Hei..raga vi piacciono i cartoni animati?bn allora aiutatemiiiii

kikka934e
:hiohi raga...ho un urgentissimo bisogno d voi...e so k potete aiutarmi :)
cmq... doma dv portare un breve tema sui cartoni animati e non ho idea d ks kavolo skriverci...
xfa aspetto un vostro aiuto!!!! grazieEeEeEeEeEeEeEeEeEeEeEeEeEeEeEe 1000:move
qlkn mi rispondeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee?????????????????????????????????????????:con:mad:yawn:(

Risposte
Cronih
Diego89:
Chi siano non lo so gli strani ometti blu” diceva la famosissima sigla dei Puffi. In effetti i Puffi potrebbero celare dietro di loro un enorme segreto. Esistono infatti alcune teorie secondo cui il villaggio dei Puffi rispecchia l'ordinamento di una comunità comunista dove non esiste denaro e vige la condivisione delle risorse tra tutti gli abitanti. Grande Puffo, in alcune versioni, viene paragonato a Lenin e Quattrocchi a Trotsky. Per molti anni il cartone animato "Il villaggio dei Puffi" è stato trasmesso dalle televisioni di tutto il mondo con un enorme successo, creato nel 1958 da un autore di cartoni animati di origine belga, Pierre Cuillford (detto Peyo, nato nel 1928, morto nel 1992) ha per molto tempo monopolizzato i palinsesti, diventando negli anni ottanta un vero fenomeno cult per i giovani telespettatori.
Il target a cui erano diretti i Puffi comprendeva quella fascia di età 5-12 che nell'età successiva al boom demografico ed industriale costituiva una larga fetta della platea televisiva, soprattutto nei paesi occidentali. Ma analizziamo più in profondità la società dei Puffi.
I Puffi sono delle creature di colore blu, indossano tutti un berretto bianco, tranne il capovillaggio,Grande Puffo, che ha un berretto rosso. La loro età non è ben definibile, diciamo che ci sono un anziano (Grande Puffo) ed il resto della comunità sembra essere composto da individui adulti, ma ancora relativamente giovani, ciò ha notevoli ripercussioni anche nella vita sociale del villaggio e nei rapporti tra gli individui che analizzeremo in seguito. Nelle versioni successive vengono introdotti nuovi personaggi, un pittore, un poeta, un anziano e tre bambini, non a caso ciò coincide con l'avvio della Glasnost di Gorbacev, probabilmente anche nel mondo dei cartoni animati la "pubblicità" stava modificando le cose. Il genere sessuale è altrettanto indefinibile dai tratti somatici che sono uniformi per tutti i puffi, lo si intuisce dai loro comportamenti. La mancata differenziazione tra i sessi e tra gli individui sicuramente ci riporta all'idea comunista di società egualitaria senza barriere tra i sessi e tra gli individui. Ciò crea una omologazione ad un modello fisico tipo di tutti gli abitanti del villaggio, un'inquietante somiglianza con uno degli aspetti più biechi dei regimi comunisti che spersonalizzavano l'individuo annegandolo nella massa. C'è un solo essere femminile all'interno della comunità, si chiama Puffetta e si distingue dagli altri per una fluente chioma bionda.
Grande Puffo come abbiamo già detto può essere affiancato alla figura di Stalin. Egli è il capo indiscusso del villaggio, ha il potere decisionale in ogni ambito della vita sociale della comunità. Non è eletto ma si trova nella sua posizione forse perché è il membro più anziano della comunità, il suo potere è incontestabile dai Puffi, l'unico che alle volte si

Il capo supremo fa rispettare le leggi del villaggio e determina la vita sociale ed economica dello stesso, regolando di conseguenza tutte le attività che i puffi svolgono.
Le sue fattezze così particolari lo possono paragonare anche a Carl Marx, autore de "Il Capitale" e capostipite dell'idea socialista in cui il popolo sovietico e comunista (i Puffi) si riconoscono e credono ciecamente.
Non è possibile avere la certezza che l'intento di Peyo, inventore dei Puffi, nella raffigurazione di Grande Puffo fosse quello di avvicinare i giovani spettatori del cartone animato al padre del Socialismo ma la somiglianza tra i due soggetti è evidente.

Quattrocchi è forse il personaggio più interessante dopo Grande Puffo, il suo ruolo sociale all'interno della comunità è quello del contestatore.
Si contrappone a Grande Puffo nelle scelte da prendere per la vita nel villaggio e la sua pedanteria molto spesso scade nel ridicolo. Il suo ruolo è quello di un leader nell'ombra. Anche le caratteristiche fisiche del personaggio Quattrocchi sono molto particolari, porta gli occhiali ed assume sempre un'aria ed una posa da saccente nei confronti dei suoi "compagni". Grande Puffo non sembra dare molto peso a Quattrocchi ma se improvvisamente il villaggio si trovasse senza la guida dell'anziano despota, l'occhialuto puffo sarebbe il successore naturale.


ECCO FATTO..CIAO CIAO



Cmq ricordo a kikka934e che questo testo a delle opionioni molto personali dello scrittore! Quindi ti consiglio di leggertelo e vedere se le tue opionini si affiancano a quello dello scrittore/scrittrice.

https://www.skuola.net/temi-saggi-svolti/temi/tema-cartoni-animati.html

:hi

Diego89
grz mille

Ila
Diego89:
Chi siano non lo so gli strani ometti blu” diceva la famosissima sigla dei Puffi. In effetti i Puffi potrebbero celare dietro di loro un enorme segreto. Esistono infatti alcune teorie secondo cui il villaggio dei Puffi rispecchia l'ordinamento di una comunità comunista dove non esiste denaro e vige la condivisione delle risorse tra tutti gli abitanti. Grande Puffo, in alcune versioni, viene paragonato a Lenin e Quattrocchi a Trotsky. Per molti anni il cartone animato "Il villaggio dei Puffi" è stato trasmesso dalle televisioni di tutto il mondo con un enorme successo, creato nel 1958 da un autore di cartoni animati di origine belga, Pierre Cuillford (detto Peyo, nato nel 1928, morto nel 1992) ha per molto tempo monopolizzato i palinsesti, diventando negli anni ottanta un vero fenomeno cult per i giovani telespettatori.
Il target a cui erano diretti i Puffi comprendeva quella fascia di età 5-12 che nell'età successiva al boom demografico ed industriale costituiva una larga fetta della platea televisiva, soprattutto nei paesi occidentali. Ma analizziamo più in profondità la società dei Puffi.
I Puffi sono delle creature di colore blu, indossano tutti un berretto bianco, tranne il capovillaggio,Grande Puffo, che ha un berretto rosso. La loro età non è ben definibile, diciamo che ci sono un anziano (Grande Puffo) ed il resto della comunità sembra essere composto da individui adulti, ma ancora relativamente giovani, ciò ha notevoli ripercussioni anche nella vita sociale del villaggio e nei rapporti tra gli individui che analizzeremo in seguito. Nelle versioni successive vengono introdotti nuovi personaggi, un pittore, un poeta, un anziano e tre bambini, non a caso ciò coincide con l'avvio della Glasnost di Gorbacev, probabilmente anche nel mondo dei cartoni animati la "pubblicità" stava modificando le cose. Il genere sessuale è altrettanto indefinibile dai tratti somatici che sono uniformi per tutti i puffi, lo si intuisce dai loro comportamenti. La mancata differenziazione tra i sessi e tra gli individui sicuramente ci riporta all'idea comunista di società egualitaria senza barriere tra i sessi e tra gli individui. Ciò crea una omologazione ad un modello fisico tipo di tutti gli abitanti del villaggio, un'inquietante somiglianza con uno degli aspetti più biechi dei regimi comunisti che spersonalizzavano l'individuo annegandolo nella massa. C'è un solo essere femminile all'interno della comunità, si chiama Puffetta e si distingue dagli altri per una fluente chioma bionda.
Grande Puffo come abbiamo già detto può essere affiancato alla figura di Stalin. Egli è il capo indiscusso del villaggio, ha il potere decisionale in ogni ambito della vita sociale della comunità. Non è eletto ma si trova nella sua posizione forse perché è il membro più anziano della comunità, il suo potere è incontestabile dai Puffi, l'unico che alle volte si

Il capo supremo fa rispettare le leggi del villaggio e determina la vita sociale ed economica dello stesso, regolando di conseguenza tutte le attività che i puffi svolgono.
Le sue fattezze così particolari lo possono paragonare anche a Carl Marx, autore de "Il Capitale" e capostipite dell'idea socialista in cui il popolo sovietico e comunista (i Puffi) si riconoscono e credono ciecamente.
Non è possibile avere la certezza che l'intento di Peyo, inventore dei Puffi, nella raffigurazione di Grande Puffo fosse quello di avvicinare i giovani spettatori del cartone animato al padre del Socialismo ma la somiglianza tra i due soggetti è evidente.

Quattrocchi è forse il personaggio più interessante dopo Grande Puffo, il suo ruolo sociale all'interno della comunità è quello del contestatore.
Si contrappone a Grande Puffo nelle scelte da prendere per la vita nel villaggio e la sua pedanteria molto spesso scade nel ridicolo. Il suo ruolo è quello di un leader nell'ombra. Anche le caratteristiche fisiche del personaggio Quattrocchi sono molto particolari, porta gli occhiali ed assume sempre un'aria ed una posa da saccente nei confronti dei suoi "compagni". Grande Puffo non sembra dare molto peso a Quattrocchi ma se improvvisamente il villaggio si trovasse senza la guida dell'anziano despota, l'occhialuto puffo sarebbe il successore naturale.


ECCO FATTO..CIAO CIAO


ottimo lavoro Diego,complimenti!

Bad Boy 94
Premessa - Il perchè: i pregiudizi - Le censure più diffuse
Una dovuta presentazione sul fenomeno e su quanto e come è diffuso, sulle modalità, le cause e sui tagli più comuni.

Un po’ di storia - Due cognomi da ricordare… - Attenzione alla marinaretta! - Ma quando meno te l’aspetti… - Un curioso paragone e... un finale inaspettato - Tre eroine nello spazio
a cura di Kojiro
Un chiaro esempio sui pregiudizi e su come sono trattati i cartoni animati dalla stampa italiana. Tutto inizia quando due "psicologhe" lanciano l'allarme su quali nefasti effetti possano avere sulla psiche infantile due cartoni d’origine giapponese come "Sailor Moon" e "Magic Knigh Rayearth"... Un articolo da leggere assolutamente.

I danni che ho subito per la censura
a cura di Chiara
Se pensate che la censura protegga i piccoli, questo articolo vi farà cambiare idea, mettendo in luce quali problemi e confusioni possa invece far nascere nella mente di una bambina. Una lettera che l'autrice ha realmente spedito ad una associazione di genitori.

Nota del MOIGE "Anime e Videogame, Il Moige: No a censura, Sì al rispetto del codice di autoregolamentazione"
Nel Novembre 2007, il MOIGE (associazione di genitori spesso indicata tra le responsabili delle censure dei cartoni animati) rilascia una dichiarazione stampa in cui afferma la sua innocenza riguardo tale fenomeno. Troverete qua la nota per intero, e nell'articolo qua sotto un commento.

Commento di Kojiro sulla Nota nel Moige
Kojiro (ovvero Massimo Fabris) che da molto tempo si occupa del fenomeno delle censure nei cartoni animati, commenta la Nota qua sopra, facendo anche riferimento agli articoli pubblicati in questo sito e alla situazione degli Anime e Videogiochi.

Il Perché delle censure - by Treasterischi
a cura di Treasterischi.
Un'opinione sul problema delle censure nelle televisioni italiane e perchè, secondo l'autrice, queste non smetteranno mai di esserci negli anime trasmessi da nel nostro paese. I fattori principali sono due: audience e soldi.


STORIA della CENSURA degli ANIME in ITALIA
I mitici anni 80 - Arriva la strega! - Un strega informata... - ..ma un po’ razzista... - ...ma sopratutto probabilmente bugiarda!
a cura di Kojiro (alias Massimo Fabris)
Anni '80 prima parte, con l'intervista ad una donna che per molti anni è stata responsabile degli adattamenti dei cartoni animati sulle reti Mediaset...

Ma i censori vanno in vacanza? - Gli Anime vanno in guerra... - Le sfortune della Rosa... e l'inizio della "Magia" - 1987 Odissea nello strazio - Altro che magia! - Meglio non trasmetterle...
a cura di Kojiro
Anni '80 seconda parte, con esempi di cartoni trasmessi e censurati in quegli anni, come nel caso di "Alpen Rose" ed a "E' quasi magia Jonnhy" (Kimagure Orange Road) ed altri.

Adattare che passione! - Piccoli Otaku crescono... - Lo sport fa bene all'adattatore! - Dagli USA con terrore! - Il Giappone? Non esiste!
a cura di Kojiro
Anni '80 terza parte, con la spiegazione di cosa sia un "adattamento" e le censure di alcuni anime (come "F motori in pista") in cui venne tolto ogni tipo di riferimento al Giappone!

Più eravamo meglio era... - Mamma mi compri un Pegasus? - 01-01-1990... Godzilla inabissa il Giappone!!! - Poche serie ma molto valide..e censurate! - La terra aveva assunto l'aspetto di desolati deserti... tuttavia la razza otaku era sopravvissuta!
a cura di Kojiro
Inizio anni '90, sicuramente il periodo in cui sono stati più censurati gli anime. Passando da "I Cavalieri dello Zodiaco" (Saint Seiya) addirittura censurato due volte, alla sparizione di molti cartoni giapponesi dal palinsesto televisivo, ma gli otaku sopravvivono!

"Cartone animato" o "Un giorno in procura"? - Imputato Ken si presenti!! - Imputato indifendibile? - Oltre la finzione... - Imputato Ken noi lo accusiamo di...
a cura di Kojiro (alias Massimo Fabris)
Ken Shiro (o Ken il guerriero), un anime degli anni '90 che è stato amatissimo dai fan e odiatissimo da una parte dell'opinione pubblica, che l'ha anche addirittura accusato di spingere i giovani che lo vedavano all'omicidio. Qua trovate la prima parte di questa incredibile storia.

RAI... di tutto di più! - Un avvocato difensore... tanti avvocati difensori! - Imputato Ken si alzi! - La giuria dichiara l'imputato...
a cura di Kojiro
Seconda parte della storia dedicata a Ken Shiro, con un finale inaspettato.

Novembre 1990 in qualche edicola italiana... - Si informa il gentile pubblico... - Piccoli manga crescono - Piccola specifica di Kojiro
a cura di Kojiro
Nel novembre del 1990 esce in Italia "Zero", la prima rivista di manga in Italia e dove, per la prima volta, si inizia a parlare di censure negli anime!

Manga alla conquista dell'Italia - Anime "Diabolici" - Potere agli otaku... - ..ma il potere costa!
a cura di Kojiro
E, dopo i primi manga, cominciano ad arrivare negli anni '90 i primi anime in videocassetta senza censure o adirittura ancora inediti in Italia, come Devilman!

Da grandi prezzi derivano grandi vantaggi... - I predatori della VHS perduta! - Tutti insieme appassionatamente - Le censure si svelano!
a cura di Kojiro
Che cosa portò nel mondo delle censure della televisione l'arrivo dei primi anime in videocassetta (vedi articolo precendente)?

Cosa ci scrivo nel tema? - Guardare fa male - Ci voleva un po' di fortuna - Un accusa... indifendibile! - Kojiro VS MOIGE
a cura di Kojiro (alias Massimo Fabris)
Genitori e anime, spesso un rapporto non facile. Proprio alle associazioni dei genitori (come il Moige) si deve parte delle sfortune (e censure) capitate agli anime in Italia.

Tradizione... o traduzione? - problema N°1: Come si doppia un cartone giapponese? - problema n°2: come si adatta un cartone giapponese? - problema n°3: come si chiamano nei cartoni giapponesi? - Cartoni? = serie B!
a cura di Kojiro (alias Massimo Fabris)
Parte integrante dell'adattamento di un anime, questa volta si parla del doppiaggio di un cartone e delle voci italiane dei nostri personaggi preferiti.

L'oasi perduta (anche Mtv ci ha traditi) - I bei tempi andati - La resa - Anche Nana? FMA? GTO? Impossibile! (E invece) - Il tradimento - Il martedì è Mtv Anime Night! -
a cura di Tyrrell
Un articolo che probabilmente sorprenderà molti lettori. Dopo anni di trasmissioni di anime integrali anche Mtv ha cominciato a censurare gli anime. Prima con piccoli accorgimenti, fino a stravolgere Black Lagoon, di cui non si riconosce più la traccia audio originale.

Diego89
Chi siano non lo so gli strani ometti blu” diceva la famosissima sigla dei Puffi. In effetti i Puffi potrebbero celare dietro di loro un enorme segreto. Esistono infatti alcune teorie secondo cui il villaggio dei Puffi rispecchia l'ordinamento di una comunità comunista dove non esiste denaro e vige la condivisione delle risorse tra tutti gli abitanti. Grande Puffo, in alcune versioni, viene paragonato a Lenin e Quattrocchi a Trotsky. Per molti anni il cartone animato "Il villaggio dei Puffi" è stato trasmesso dalle televisioni di tutto il mondo con un enorme successo, creato nel 1958 da un autore di cartoni animati di origine belga, Pierre Cuillford (detto Peyo, nato nel 1928, morto nel 1992) ha per molto tempo monopolizzato i palinsesti, diventando negli anni ottanta un vero fenomeno cult per i giovani telespettatori.
Il target a cui erano diretti i Puffi comprendeva quella fascia di età 5-12 che nell'età successiva al boom demografico ed industriale costituiva una larga fetta della platea televisiva, soprattutto nei paesi occidentali. Ma analizziamo più in profondità la società dei Puffi.
I Puffi sono delle creature di colore blu, indossano tutti un berretto bianco, tranne il capovillaggio,Grande Puffo, che ha un berretto rosso. La loro età non è ben definibile, diciamo che ci sono un anziano (Grande Puffo) ed il resto della comunità sembra essere composto da individui adulti, ma ancora relativamente giovani, ciò ha notevoli ripercussioni anche nella vita sociale del villaggio e nei rapporti tra gli individui che analizzeremo in seguito. Nelle versioni successive vengono introdotti nuovi personaggi, un pittore, un poeta, un anziano e tre bambini, non a caso ciò coincide con l'avvio della Glasnost di Gorbacev, probabilmente anche nel mondo dei cartoni animati la "pubblicità" stava modificando le cose. Il genere sessuale è altrettanto indefinibile dai tratti somatici che sono uniformi per tutti i puffi, lo si intuisce dai loro comportamenti. La mancata differenziazione tra i sessi e tra gli individui sicuramente ci riporta all'idea comunista di società egualitaria senza barriere tra i sessi e tra gli individui. Ciò crea una omologazione ad un modello fisico tipo di tutti gli abitanti del villaggio, un'inquietante somiglianza con uno degli aspetti più biechi dei regimi comunisti che spersonalizzavano l'individuo annegandolo nella massa. C'è un solo essere femminile all'interno della comunità, si chiama Puffetta e si distingue dagli altri per una fluente chioma bionda.
Grande Puffo come abbiamo già detto può essere affiancato alla figura di Stalin. Egli è il capo indiscusso del villaggio, ha il potere decisionale in ogni ambito della vita sociale della comunità. Non è eletto ma si trova nella sua posizione forse perché è il membro più anziano della comunità, il suo potere è incontestabile dai Puffi, l'unico che alle volte si

Il capo supremo fa rispettare le leggi del villaggio e determina la vita sociale ed economica dello stesso, regolando di conseguenza tutte le attività che i puffi svolgono.
Le sue fattezze così particolari lo possono paragonare anche a Carl Marx, autore de "Il Capitale" e capostipite dell'idea socialista in cui il popolo sovietico e comunista (i Puffi) si riconoscono e credono ciecamente.
Non è possibile avere la certezza che l'intento di Peyo, inventore dei Puffi, nella raffigurazione di Grande Puffo fosse quello di avvicinare i giovani spettatori del cartone animato al padre del Socialismo ma la somiglianza tra i due soggetti è evidente.

Quattrocchi è forse il personaggio più interessante dopo Grande Puffo, il suo ruolo sociale all'interno della comunità è quello del contestatore.
Si contrappone a Grande Puffo nelle scelte da prendere per la vita nel villaggio e la sua pedanteria molto spesso scade nel ridicolo. Il suo ruolo è quello di un leader nell'ombra. Anche le caratteristiche fisiche del personaggio Quattrocchi sono molto particolari, porta gli occhiali ed assume sempre un'aria ed una posa da saccente nei confronti dei suoi "compagni". Grande Puffo non sembra dare molto peso a Quattrocchi ma se improvvisamente il villaggio si trovasse senza la guida dell'anziano despota, l'occhialuto puffo sarebbe il successore naturale.


ECCO FATTO..CIAO CIAO

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