Commento cap33 promessi sposi
"commenta la vicenda e il comportamento del griso del 33° capitolo.Quali riflessioni e sentimenti ti suscita il suo tradimento?" commento abb lungo...grazie! ^.^
Risposte
Il Griso è il fidato sgherro di Don Rodrigo, nel capitolo 33esimo lo incontraimo al fianco del suo padrone di ritorno da una serata di baldoria fra amici, una serata di eccessi quasi a voler dimenticare la peste.
Don Rodrigo manifesta i primi sintomi di una malessere vago e il bravo intuisce subito il motivo. prendendo immediatemente le distanze (....."disse il Griso, tenendosi sempre alla larga" e "avvicinandosi meno che poteva").
Egli abbandona il padrone nella propria camera per la notte e, una volta che viene chiamato, riconosciuti i segni della peste, ("Si fermò a una certa distanza dal letto; guardò attentamente il padrone, e s'accertò di quello che, la sera, aveva congetturato.")decide immediatamente cosa fare: salvare la propria pelle. Non per un solo istante il Manzoni ci fa intuire in lui un rimorso di coscienza, un dubbio, un lieve dispiacere per la malattia di Don Rodrigo. Da subito il delinquente adotta la classica maschera dell'umiltà per non far riconoscere il proprio ribrezzo e la propria voglia di abbandonare il malato. Da fedele servitore asacolta la richiesta del malato di chiamare un medico, risponde sempre affermativamente, prende i soldi e si prepara al suo piano. All'ultima richiesta di Don Rodrigo, di ricevere dell'acqua, inventa uan scusa per non avvicinarsi, ma mantenendo sempre una facciata di fedeltà (""No, signore," rispose il Griso: "niente senza il parere del medico").
Dopo la sua uscita per un po' lo perdiamo di vista ma, al suo ritorno, è ovvio che ormai ha deciso di trarre un vantaggio personale: l'uomo arriva acompagnato non da un medico ma dai temuti monatti, ai quali ha denunciato il malato e che lo aiutano a frugare fra le cose di Don Rodrigo. A nulla valgono le urla di quest'ultimo e el sue minacce ("Griso non fiatava, e neppure, per quanto poteva, si voltava dalla parte di dove venivan quelle parole.
"): il Griso sa di essere il più forte orami e, stanco delle briciole da bravo, vuole tutto ciò che il padrone possiede.
Sartà la sua ingordigia a punirlo perchè egli contattà la peste proprio toccando gli abiti del malato per cercarevi qualcosa da rubare ("in quell'ultima furia del frugare, aveva poi presi, vicino al letto, i panni del padrone, e gli aveva scossi, senza pensare ad altro, per veder se ci fosse danaro. C'ebbe però a pensare il giorno dopo, che, mentre stava gozzovigliando in una bettola, gli vennero a un tratto de' brividi, gli s'abbagliaron gli occhi, gli mancaron le forze, e cascò. Abbandonato da' compagni, andò in mano de' monatti, che, spogliatolo di quanto aveva indosso di buono, lo buttarono sur un carro; sul quale spirò, prima d'arrivare al lazzeretto, dov'era stato portato il suo padrone") e morirà solo, portatto via dai suoi alleati del giorno prima che non avranno pietà di lui come lui non l'ha avuta per Don Rodrigo.
Don Rodrigo manifesta i primi sintomi di una malessere vago e il bravo intuisce subito il motivo. prendendo immediatemente le distanze (....."disse il Griso, tenendosi sempre alla larga" e "avvicinandosi meno che poteva").
Egli abbandona il padrone nella propria camera per la notte e, una volta che viene chiamato, riconosciuti i segni della peste, ("Si fermò a una certa distanza dal letto; guardò attentamente il padrone, e s'accertò di quello che, la sera, aveva congetturato.")decide immediatamente cosa fare: salvare la propria pelle. Non per un solo istante il Manzoni ci fa intuire in lui un rimorso di coscienza, un dubbio, un lieve dispiacere per la malattia di Don Rodrigo. Da subito il delinquente adotta la classica maschera dell'umiltà per non far riconoscere il proprio ribrezzo e la propria voglia di abbandonare il malato. Da fedele servitore asacolta la richiesta del malato di chiamare un medico, risponde sempre affermativamente, prende i soldi e si prepara al suo piano. All'ultima richiesta di Don Rodrigo, di ricevere dell'acqua, inventa uan scusa per non avvicinarsi, ma mantenendo sempre una facciata di fedeltà (""No, signore," rispose il Griso: "niente senza il parere del medico").
Dopo la sua uscita per un po' lo perdiamo di vista ma, al suo ritorno, è ovvio che ormai ha deciso di trarre un vantaggio personale: l'uomo arriva acompagnato non da un medico ma dai temuti monatti, ai quali ha denunciato il malato e che lo aiutano a frugare fra le cose di Don Rodrigo. A nulla valgono le urla di quest'ultimo e el sue minacce ("Griso non fiatava, e neppure, per quanto poteva, si voltava dalla parte di dove venivan quelle parole.
"): il Griso sa di essere il più forte orami e, stanco delle briciole da bravo, vuole tutto ciò che il padrone possiede.
Sartà la sua ingordigia a punirlo perchè egli contattà la peste proprio toccando gli abiti del malato per cercarevi qualcosa da rubare ("in quell'ultima furia del frugare, aveva poi presi, vicino al letto, i panni del padrone, e gli aveva scossi, senza pensare ad altro, per veder se ci fosse danaro. C'ebbe però a pensare il giorno dopo, che, mentre stava gozzovigliando in una bettola, gli vennero a un tratto de' brividi, gli s'abbagliaron gli occhi, gli mancaron le forze, e cascò. Abbandonato da' compagni, andò in mano de' monatti, che, spogliatolo di quanto aveva indosso di buono, lo buttarono sur un carro; sul quale spirò, prima d'arrivare al lazzeretto, dov'era stato portato il suo padrone") e morirà solo, portatto via dai suoi alleati del giorno prima che non avranno pietà di lui come lui non l'ha avuta per Don Rodrigo.