Il suono del nostro tempo

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tema su il suono del nostro tempo

Risposte
Francy1982
Puoi spiegare meglio la traccia? Hai dei documenti a cui fare riferimento?

coltina
La nostra è una società del suono, oltre che dell'immagine. Il suono permea ogni istante della nostra giornata, in modo ossessivo, strisciante, subdolo.
Il silenzio è un'oasi utopica, vagheggiata ma anche temuta, una specie di Santo Graal che, se maneggiato male può far incenerire.
I filosofi come Aristotele, gli artisti del romanico e delle prime epoche del Medioevo avevano ben chiaro il concetto dell'horror vacui, cioè della paura del vuoto, che li portava a riempire ogni angolo delle proprie creazioni a bassorilievo, come se lasciare una parte di pietra nuda fosse un pericolo per la natura stessa dell'opera; il nostro tempo sembra soffrire invece dell'horror silentii, della paura della mancanza di suono.
Moltissimi di noi sanno cosa vuol dire tenere la radio accesa in sottofondo in auto o in camera, le cuffie nelle orecchie, la tv a farci comagnia anche quando non guardiamo le immagini; tutti si rendono conto di quanto siamo bombardati da rumori di ogni specie, soprattutto artificiali.
Ma altrettanti, se si fermassero a pansare, capirebbero quanto parliamo a sproposito, pur di non tacere e rischiare un imbarazzante silenzio. Il modello ci viene forse dalla televisione, in cui i dibattiti, più o meno intelligenti, si basano sulla quantità fiume di parole con cui un ospite riesce a sommergere un altro....non a caso nella mia zona vige il proverbio che "Chi vusa pusè la vaca l'è sua", cioè che chi urla di più si accaparra la vacca, cioè l'animale prezioso e spesso conteso della tradizione contadina.
Mi pare che in fondo non sia una novità che dar fiato alla bocca solo per non fare da tppezzeria sia un vizio antico se il presidente Lincoln diceva che è "Meglio tacere e passare per idiota che parlare e dissipare ogni dubbio."


Io scriverei così, ma a dirti il vero, il rumore che considero caratteristico del nostro tempo è un lieve ticchettio, il ticchettio dei tasti di una tastiera.
"

MARTINA90
Leggi qst articoli poi fai il tuo tema.

  Silenzio e lentezza: nuovi valori del nostro tempo?
Non ci sono dubbi: viviamo in ambienti carichi di rumore e trascorriamo le nostre giornate spinti dal bisogno di velocità. Può quindi sembrare strano che, nonostante tale situazione, si moltiplichino tendenze del tutto opposte, come il ritorno della Giornata mondiale della lentezza, il prossimo 28 febbraio, e la nascita, qualche mese fa, dell’Accademia del Silenzio, legata strettamente all’esperienza della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari, che nelle prossime settimane lancerà il proprio progetto a Milano e a Torino. E la trasformazione culturale è segnalata anche da alcuni blog, che diventano sempre più indicatori di cambiamento: Turismo lento e siti amici come Ascoltare il silenzio.
Continua al sito:http://www.muoversinsieme.it/archive/2011/02/22/silenzio-e-lentezza-nuovi-valori-del-nostro-tempo.html

La musica del nostro tempo è attraversata da correnti di idee e da flussi di informazioni assai articolate e complesse. Il peso delle conoscenze che vengono in tal modo a formarsi investe campi non necessariamente contigui agli universi della composizione. Ciò non deve scandalizzare, né essere visto come indice di una teoria che diventa sterile in quanto separata dalla prassi. Fenomeni di questa natura sono abbastanza familiari entro la civiltà musicale europea: andando alle origini, nel pensiero greco, il pitagorismo fondò una relazione tra intervalli musicali e rapporti frazionari di numeri interi, trovando probabilmente in ciò una conferma alla propria dottrina dei numeri come principio di tutte le cose. Da allora teoria e prassi vivono da sempre di profonde e complesse interazioni.
http://www.ziqqurat.org/n3/Doro.htm

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