Eneide versi 239 - 321

abramo94
Ciao ragazzi, siccome domani devo essere interrogato mi servirebbe la parafrasi dal verso 239 al 321 del III libro dell'Eneide dove parla delle Arpie. Il libro di Epica che ho, se può servire, è "trame" :

Il mare era profondo, un'infinita distesa
senza nessuna terra, soltanto cielo e mare,
quando sopra il mio capo si formò un nembo azzurro,
un nembo che oscurò il mare, scatenò
tempesta, inverno e notte.

Questo è un primo pezzetto fino al punto, grazie in anticipo.

Risposte
Francy1982
ok chiudo alla prossima ciau!

abramo94
grazie infinitamente francy !!! :D potete chiudere

Francy1982
Il mare era profondo, un'infinita distesa
Il mare era profondo e occupava un'immensa distesa
senza nessuna terra, soltanto cielo e mare,
non si vedevano terre, solo il cielo e il mare
quando sopra al mio capo si form≥ un nembo azzurro,
quando sopra la mia testa si formò una nuvola azzurra
un nembo che oscur≥ il mare, scaten≥
che oscurò i mare e diede vita ad una tempesta
tempesta, inverno e notte. All'improvviso i venti
all'inverno e poi alla notte. All'improvviso i venti
sconvolgono l'oceano, immensi cavalloni
sconvolgono le acque dell'oceano e onde altissime
si levano, siamo dispersi, sbattuti dal gorgo qua e lα.
si alzano, ci ritroviamo persi, sbattuti dalla foga delle onde qua e la
I nembi coprirono il giorno, un'umida notte
le nuvole coprirono il giorno e la notte umida
ci tolse la vista del cielo; migliaia di fulmini
ci impediva di vedere il cielo; c'erano migliaia di fulmini
squarciarono le nubi. Vaghiamo fuori rotta
che aprivano quelle nubi. Ci muoviamo senza metà e fori dalla rotta
per onde ignote, scurissime. Lo stesso Palinuro
per onde sconosciute, e molto scure. Palinuro
grida di non distinguere il giorno dalla notte
ulrava che non riusciva più a distinguere se era notte o giorno
e di non riconoscere la strada fra le onde.
e non riconosceva la strada che percorrevamo tra le onde
Cos∞ erriamo sul mare tre giorni, alla ventura,
così abbiamo passato tre giorni sul mare senza sapere dove andavamo
senza vedere una stella la notte. Il quarto giorno
senza vedere neanche una stella di notte.Il 4 giorno
finalmente ci parve di scorgere una terra
finalmente ci sembrò di vedere la terra
levarsi alta sul mare, e scopriamo dei monti
levarsi dal mare, e vediamo che ci sono dei monti
in lontananza e un fumo che si torce nell'aria.
in lontananza e un fumo che si muove nell'aria
Calate in fretta le vele ci buttiamo sui remi;
caliamo in fretta le vele e cominciamo a remare
i marinai a tutta forza fendono l'acqua azzurra.
i marinai con tutta la loro forza infrangono l'acqua azzurra
Ad accoglierci, salvi dal mare, sono i lidi
e ad accoglierci, ormai salvi dal mare, sono le spiagge
delle isole Strofadi: cos∞ chiamate con nome
delle isole S: chiamate così
greco. Sorgono in mezzo al grande Jonio, vi abitano
dai greci, Sono situate nel mar Jonio e abitate
la feroce Celeno e le altre Arpie, da quando
da Celano e le altre Arpie, da quando lasciarono
dovettero lasciare la casa di Fineo,
la casa di Fineo e le sue antiche mense
per paura, e le antiche loro mense. Non c'Φ
per paura. Non esiste altro mostro
mostro pi∙ brutto di loro, nessun flagello divino
più brutto di loro, e nessun flagello divino
pi∙ crudele di loro usc∞ mai dallo Stige.
più crudele di loro
Sono uccelli col viso di fanciulla, dal ventre
Sono uccelli con il viso di una ragazza, con il ventre
scaricano in continuazione luridissime feci,
defecano continuamente,
hanno mani uncinate, faccia pallida sempre
hanno mani dotate di grandi unghie, il volto sempre pallido
per la fame...
per la fame....
Appena entrati nel porto, ecco, vediamo qua e lα
Appena entrati nel porto guardiamo intorno
nei campi begli armenti di bovi e un gregge di capre
nei campi scorgiamo bei pascoli di bovini e un gregge di capre
disperso nell'erba alta, senza nessun guardiano.
disperso nell'erba alta, senza nessun guardiano
Corriamo loro adosso col ferro, ed invochiamo
Gli corriamo addosso con le armi e invochiamo
gli Dei e lo stesso Giove, offrendo una parte di preda
la protezione degli dei e dello stesso Giove, offrendo una parte della preda
ai Celesti; imbandiamo le mense sul lido ricurvo
alle divinità; prepariamo una mensa sulla spiaggia ricurva
e allegri banchettiamo con quella splendida carne.
e mangiamo allegri quella splendida carne
Ma all'improvviso calando con volo orrendo dai monti
ma all'improvviso arrivano in un orrendo volo dia monti
arrivano le Arpie, scuotono in aria le ali
le Arpie, che battono le ali in aria
con enorme fracasso, portano via le vivande,
facendo un grande rumore e ci portano via il cibo
insozzano ogni cosa col loro immondo contatto;
e sporcano tutto quello che era intorno
poi fuggono, resta nell'aria la loro voce selvaggia
poi se ne vanno e resta nell'aria la loro voce selvaggia
in mezzo a nuvole grevi di odore nauseabondo.
in mezzo a nuvole gonfie del loro cattivissimo odore
Per la seconda volta prepariamo le mense
per la seconda volta prepariamo altro cibo
e riaccendiamo il fuoco sugli altari, scegliendo
e riaccendiamo il fuoco sugli altari per i sacrifici, scegliendo
una gola profonda sotto una concava rupe,
un posto più riparato sotto la rupe concava
chiusa tutto all'intorno dagli alberi pi∙ ombrosi;
protetta tutto intorno da alberi che fanno ombra
e una seconda volta, da un'altra parte del cielo
e una seconda volta, da un'altra parte del cielo
e da chissα mai quali nascondigli, la turba
e da chissà quale nascondiglio, la foga schiamazzante
schiamazzante, volando sulla preda, la strazia
volando sulla preda la strazia
con gli unghioni, la infetta con la lurida bocca.
con le sue grandi unghie e la infetta con la sua sporca bocca
Allora grido ai compagni di prendere le armi
e allora urlo ai compagni di prendere le armi
per ingaggiare battaglia con quella razza feroce.
per iniziare una battaglia contro le Arpie
Cos∞ fanno e nascondono nell'erba alta le spade
così fanno e nascondono le spade e gli scudi sull'erba alta
e gli scudi. Ed appena le Arpie, piombando gi∙
e appena le arpie scendono giu
fragorose dal cielo, fecero rimbombare
con le loro urla fecero risuonare tutta
tutto il lido ricurvo, il trombettiere Miseno,
la spiaggia ricurva, il trombettiere Miseno
che stava di vedetta in un posto elevato,
che si era messo di vedetta in un luogo molto alto
diede uno squillo di tromba. I compagni le assalgono
fece uno squillo di tromba e i compagni assaltano le arpie
e impegnano uno strano combattimento: ferire
e iniziano un combattimento strano: ferire con la spada
col ferro affilato quei brutti uccelli di mare.
quei brutti uccelli di mare
Ma le impenetrabili piume, le schiene invulnerabili
ma le loro piume impenetrabili e le loro schiene invulnerabili
respingono ogni offesa: salve le Arpie s'involano
respingevano ogni colpo: senza alcun danno le arpie si alzarono in volo
verso il cielo, lasciando la preda cincischiata
lasciano la preda che avevano rovinato
e coprendo ogni cosa di ripugnanti escrementi.
e coprendo ogni cosa con i loro escrementi
Solo Celeno, fermandosi su un'altissima rupe,
Solo celeno, fermandosi su una tupe altissima
funesta profetessa, ci grid≥: "Discendenti
in modo funesto ci gridò: Discendenti
dell'eroe Laomedonte, vi preparate forse
dell'eroe L, vi preparate forse
- dopo averci ammazzato tanti bovi e giovenchi -
dopo che ci avete ucciso i nostri buoi e i giovenchi
a dichiararci guerra? E volete scacciare
a dichiararci la guerra? E volete mandarci via
dal patrio regno le Arpie che nulla v'han fatto di male?
dal regno delle Arpie che non vi hanno fatto nulla di male?
Imprimetevi in cuore quanto vi dico: io
Che il vostro cuore ricordi quanto vi dico: io
la maggiore di tutte le Furie, vi rivelo
osno la maggiore di tutte le Arpie e vi rivelo
ci≥ che l'Onnipotente predisse ad Apollo, ed Apollo
cià che Giove disse ad Apollo e a Apollo disse a me
predisse a me. Andate pure in Italia, in favore
andate pure in italia, ci arriverete seguendo il vento
di vento ci arriverete, potrete attingere il porto;
potrete occupare il porto
ma non cingerete di mura la cittα promessa
ma non mettete le mure nella vostra città
prima che una feroce fame - giusto castigo
prima che una fame feroce, giusto castigo,
per averci aggredito - non v'abbia costretto
per averci aggredito, non vi abbia costretto
a rodere coi denti persino le mense."
a mordere persino le mense
Poi levandosi al volo si rifugi≥ nel bosco.
poi levandosì in volo tornò nel bosco

abramo94
l'ultima frase è :

Poi levandosi a volo si rifugiò nel bosco.

Francy1982
Incolla il testo o cmq scrivi l'ultima frase....Un bacio enorme Francesca

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