Help! (79052)
Il commento della poesia ( MERIGGIARE PALLIDO E ASSORTO) per favore urgenteeee!!!!!!!!!!!!! per domani.....
ditemelo......
ditemelo......
Risposte
Commento
E` una delle prime e piu famose poesie di Eugenio Montale, scritta nel 1916. Il poeta si trova, nelle ore calde intorno al mezzogiorno, presso il muro di un orto, arroventato dai raggi del sole, ed ascolta i rumori della natura: tra rovi e arbusti i merli emanano i loro versi secchi e i serpenti si muovono con un fruscio a mala pena percettibile. Nelle crepe del suolo riarso e lungo gli steli delle piante rampicanti selvatiche si vedono file di formiche rosse che poi s`intrecciano sulla sommità di piccoli formicai. Tra le fronde, si scorge lontano il mare dalla superficie tremolante, mentre, dalla sommita di rocce spoglie, si leva il tremolante finire delle cicale.
Aggiunto 1 minuto più tardi:
Eugenio Montale, Meriggiare pallido e assorto
Commento
Già dal titolo non è difficile capire il motivo centrale della poesia; il poeta cerca di trovare tranquillità interiore nella calura estiva, ma è come se non vi riuscisse, a causa del tormento interiore, trasmesso dalle allitterazioni. Il poeta, addirittura, paragona al vita, piena di sofferenze, a una muraglia con pezzi di vetro taglienti, che è impossibile da valicare. Inoltre, quello che all’inizio era un muro di un orto, diventa alla fine una muraglia, come a indicare gli ostacoli e i tormenti della vita, i quali aumentano di giorno in giorno. *
Molto dettagliata è anche la descrizione del paesaggio estivo, composto da cespugli spinosi (come del resto la vita) e arbusti secchi a causa della siccità. Il muro sembra emanare calore e gli animali sembrano risentire anche loro del caldo.
Il terreno presenta delle crepe (anche questa è una metafora della vita) e le formiche si muovono, quasi intrecciandosi, sugli steli erbosi. Vengono anche descritte le onde, che sembrano essere di color argenteo, come il metallo, e da cime aride risuona il verso delle cicale.
Il linguaggio usato presenta poche parole non di uso comune, ma nel complesso la poesia è scritta con un linguaggio non troppo difficile. Esso, comunque, cerca di trasmettere il tormento del poeta, quindi ricerca termini che riescono a trasmettere questa sensazione.
E` una delle prime e piu famose poesie di Eugenio Montale, scritta nel 1916. Il poeta si trova, nelle ore calde intorno al mezzogiorno, presso il muro di un orto, arroventato dai raggi del sole, ed ascolta i rumori della natura: tra rovi e arbusti i merli emanano i loro versi secchi e i serpenti si muovono con un fruscio a mala pena percettibile. Nelle crepe del suolo riarso e lungo gli steli delle piante rampicanti selvatiche si vedono file di formiche rosse che poi s`intrecciano sulla sommità di piccoli formicai. Tra le fronde, si scorge lontano il mare dalla superficie tremolante, mentre, dalla sommita di rocce spoglie, si leva il tremolante finire delle cicale.
Aggiunto 1 minuto più tardi:
Eugenio Montale, Meriggiare pallido e assorto
Commento
Già dal titolo non è difficile capire il motivo centrale della poesia; il poeta cerca di trovare tranquillità interiore nella calura estiva, ma è come se non vi riuscisse, a causa del tormento interiore, trasmesso dalle allitterazioni. Il poeta, addirittura, paragona al vita, piena di sofferenze, a una muraglia con pezzi di vetro taglienti, che è impossibile da valicare. Inoltre, quello che all’inizio era un muro di un orto, diventa alla fine una muraglia, come a indicare gli ostacoli e i tormenti della vita, i quali aumentano di giorno in giorno. *
Molto dettagliata è anche la descrizione del paesaggio estivo, composto da cespugli spinosi (come del resto la vita) e arbusti secchi a causa della siccità. Il muro sembra emanare calore e gli animali sembrano risentire anche loro del caldo.
Il terreno presenta delle crepe (anche questa è una metafora della vita) e le formiche si muovono, quasi intrecciandosi, sugli steli erbosi. Vengono anche descritte le onde, che sembrano essere di color argenteo, come il metallo, e da cime aride risuona il verso delle cicale.
Il linguaggio usato presenta poche parole non di uso comune, ma nel complesso la poesia è scritta con un linguaggio non troppo difficile. Esso, comunque, cerca di trasmettere il tormento del poeta, quindi ricerca termini che riescono a trasmettere questa sensazione.
Ecco a te
https://www.skuola.net/appunti-italiano/eugenio-montale/meriggiare-pallido-e-assorto.html
anche qui trovi dei commenti personali
http://www.commentiamo.com/2006/07/meriggiare-pallido-e-assorto.html
ciao :hi
https://www.skuola.net/appunti-italiano/eugenio-montale/meriggiare-pallido-e-assorto.html
anche qui trovi dei commenti personali
http://www.commentiamo.com/2006/07/meriggiare-pallido-e-assorto.html
ciao :hi