Differenza tra proposizioni
Qual è la differenza tra le proposizioni soggettive oggettive e dichhiarative?
gli esercizi del mio libro non fanno capire bene, perche dice ''individua le proposizioni dicchiarative.'' ma se devo fare l'analisi del periodo (proposizioni sparse) non riesco a distinguerle!
gli esercizi del mio libro non fanno capire bene, perche dice ''individua le proposizioni dicchiarative.'' ma se devo fare l'analisi del periodo (proposizioni sparse) non riesco a distinguerle!
Risposte
chiudo perché si tratta di un topic di quasi 10 anni fa! Inoltre nei topic si devono dare sempre delle risposte sensate.
Ciao,
Giorgia.
Ciao,
Giorgia.
Cock
-PROPOSIZIONI SOGGETTIVE:
Bisogna che ve ne andiate.
Le proposizioni soggettive svolgono il ruolo di soggetto. Si attaccano difatti ad un predicato, realizzando l'unico argomento da esso richiesto.
bisogna
che cosa bisogna?
che
ve ne andiate
La proposizione soggettiva è una frase dipendente che fa da soggetto all'interno di un'altra frase.
Se osservi con attenzione i predicati da cui dipendono le proposizioni soggettive, puoi vedere che si tratta:
A)di verbi impersonali. Ricordiamo che sono impersonali quei verbi che sono usati solo alla terza persona e non hanno alcun soggetto, oppure non possono avere per soggetto una persona o una cosa, ma soltanto un'intera frase. Alcuni verbi sono sempre impersonali, altri sono usati ora come verbi impersonali, ora come verbi personali.
B)di forme impersonali col si. Qualunque verbo può diventare impersonale se si usa la costruzione si + terza persona.
C)di espressioni impersonali ottenute facendo seguire al verbo essere un aggettivo, un nome, un avverbio.
La proposizione soggettiva si ha dunque sono in dipendenza di un predicato impersonale.
Le soggettive esplicite sono introdotte da che. Il verbo è generalmente al congiuntivo. Si usa però talvolta l'indicativo, quando si vuole evidenziare che un fatto è certo. Talvolta il che viene soppresso, ciò avviene quando ne segue a breve distanza un altro. Qualche volta le soggettive si susseguono a catena.
Le soggettive implicite possono presentare la costruzione di + infinito.
In tutti i casi, le proposizioni soggettive si attaccano a un predicato. Funzionano dunque come argomenti principali. Il predicato da cui dipendono può essere quello della frase madre oppure quello di un'altra frase dipendente. Come puoi notare, le proposizioni soggettive possono stare prima del predicato oppure dopo.
-PROPOSIZIONI OGGETTIVE:
Gli ho detto che sarei andato da lui.
Le proposizioni oggettive si attaccano ad un predicato, svolgendo il ruolo di oggetto. Indicano, difatti, l'esperienza o l'evento a cui si "applica" o su cui ricade ciò che si afferma nel verbo che le regge. Ciò risulta evidente se proviamo a sostituire la proposizioni con un pronome equivalente:
Gli ho detto che sarei andato da lui.
Gli ho detto questo.
I verbi reggenti, a differenza di quanto succede nelle soggettive:
A)hanno sempre forma personale;
B)richiedono due o più argomenti. Di questi argomenti, il primo è il soggetto (che nella frase può restare sottinteso, ma che si capisce comunque dal verbo), il secondo l'oggetto. Si tratta, dunque, di verbi transitivi.
La proposizione oggettiva è una frase dipendente che fa da oggetto all'interno di un'altra frase ( ha perciò la stessa funzione del complemento oggetto).
Le proposizioni oggettive si trovano spesso alla dipendenza dei seguenti verbi:
1)verbi che indicano un'azione di discorso (es. dire, raccontare, riferire, promettere, assicurare, consigliare, giurare, comunicare, obiettare, dichiarate, ecc.)
2)verbi che esprimono una percezione o un ricordo (es. vedere, sentire, udire, capire, ricordare, rammentare, dimenticare, ecc.)
3)verbi che esprimono un'opinione o un giudizio (es. pensare, credere, ritenere, essere dell'idea, ipotizzare, ecc.)
4)verbi che indicano una volontà o un desiderio (es. volere, desiderare, sperare, ordinare, concedere, pregare, impedire, ecc.)
Le oggettive esplicite sono introdotte dalla congiunzione che, alla quale segue il verbo all'indicativo, al congiuntivo e, talora, al condizionale.
1.Si usa l'indicativo quando il predicato reggente esprime certezza ed è in forma positiva, ossia non è preceduto dalla negazione non.
2.Si usa il congiuntivo generalmente negli altri casi. In particolare quando si enuncia un'opinione o un'ipotesi.
3.Si usa il condizionale quando ciò che si dice nell'oggettiva è legato a una ipotesi. Ad esempio:
condizionale ipotesi
Ti assicuro che le scriverei se sapessi il suo indirizzo.
Le oggettive implicite presentano la costruzione di + infinito. Ad esempio: Penso di aver deciso per il meglio. Marta ha chiesto al suo amico di rimanere. Come vedi da queste frasi, la costruzione implicita è possibile solo quando il soggetto della oggettiva è lo stesso della reggente (primo esempio), oppure con verbi come pregare, richiedere, ordinare corrisponde al complemento di termine (secondo esempio).
Alcuni verbi che indicano percezioni fisiche possono fare a meno della proposizioni di. Ad esempio:
Ascoltavo cadere la pioggia.
Si trova spesso, però, la forma sostitutiva: ascoltavo la pioggia che cadeva.
Le proposizioni oggettive si attaccano a un predicato. Funzionano dunque come argomenti principali. Il predicato da cui dipendono può essere quello della frase madre, oppure quello di una frase dipendente. Di solito, come puoi vedere, le proposizioni oggettive lo seguono.
-PROPOSIZIONE DICHIARATIVA:
In ciò ti sbagli, che l'esperienza gli insegni qualcosa.
Le proposizioni dichiarative assomigliano alle soggettive, ma si attaccano a pronomi e aggettivi dimostrativi e, talvolta, anche a nomi. Analizziamo l'esempio:
La parte subordinata ciò.
Queste proposizioni sono dette dichiarative perché servono a spiegare o dichiarare qualcosa. Esse funzionano come determinazioni della parola dalla quale dipendono.
Le proposizioni dichiarative esplicite sono introdotte dal che ed hanno il verbo all'indicativo o al congiuntivo; mentre la forma implicita è introdotta da di ed ha il verbo all'infinito.
se ti serve qualche altra cosa aggiorna il thread
Bisogna che ve ne andiate.
Le proposizioni soggettive svolgono il ruolo di soggetto. Si attaccano difatti ad un predicato, realizzando l'unico argomento da esso richiesto.
bisogna
che cosa bisogna?
che
ve ne andiate
La proposizione soggettiva è una frase dipendente che fa da soggetto all'interno di un'altra frase.
Se osservi con attenzione i predicati da cui dipendono le proposizioni soggettive, puoi vedere che si tratta:
A)di verbi impersonali. Ricordiamo che sono impersonali quei verbi che sono usati solo alla terza persona e non hanno alcun soggetto, oppure non possono avere per soggetto una persona o una cosa, ma soltanto un'intera frase. Alcuni verbi sono sempre impersonali, altri sono usati ora come verbi impersonali, ora come verbi personali.
B)di forme impersonali col si. Qualunque verbo può diventare impersonale se si usa la costruzione si + terza persona.
C)di espressioni impersonali ottenute facendo seguire al verbo essere un aggettivo, un nome, un avverbio.
La proposizione soggettiva si ha dunque sono in dipendenza di un predicato impersonale.
Le soggettive esplicite sono introdotte da che. Il verbo è generalmente al congiuntivo. Si usa però talvolta l'indicativo, quando si vuole evidenziare che un fatto è certo. Talvolta il che viene soppresso, ciò avviene quando ne segue a breve distanza un altro. Qualche volta le soggettive si susseguono a catena.
Le soggettive implicite possono presentare la costruzione di + infinito.
In tutti i casi, le proposizioni soggettive si attaccano a un predicato. Funzionano dunque come argomenti principali. Il predicato da cui dipendono può essere quello della frase madre oppure quello di un'altra frase dipendente. Come puoi notare, le proposizioni soggettive possono stare prima del predicato oppure dopo.
-PROPOSIZIONI OGGETTIVE:
Gli ho detto che sarei andato da lui.
Le proposizioni oggettive si attaccano ad un predicato, svolgendo il ruolo di oggetto. Indicano, difatti, l'esperienza o l'evento a cui si "applica" o su cui ricade ciò che si afferma nel verbo che le regge. Ciò risulta evidente se proviamo a sostituire la proposizioni con un pronome equivalente:
Gli ho detto che sarei andato da lui.
Gli ho detto questo.
I verbi reggenti, a differenza di quanto succede nelle soggettive:
A)hanno sempre forma personale;
B)richiedono due o più argomenti. Di questi argomenti, il primo è il soggetto (che nella frase può restare sottinteso, ma che si capisce comunque dal verbo), il secondo l'oggetto. Si tratta, dunque, di verbi transitivi.
La proposizione oggettiva è una frase dipendente che fa da oggetto all'interno di un'altra frase ( ha perciò la stessa funzione del complemento oggetto).
Le proposizioni oggettive si trovano spesso alla dipendenza dei seguenti verbi:
1)verbi che indicano un'azione di discorso (es. dire, raccontare, riferire, promettere, assicurare, consigliare, giurare, comunicare, obiettare, dichiarate, ecc.)
2)verbi che esprimono una percezione o un ricordo (es. vedere, sentire, udire, capire, ricordare, rammentare, dimenticare, ecc.)
3)verbi che esprimono un'opinione o un giudizio (es. pensare, credere, ritenere, essere dell'idea, ipotizzare, ecc.)
4)verbi che indicano una volontà o un desiderio (es. volere, desiderare, sperare, ordinare, concedere, pregare, impedire, ecc.)
Le oggettive esplicite sono introdotte dalla congiunzione che, alla quale segue il verbo all'indicativo, al congiuntivo e, talora, al condizionale.
1.Si usa l'indicativo quando il predicato reggente esprime certezza ed è in forma positiva, ossia non è preceduto dalla negazione non.
2.Si usa il congiuntivo generalmente negli altri casi. In particolare quando si enuncia un'opinione o un'ipotesi.
3.Si usa il condizionale quando ciò che si dice nell'oggettiva è legato a una ipotesi. Ad esempio:
condizionale ipotesi
Ti assicuro che le scriverei se sapessi il suo indirizzo.
Le oggettive implicite presentano la costruzione di + infinito. Ad esempio: Penso di aver deciso per il meglio. Marta ha chiesto al suo amico di rimanere. Come vedi da queste frasi, la costruzione implicita è possibile solo quando il soggetto della oggettiva è lo stesso della reggente (primo esempio), oppure con verbi come pregare, richiedere, ordinare corrisponde al complemento di termine (secondo esempio).
Alcuni verbi che indicano percezioni fisiche possono fare a meno della proposizioni di. Ad esempio:
Ascoltavo cadere la pioggia.
Si trova spesso, però, la forma sostitutiva: ascoltavo la pioggia che cadeva.
Le proposizioni oggettive si attaccano a un predicato. Funzionano dunque come argomenti principali. Il predicato da cui dipendono può essere quello della frase madre, oppure quello di una frase dipendente. Di solito, come puoi vedere, le proposizioni oggettive lo seguono.
-PROPOSIZIONE DICHIARATIVA:
In ciò ti sbagli, che l'esperienza gli insegni qualcosa.
Le proposizioni dichiarative assomigliano alle soggettive, ma si attaccano a pronomi e aggettivi dimostrativi e, talvolta, anche a nomi. Analizziamo l'esempio:
La parte subordinata ciò.
Queste proposizioni sono dette dichiarative perché servono a spiegare o dichiarare qualcosa. Esse funzionano come determinazioni della parola dalla quale dipendono.
Le proposizioni dichiarative esplicite sono introdotte dal che ed hanno il verbo all'indicativo o al congiuntivo; mentre la forma implicita è introdotta da di ed ha il verbo all'infinito.
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