Epica per favore aprite se rispondete vi metto miglior risposta
aiutatemi mi serve il commento della novella di giovanni Verga : " la Roba "
Miglior risposta
Commento
Come altri eroi verghiani, anche Mazzarò è un vinto, simile a tutta una schiera di derelitti che si dibatte contro la sorte beffarda, senza una luce di speranza. Del resto tutta la novella, che si era aperta su quei paesaggi immensi e assolati, non ha respiro e il lettore resta soffocato dalla vista squallida del protagonista, povero uomo senza pace e senza gioia, oppresso dalla sua stessa ricchezza. Mazzarò non suscita, certo, invidia per tutte quella terre al sole e per le mandrie numerose, ma ci assilla la sua immagine, esile e panciuta, in continuo movimento da un capo all'altro dei suoi vasti possedimenti: è un uomo senza requie, sempre assillato dalla paura di essere ingannato, frodato, derubato. Tutto per lui si traduce in denaro, anche la morte di sua madre che gli costò dodici tarì ! Questa aridità di cuore si intravede in tanti episodi rapidamente accennati dal Verga, e Mazzarò assume, a poco a poco, la statura di un eroe della rinuncia, della malinconia e ostinata solitudine, della continua lotta per raggiungere dei beni che non gli servono a nulla. Un eroismo inutile, dunque, di cui egli capisce l'assurdità soltanto quando gli si prospetta la morte.
E la novella si chiude con questa nota di tragico pessimismo.
http://www.scuolissima.com/2012/04/la-roba-verga-riassunto-e-analisi.html
Come altri eroi verghiani, anche Mazzarò è un vinto, simile a tutta una schiera di derelitti che si dibatte contro la sorte beffarda, senza una luce di speranza. Del resto tutta la novella, che si era aperta su quei paesaggi immensi e assolati, non ha respiro e il lettore resta soffocato dalla vista squallida del protagonista, povero uomo senza pace e senza gioia, oppresso dalla sua stessa ricchezza. Mazzarò non suscita, certo, invidia per tutte quella terre al sole e per le mandrie numerose, ma ci assilla la sua immagine, esile e panciuta, in continuo movimento da un capo all'altro dei suoi vasti possedimenti: è un uomo senza requie, sempre assillato dalla paura di essere ingannato, frodato, derubato. Tutto per lui si traduce in denaro, anche la morte di sua madre che gli costò dodici tarì ! Questa aridità di cuore si intravede in tanti episodi rapidamente accennati dal Verga, e Mazzarò assume, a poco a poco, la statura di un eroe della rinuncia, della malinconia e ostinata solitudine, della continua lotta per raggiungere dei beni che non gli servono a nulla. Un eroismo inutile, dunque, di cui egli capisce l'assurdità soltanto quando gli si prospetta la morte.
E la novella si chiude con questa nota di tragico pessimismo.
http://www.scuolissima.com/2012/04/la-roba-verga-riassunto-e-analisi.html
Miglior risposta
Risposte
vedi qui: http://www.****.org/lezione/giovanni-verga-roba-riassunto-e-commento-5206.html