Guinizzelli e cavalcanti
:lol:cryciao ha tutti mi servirebbe u aiuto con giunizzelli e cavalcantile le linee principali della poetica e le differenze tra di loro e se parafrasi o commenti di poesie loro xchè dom ho il compito sullo stilnovo e nn ha detto che poesia mette di questi due grazzzzzzzzzzzzzzziiiiiiiiiiiiiiiieeeeeeeeee
Risposte
di nulla....:hi
sei un genio grazie mille proprio quello che mi serviva
:satisfied:satisfied:satisfied:satisfied
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-Guinizzelli: Nato a Bologna poco prima dello sviluppo dello stilnovismo(1280-1310) è considerato il mediatore tra la poesia siculo toscana e stilnovistica. Ha una concezione dell'amore dolce e allegra e nelle sue poesie la donna è vista come " donna- angelo" mediatrice tra il poeta e Dio.
Per lui ha funzione fondamentale il saluto salvifico della donna. Inoltre la sua concezione della donna e dell’amore risulta rispetto a quella degli stilnovisti maggiormente aperta anche a sviluppi profani e terreni.
-Cavalcanti ha una visione dell'amore tragica invece.
Il poeta ritiene che la diversità e l’unicità di ognuno risieda nella parte irrazionale dell’anima, e che l’amore è l’esperienza più radicale e complessa di tale anima e quindi l’unica di esaltare l’individualità del soggetto. Infatti l’esperienza dell’amore non può essere sottoposto al controllo razionale ma può solo essere oggetto di conoscenza. Secondo la concezione psicologica del tempo l’amore divide il soggetto in due funzioni vitali distinte portando quindi alla disgregazione dell’io. La scrittura diviene il mezzo tramite il quale i due diversi “spiriti” dell’io esprimono allo stesso tempo l’angoscia e la paura dell’esperienza amorosa. Da questa concezione dell’amore appaiono modificati i temi del saluto e della lode. Infatti l’incontro con l’amata non è più visto come salvezza ma come distruzione.
ecco qua....ciao phanty91
Per lui ha funzione fondamentale il saluto salvifico della donna. Inoltre la sua concezione della donna e dell’amore risulta rispetto a quella degli stilnovisti maggiormente aperta anche a sviluppi profani e terreni.
-Cavalcanti ha una visione dell'amore tragica invece.
Il poeta ritiene che la diversità e l’unicità di ognuno risieda nella parte irrazionale dell’anima, e che l’amore è l’esperienza più radicale e complessa di tale anima e quindi l’unica di esaltare l’individualità del soggetto. Infatti l’esperienza dell’amore non può essere sottoposto al controllo razionale ma può solo essere oggetto di conoscenza. Secondo la concezione psicologica del tempo l’amore divide il soggetto in due funzioni vitali distinte portando quindi alla disgregazione dell’io. La scrittura diviene il mezzo tramite il quale i due diversi “spiriti” dell’io esprimono allo stesso tempo l’angoscia e la paura dell’esperienza amorosa. Da questa concezione dell’amore appaiono modificati i temi del saluto e della lode. Infatti l’incontro con l’amata non è più visto come salvezza ma come distruzione.
ecco qua....ciao phanty91