Don rodrigo nel capitolo 33

Principessina per sempre
qualcuno per caso ha fatto un tema sul capitolo 33 dei promessi sposi analizzando la figura di don rodrigo?? per favore è urgente :( vi ringrazio in anticipo :)

Aggiunto 1 giorno più tardi:

heeelp perfavoreeee

Risposte
kkbb
io ho trovato questo su internet nn se se x te va bene
oppure guarda negli appunti di qsto sito che si sono dei riassunti che ti possono aiutare a fare qsto tema.


Don Rodrigo è un personaggio letterario de I promessi sposi di Alessandro Manzoni.

Don Rodrigo appare nell'opera ottocentesca di Manzoni come antagonista in quanto si oppone al matrimonio di due umili personaggi quali Renzo e Lucia.
Incarna lo specchio del suo tempo, di quel Seicento di cui il Manzoni ci ha lasciato il quadro più vasto, multiforme e completo che sia mai stato fatto.
Egli viene descritto indirettamente nel V capitolo dell'opera in cui Padre Cristoforo giunge al suo "palazzotto".


« Il palazzotto di don Rodrigo sorgeva isolato, a somiglianza d'una bicocca, sulla cima d'uno dei poggi ond'è sparsa e rilevata quella costiera [...]. Appiè del poggio, dalla parte che guarda a mezzogiorno, e verso il lago, giaceva un mucchietto di casupole, abitate da contadini di don Rodrigo; ed era come la capitale del suo piccolo regno. Bastava passarvi, per esser chiarito della condizione e de' costumi del paese. Dando un'occhiata nelle stanze terrene, dove qualche uscio fosse aperto, si vedevano attaccati al muro schioppi, tromboni, zappe, rastrelli, cappelli di paglia, reticelle e fiaschette da polvere, alla rinfusa. la gente che vi s'incontrava erano omacci tarchiati e arcigni...; vecchi che perdute le zanne, parevan sempre pronti, chi nulla nulla gli aizzasse, a digrignar le gengive; donne con certe facce maschie, e con certe braccia buone nerborute, buone da venire in aiuto della lingua, quando questa non bastasse: ne' sembianti e nelle mosse dei fanciulli stessi, che giocavan per la strada, si vedeva un non so che di petulante e provocativo »


Come si può leggere dalla descrizione data dal Manzoni al suo villaggio, costui era un personaggio che viveva nel crimine e la sua malvagità non conosceva limiti. La descrizione del luogo può infatti essere attribuita allo stesso don Rodrigo, che non si faceva scrupoli di commettere ingiustizie.
Manzoni omette la descrizione fisica di don Rodrigo ad eccezione di tutti gli altri protagonisti del romanzo, come se, li fosse negato il diritto a essere considerato una persona. Certamente questa punizione è più grave di qualsiasi altra condanna esplicita. Anche gli abitanti sono di pessimo carattere e tutti sono malfattori, cosa che sta a sottolineare la condizione di vita di don Rodrigo, capo di questa organizzazione. Signorotto locale, potente e meschino, mosso dall'orgoglio di casta e dal terrore della superstizione, si trova al centro della macchina narrativa per una scommessa e un capriccio. La sua forza non è reale ma è costituita dai Bravi, che nascondono la sua debolezza.

oppure prova gurdare qui www.ssp.altervista.org/capitolo-33/
buon lavoro

mitica96
Guarda io ti posso dare il riassunto del capitolo 33 ma su Don Rodrigo non c'è scritto molto. Cmq io te lo do lo stesso, nel caso in cui ti servisse:
Don Rodrigo scopre di aver preso la peste una sera mentre tornava da un festino dove aveva celebrato ironicamente il morto conte Attilio. La mattina dopo chiede aiuto al Griso perché chiami Il Chiodo chirurgo ma il Griso chiama invece i monatti che lo portano al lazzaretto. Tuttavia anche il Griso contrae la peste dopo aver toccato i vestiti infetti di Don Rodrigo e anche lui muore.
Nel frattempo si ammala anche Renzo, ma riesce a sopravviere e decide di approfittare della confusione per tornare a casa per cercare Lucia. Nessuno in tanta confusione si curerà di lui e dei suoi conti con la Giustizia. Salutato il cugino Bortolo, riattraversa l'Adda e si affaccia al suo paese. Dovunque imperano i segni della morte, dell'abbandono, della sofferenza.
Incontra Tonio in camicia che dice cose senza senso: la malattia lo aveva reso idiota e fatto somigliare stranamente al fratello folle. Da una cantonata vede avanzare una cosa nera; è don Abbondio che ha perduto Perpetua: è mal messo ma si preoccupa della presenza di Renzo. per lui sorgente di guai. Di Agnese sa che si rifugiata a Pasturo, di Lucia dice che è a Milano in casa di don Ferrante. Altro non sa; una sola cosa vorrebbe: che Renzo torni al più presto dond'è venuto. Renzo passa anche accanto alla sua vigna: ormai ridotta a una marmaglia di piante, di vilupponi arrampicati, di rovi, di un guazzabuglio di steli. Pare anch'essa investita e disgregata dalla peste.
Fammi sapere se ti è stato di aiuto, ok? Ciao ciao :hi

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