Commento de la mia sera di giovanni pascoli

matty96_juve
me la potete dare con questa traccia
titolo
cenni biografici
intenzione comunicativa e tema centrale
spiegazione e breve esposizione dei temi
comprensione dei sentimenti del poeta e delle sue riflesioni
analisi del linguaggio poetico
grazie in anticipo

Risposte
tiscali
Chiudo.

OperaOmnia
In questa risorsa sono presenti i testi completi, le note e le parafrasi:

http://**********g/

Spero possa essere utile

Francy1982
cenni biografici


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Giovanni Pascoli nasce a S.Mauro di Romagna nel 1855. All'età di dodici anni perde il padre, ucciso da una fucilata sparata da ignoti; la famiglia è così costretta a lasciare la tenuta che il padre amministrava e perde la tranquillità economica di cui godeva. Nei successivi sette anni Pascoli perde la madre, una sorella e due fratelli; prosegue gli studi a Firenze e poi a Bologna. Qui aderisce alle idee socialiste, fa propaganda e viene arrestato nel 1879; nel 1882 si laurea in lettere. Insegna greco e latino a Matera, Massa e Livorno, cercando di riunire attorno a sè i resti della famiglia e pubblicando le prime raccolte di poesie: "L'ultima passeggiata" (1886) e "Myricae" (1891).
L'anno seguente vince la prima delle sue 13 medaglie d'oro al concorso di poesia latina di Amsterdam. Dopo un breve soggiorno a Roma, va ad abitare a Castelvecchio con una sorella e passa all'insegnamento universitario, prima a Bologna, poi a Messina e a Pisa; pubblica tre saggi danteschi e varie antologie scolastiche. La sua produzione poetica prosegue con i "Poemetti" (1897) e i "Canti di Castelvecchio" (1903); sempre nel 1903 raccoglie i suoi discorsi sia politici (si era intanto convertito al credo nazionalista), che poetici e scolastici nei "Miei pensieri di varia umanità". Rileva poi la cattedra di letteratura italiana a Bologna, succedendo al Carducci al cui insegnamento si riallaccia; pubblica gli "Odi ed inni" (1907), le "Canzoni di re Enzo" e i "Poemi italici" (1908-11). Nel 1912 la sua salute peggiora e deve lasciare l'insegnamento e curarsi a Bologna, dove muore poco dopo. (da digilander libero)

intenzione comunicativa e tema centrale
Il tema fondamentale della poesia è appunto la sera ma non una sera qualsiasi, questa è la sera del Pascoli. Infatti ognuno di noi vive la sua sera, ma in questa poesia l’autore vuole raccontare la “sua” sera non quella del padre, della sorella o di chicchessia, lui vuole descrivere la sua sera, il suo crepuscolo, il suo avvicinarsi alla morte; ed è per questo che il titolo e proprio “La mia sera”.

spiegazione e breve esposizione dei temi
“La mia sera” è un componimento scritto da Giovanni Pascoli, è una poesia ricca di emozioni,suggestioni e di richiami analogici al poeta, e alla sua vita.
La poesia è composta da 5 strofe, le quali terminano tutte con la parola “sera”, a loro volta le 5 strofe sono costituite da 8 versi di cui 7 novenari e l’ultime sono senari.
Il tema fondamentale della poesia è appunto la sera ma non una sera qualsiasi, questa è la sera del Pascoli. Infatti ognuno di noi vive la sua sera, ma in questa poesia l’autore vuole raccontare la “sua” sera non quella del padre, della sorella o di chicchessia, lui vuole descrivere la sua sera, il suo crepuscolo, il suo avvicinarsi alla morte; ed è per questo che il titolo e proprio “La mia sera”.
Un altro aspetto fondamentale di questa poesia del’uso eccezionale del Pascoli nella punteggiatura, altrettanto eccezionale e l’uso dei vocaboli, che fanno comprendere a chi legge che questa poesia va prima di tutto gustata parola per parola e poi dopo si analizza.
Il Pascoli ha capito che la sua ora è vicina ma per il pascoli la sua morte ha un sapore agro-dolce, poiché allo morte tutti i ricordi riaffiorano alla mente i ricordi della madre “canti di culla....sento mia madre e poi nulla”

analisi del linguaggio poetico
Nella poesia l’autore tende ad Umanizzare la natura “singhiozza monotono un rivo”; trasmettendo sensazioni al lettore. Essendo Pascoli un autore crepuscolare ama le situazioni di cambio; poiché ritiene (essendo un poeta decadente) che in questi momenti i colori siano più vivi e trasmettano più emozioni. “cirri di porpora e d’oro”.
Un altro carattere tipicamente Pascoliano è l’uso di Onomatopee (dolci) come “breve gre gre di ranelle”oppure “singhiozza monotono un rivo”o “Don...Don. E mi dicono dormi! Mi cantano Dormi! Sussurrano Dormi! Bisbigliano Dormi” e infine “voci di tenebra azzurra” ch’è un’onomatopea (voci) unita con sinestesia (l’insieme di due sensi; vista e udito) ossimoro(tenebra azzurra) e metafora(indicano le voci della morte).

matty96_juve
grazie ma mi servirebbe diversa

PuLcInA^^
sul nostro sito c'è questo...

https://www.skuola.net/letteratura-italiana-800-900/pascoli-la-mia-sera4457.html


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