Federigo degli alberighi varie domande
Ecco le domande:
-chi è il protagonista della novella e che caratteristiche presenta
-antagonista e caratteristiche
-in che classe sociale è ambientato il racconto
-com'è il narratore? dov'è il massimo della spannung?
-com'è il tempo della storia
-scopo del racconto..
queste sono le domande perfavore aiutatemiiiiiiiiiii
-chi è il protagonista della novella e che caratteristiche presenta
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-com'è il narratore? dov'è il massimo della spannung?
-com'è il tempo della storia
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Risposte
grazie mille!! sei stata gentilissima!!
Aggiunto 3 minuti più tardi:
-com'è il narratore? dov'è il massimo della spannung?
-com'è il tempo della storia
mancano queste due!!! aiutatemi xfavore
Aggiunto 21 ore 1 minuto più tardi:
perfavore aiutatemi!!!!!!!!!
-com'è il narratore? dov'è il massimo della spannung?
-com'è il tempo della storia
-in che classe sociale è ambietato il racconto
Aggiunto 3 minuti più tardi:
-com'è il narratore? dov'è il massimo della spannung?
-com'è il tempo della storia
mancano queste due!!! aiutatemi xfavore
Aggiunto 21 ore 1 minuto più tardi:
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-com'è il narratore? dov'è il massimo della spannung?
-com'è il tempo della storia
-in che classe sociale è ambietato il racconto
-chi è il protagonista della novella e che caratteristiche presenta
protagonista è federigo, un cavaliere nobile e ricchissimo. Per amore di una donna si rovina spendendo pe rlei tutte le proprie ricchezze. Mostra però anche molta nobiltà d'animo quando sacrifica per la donna l'ultimo bene che gli è rimasto, il suo falcone.
-antagonista e caratteristiche
l'antagonista è GIovanna, la donna amata da Federigo. Ricca, nobile e altezzosa non d la possibilità al cavaliere di dichiararsi perchè non lo considera alla sua altezza e quando è costretta ad umiliarsi davanti a lui per salvare il proprio figlio il sacrificio è vano perchè la sorte vuole diversamente.
-in che classe sociale è ambientato il racconto
tutto il racconto è ambientato negli ambienti nobili di Firenze, fra balli e battute di caccia col falcone.
-scopo del racconto..
dimostrare che l'umiltà è una virtù che va sempre coltivata, non solo quando c'è bisogno, come fa Giovanna costretta dalla malattia del figlio, e che un cuore nobile e generoso, coem quello di Federigo, vale più di tutte le ricchezze e i titoli.
ciao!!!
protagonista è federigo, un cavaliere nobile e ricchissimo. Per amore di una donna si rovina spendendo pe rlei tutte le proprie ricchezze. Mostra però anche molta nobiltà d'animo quando sacrifica per la donna l'ultimo bene che gli è rimasto, il suo falcone.
-antagonista e caratteristiche
l'antagonista è GIovanna, la donna amata da Federigo. Ricca, nobile e altezzosa non d la possibilità al cavaliere di dichiararsi perchè non lo considera alla sua altezza e quando è costretta ad umiliarsi davanti a lui per salvare il proprio figlio il sacrificio è vano perchè la sorte vuole diversamente.
-in che classe sociale è ambientato il racconto
tutto il racconto è ambientato negli ambienti nobili di Firenze, fra balli e battute di caccia col falcone.
-scopo del racconto..
dimostrare che l'umiltà è una virtù che va sempre coltivata, non solo quando c'è bisogno, come fa Giovanna costretta dalla malattia del figlio, e che un cuore nobile e generoso, coem quello di Federigo, vale più di tutte le ricchezze e i titoli.
ciao!!!
Grazie mille!!!! potete però risponedere alle domande??
Aggiunto 7 ore 17 minuti più tardi:
Help!!!!!
Aggiunto 7 ore 17 minuti più tardi:
Help!!!!!
livecell
Federico degli Alberighi, un ricchissimo nobile di Firenze si innamorò di monna Giovanna, una delle donne più belle della Toscana. Per sedurla organizzò feste in suo onore e le fece doni fino a sperperare tutti i suoi averi e senza suscitare in lei nessuna attrazione. Si ridusse così a possedere solo un piccolo podere ed un falcone, uno dei migliori del mondo che gli permettevano di sopravvivere. Avvenne però che il marito di monna Giovanna morì e questa andò a trascorrere l'estate con il figlio in una tenuta vicino a quella di Federico. Questo e il ragazzo fecero presto la conoscenza, grazie al grande interesse del giovane per il falcone. Il figlio di Giovanna si ammalò e quando gli chiese cosa lui desiderasse, quello rispose che se avesse avuto l'uccello di Federico sarebbe sicuramente guarito. Il giorno dopo la madre si recò da Federico con una altra donna, non senza vergogna di andare a chiedere a lui che a causa sua si era ridotto in miseria una cosa così preziosa. L'accoglienza fu calda, le donne dissero che si sarebbero fermate per la colazione, ma l'uomo non trovando niente da cucinare tirò il collo al falcone e lo servì a tavola. Il pasto trascorre piacevolmente, fino a quando monna Giovanna, raccolto il coraggio, chiede il falcone per il figlio moribondo. Federico scoppia a piangere davanti a lei e le spiega che glielo avrebbe donato volentieri se non lo avesse usato come vivanda per la colazione uccidendolo proprio perché non aveva niente altro di adatto ad una donna come lei. Giovanna torna a casa commossa per il gesto dell'uomo ma sconsolata e nel giro di pochi giorni il suo unico figlio muore, forse per la malattia, forse per il mancato desiderio dell'uccello. Essendo però ancora giovane viene spinta dai fratelli a rimaritarsi per dare un erede ai beni acquisiti dal defunto marito. La donna non vorrebbe altre bozze, ma essendo obbligata sceglie come sposo Federico per la sua generosità, facendolo finalmente ricco, felice e più accorto nelle questioni finanziarie.
Federico degli Alberighi, un ricchissimo nobile di Firenze si innamorò di monna Giovanna, una delle donne più belle della Toscana. Per sedurla organizzò feste in suo onore e le fece doni fino a sperperare tutti i suoi averi e senza suscitare in lei nessuna attrazione. Si ridusse così a possedere solo un piccolo podere ed un falcone, uno dei migliori del mondo che gli permettevano di sopravvivere. Avvenne però che il marito di monna Giovanna morì e questa andò a trascorrere l'estate con il figlio in una tenuta vicino a quella di Federico. Questo e il ragazzo fecero presto la conoscenza, grazie al grande interesse del giovane per il falcone. Il figlio di Giovanna si ammalò e quando gli chiese cosa lui desiderasse, quello rispose che se avesse avuto l'uccello di Federico sarebbe sicuramente guarito. Il giorno dopo la madre si recò da Federico con una altra donna, non senza vergogna di andare a chiedere a lui che a causa sua si era ridotto in miseria una cosa così preziosa. L'accoglienza fu calda, le donne dissero che si sarebbero fermate per la colazione, ma l'uomo non trovando niente da cucinare tirò il collo al falcone e lo servì a tavola. Il pasto trascorre piacevolmente, fino a quando monna Giovanna, raccolto il coraggio, chiede il falcone per il figlio moribondo. Federico scoppia a piangere davanti a lei e le spiega che glielo avrebbe donato volentieri se non lo avesse usato come vivanda per la colazione uccidendolo proprio perché non aveva niente altro di adatto ad una donna come lei. Giovanna torna a casa commossa per il gesto dell'uomo ma sconsolata e nel giro di pochi giorni il suo unico figlio muore, forse per la malattia, forse per il mancato desiderio dell'uccello. Essendo però ancora giovane viene spinta dai fratelli a rimaritarsi per dare un erede ai beni acquisiti dal defunto marito. La donna non vorrebbe altre bozze, ma essendo obbligata sceglie come sposo Federico per la sua generosità, facendolo finalmente ricco, felice e più accorto nelle questioni finanziarie.