, la paura e l’esaltazione di questo sentimento?
L’inizio di una relazione ci confronta con l’attrazione ed il desiderio, con il timore di essere respinti, con la meraviglia della scoperta. Il nostro lui o lei ha caratteristiche incredibili. Sì, è finalmente lui o lei, ciò che abbiamo sempre sognato, rincorso, immaginato.
E finalmente eccolo l’amore… finalmente abbiamo la possibilità di viverlo con pienezza, con abbandono, perchè il nostro lui o lei ci ricambia, pare sentire la nostra stessa attrazione, pare vederci con gli stessi occhi illuminati dal desiderio. A questo punto le favole ci regalano la fatidica frase: “E vissero tutti felici e e contenti.”
In realtà a questo punto succedono cose che vanno oltre la felicità e la contentezza e che ci mettono alla prova come uomini e donne, come esseri umani. Perchè la felicità e la contentezza non sono, ahimè, assicurate, e vanno conquistate.
Ma facciamo un passo indietro …ritorniamo al nostro idillio. L‘attrazione che sentiamo non ci rende molto lucidi, tuttavia ci accorgiamo che il nostro lui o lei ha delle abitudini, caratteristiche, qualità che sono, in alcuni casi, diametralmente opposte alle nostre. Noi siamo così razionali e quadrati, amiamo l’ordine e la puntualità e quella persona meravigliosa che quasi adoriamo, eccola lì, caotica e colorata, con una vita e una compagnia rumorosa, con interessi e velleità artistiche o stravaganti.
E la sua conoscenza della musica techno? Incredibile!
E l’ odore di incenso che riempie la sua stanza? Sublime!
E tutti questi aspetti che non ci hanno mai interessato e che, diciamo la verità, ci hanno anche disturbato intravisti in altre persone ed altri momenti, ecco che ci appaiono misteriosi ed affascinanti. Uno scrigno di tesori nascosti da scoprire. Ed è per amore, e per sentirci sempre più vicini alla fanciulla o al principe dei nostri sogni, che ci interessiamo anche alla musica squassa-orecchie, o che il disordine ci appare bohémien e la mancanza di puntualità un vezzo adorabile.
Tutto ciò che era così importante prima, ora può aspettare, scopriamo che ci piacciono anche le poesie, che i film ci commuovono, che un paesaggio o un tramonto ci portano col pensiero a lui o a lei. Il mondo ci appare straordinario e nuovo, perchè lo vediamo con occhi nuovi, perchè in parte lo percepiamo con gli occhi dell’altro. Ci sentiamo più liberi, ci pare di respirare meglio, di sentirci veramente più ricchi, più sicuri, di avere acquisito nuovi strumenti, nuove esperienze, di avere gettato lo sguardo in un altro mondo. E questo è vero. Perchè il meccanismo che regola l’attrazione fra i due innamorati è quasi scientifico. Ognuno vibrerà con gli aspetti rinnegati dell’altro.
E con la mia aura da artista sognatrice persa dietro a colori e rime, è quasi certo che mi farò attrarre dall’uomo razionale e con la testa sulle spalle, quello che controlla regolarmente l’olio dell’ auto (anche della mia) che fa conti su conti per far quadrare il bilancio, e per il quale due più due fa sempre quattro.
La nostra natura di esseri umani tende verso la totalità e la completezza dell’essere, accanto a qualcuno che porta così spudoratamente gli aspetti di me di cui ho bisogno per la mia crescita e la mia evoluzione, io mi scioglierò, io mi sentirò vibrare, e con altre variabili, scatterà il meccanismo dell’ innamoramento.
Questo a grandi linee ciò che accade nella prima meravigliosa fase di attrazione. Ogni ampliamento della mia esperienza e della mia percezione sarà un “dono” che l’altro mi porta e che mi farà toccare il cielo con un dito. Il team di Se’ primari che fanno parte della mia personalità operativa, si allenteranno, non mi terranno rigidamente sotto controllo, nel seguire e compiacere il mio amore potrò permettermi di non essere così formale e puntuale o potrò senza sforzo far controllare l’olio dell’auto. Potrò accedere ai Se’ da cui educazione e esperienza mi hanno allontanato.
Ma cosa accade poi? Quando ci si lascia, con la rabbia e d il dolore, ognuno si chiude in se stesso, ed ognuno restituisce all’altro “il dono” dell’innamoramento, i Se’ primari riprendono la loro “pole position” ed il loro potere, e noi ritorniamo super efficienti e razionali o persi nella nuvoletta del sogno. E lo scrigno di tesori intravisto si richiude.
E quando invece le cose funzionano? Quando ci si ama, come mai le sensazioni così dolci ed intense dei primi tempi tendono in breve a scemare, e la tenerezza e l’amore sono sommersi da incomprensioni e conflitti? Come mai l’idillio sparisce?
Ogni situazione di stress e di difficoltà riattiva la funzione dei nostri Se’ primari che hanno il compito di proteggerci in mezzo agli altri. Lo stress è estremamente comune e può prodursi anche in momenti di felicità (si pensi ai preparativi per un viaggio, o a quelli per le nozze) e questo porterà i nostri due innamorati a vedersi con gli occhi dei propri Se’ primari. E quindi la mancanza di puntualità che appariva un adorabile vezzo, ora è semplicemente maleducazione, la vita bohémienne appare disordinata e zingaresca, la musica techo un insopportabile frastuono, mentre l’irriducibile logica ed affidabilità appaiono aridità e limitatezza.
Ci saranno momenti in cui questi giudizi severi peseranno ed influiranno sull‘amore e sull’unione. Prima c’era intimità ed armonia ed un momento dopo tutto è caotico e soffocante. Ma questi momenti si alterneranno ad altri in cui ancora una volta si avrà la possibilità di percepire la ricchezza dell’altro o di sentire quanto ci completi, e di affidarsi alla relazione con la consapevolezza che ogni aspetto di noi sarà raggiunto dall’esplorazione congiunta che attraverso l’amore stiamo compiendo con un altro essere umano.
penso che ora puoi creare qualcosa di tuo
ciao :)
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