Commento vv. 79-87 del Canto XV dell'Inferno.
Buon pomeriggio a tutti. Potreste aiutarmi a commentare i seguenti versi ponendo particolare attenzione sull'immortalità che la letteratura dà all'uomo?
«"Se fosse tutto pieno il mio dimando",
rispuos'io lui, "voi non sareste ancora
de l'umana natura posto in bando;
ché 'n la mente m'è fitta, e or m'accora,
la cara e buona imagine paterna
di voi quando nel mondo ad ora ad ora
m'insegnavate come l'uom s'etterna:
e quant'io l'abbia in grado, mentr'io vivo
convien che ne la mia lingua si scerna.
(Inferno, Canto XV)
Grazie :)
«"Se fosse tutto pieno il mio dimando",
rispuos'io lui, "voi non sareste ancora
de l'umana natura posto in bando;
ché 'n la mente m'è fitta, e or m'accora,
la cara e buona imagine paterna
di voi quando nel mondo ad ora ad ora
m'insegnavate come l'uom s'etterna:
e quant'io l'abbia in grado, mentr'io vivo
convien che ne la mia lingua si scerna.
(Inferno, Canto XV)
Grazie :)
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Ciao leggi qui! ;)
https://www.skuola.net/dante/inferno/sintesi-critica-canto-15-inferno.html
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