Giolitti (55453)

CeciliaDemarco
giolitti

Risposte
Francy1982
visto che nel sottotitolo è specificata "l'età giolittina", sposto in storia

coltina
staimo parlando di giolitti scrittore o del periodo storico relativo alla sua attività? sennò meglio spostare in storia

Fernandina
se ti può servire ho questo riassunto che avevo fatto dal mio libro di storia e avevo trascritto sul computer....lo avevo scritto quando ero alle medie ed è ancora nel computer :)


Inizio dell'età giolittiana


Nel 1901 Vittorio Emanuele III nominò Zanardelli presidente del consiglio. Lo affiancava il ministro degli interni Giovanni Giolitti. Era l'inizio dell'età giolittiana,che durò dal 1901 al 1914.
Infatti Zanardelli ormai vecchio e malato lasciò a Giolitti le decisioni più importanti e divenne presidente del consiglio.
Giolitti,nato nel 1842,era un uomo politico pratico,amava affermare “la prima qualità di un uomo politico deve essere quella di vedere le cose come sono,senza illusioni e paure”.
Giolitti affrontò i problemi dell'Italia che aveva di fronte con intelligenza ma anche senza scrupoli.
L'età giolittiana coincise con il decollo della rivoluzione industriale in Italia. Grazie ai prestiti delle banche nacquero nuove grandi aziende. Il protezionismo difese le industrie dalla concorrenza dei prodotti stranieri .
I progressi più evidenti si registrarono soprattutto nel triangolo industriale,formata da Torino,Genova e Milano.
Si affermarono la FIAT,la Lancia,e l'Alfa Romeo. Nel settore tessile si sviluppo l'industria del cotone,e l'agricoltura ebbe un'espansione nella pianura Padana,con un rinnovamento delle tecniche produttive.
I segni più evidenti si ebbero nella città:l'illuminazione,i trasporti urbani,i servizi pubblici,mutarono il modo di vivere della gente.
Ma non mancarono le contraddizioni,molti operai vivevano in posti malsani,il riscaldamento rimaneva un lusso,i servizi igenici non erano al massimo.
Tutto ciò però non tocco molto poco il meridione d'Italia,dove non vi fu alcuna rivoluzione industriale.
Per molti italiani l'unica soluzione rimase l'emigrazione.
Giolitti si ritrovava con un Italia divisa in due.
Il nord aveva avuto trasformazioni grazie alla rivoluzione industriale,ma erano suscitati problemi da parte degli operai che venivano assunti numerosamente nelle industrie,essi protestarono per vari motivi:
-per il loro stipendio troppo basso
-per l'orario di lavoro troppo lungo
dopo ci furono gli scioperi generale dei lavoratori di tutto il paese.
Il sud invece era povero,e legato alle clientele,cioè ai favori dati dai politici in cambio di voti.
La politica di Giolitti venne chiamata del doppio volto:perchè era aperto e democratico nel trattare le questioni del nord;e corrotto e senza scrupoli nelle questioni che riguardavano il sud.
Giolitti fece una nuova riforma dell'età giolittiana,una legge elettorale,chiamata suffragio universale maschile,che prevedeva il diritto del voto solo alla parte maschile del popolo.
Ci fu una nuova sinistra,ma socialista,poi c'erano i cattolici,e i liberali,guidati da giolitti,esso cercava di inserire nella politica dell'Italia sia i cattolici che i socialisti. Erano sorti i sindacati cattolici e le cooperative bianche,ma soprattutto era sorta l'azione cattolica guidata dal papa e dai vescovi. Per venire verso i cattolici giolitti mise l'insegnamento dlla religione nelle scuole e stipulò un accordo:il patto gentiloni,e con questo giolitti fece eleggere molti deputati dal parlamento.

spero possa esserti utile ciaoooo

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