Analisi del testo quanto piu m avvicino al giorno estremo
Domani ho un compito su questa poesia ho girovagato in rete ma nn c'è nulla che riguarda il campo metrico,ritmico,sintattico,lessicale,retorico.Vi prego di darmi una mano su questa poesia xkè questi ultimi compiti sono importanti grazie a tutti aiutatemi.
Quanto piú m'avicino al giorno extremo
che l'umana miseria suol far breve,
piú veggio il tempo andar veloce et leve,
e 'l mio di lui sperar fallace et scemo.
I' dico a' miei pensier': Non molto andremo
d'amor parlando omai, ché 'l duro et greve
terreno incarco come frescha neve
si va struggendo; onde noi pace avremo:
perché co llui cadrà quella speranza
che ne fe' vaneggiar sí lungamente,
e 'l riso e 'l pianto, et la paura et l'ira;
sí vedrem chiaro poi come sovente
per le cose dubbiose altri s'avanza,
et come spesso indarno si sospira.
Quanto piú m'avicino al giorno extremo
che l'umana miseria suol far breve,
piú veggio il tempo andar veloce et leve,
e 'l mio di lui sperar fallace et scemo.
I' dico a' miei pensier': Non molto andremo
d'amor parlando omai, ché 'l duro et greve
terreno incarco come frescha neve
si va struggendo; onde noi pace avremo:
perché co llui cadrà quella speranza
che ne fe' vaneggiar sí lungamente,
e 'l riso e 'l pianto, et la paura et l'ira;
sí vedrem chiaro poi come sovente
per le cose dubbiose altri s'avanza,
et come spesso indarno si sospira.
Miglior risposta
Quanto piú m'avicino al giorno extremo A è UNA PERIFRASI
che l'umana miseria suol far breve,B
piú veggio il tempo andar veloce et leve, B
e 'l mio di lui sperar fallace et scemo.A
I' dico a' miei pensier': Non molto andremo A ENJAMBEMENT COL VERSO SEGUENTE
d'amor parlando omai, ché 'l duro et greve B ENJAMBEMENT COL VERSO SEGUENTE
terreno incarco come frescha neve B SIMILITUDINE
si va struggendo; onde noi pace avremo: A
perché co llui cadrà quella speranza C
che ne fe' vaneggiar sí lungamente, D
e 'l riso e 'l pianto, et la paura et l'ira; E FIGURA RETORICA DELL'ACCUMULAZIONE
sí vedrem chiaro poi come sovente D
per le cose dubbiose altri s'avanza, C
et come spesso indarno si sospira. E
parafrasi
Quanto più mi avvicino al giorno della morte che è solito rendere breve la misera esistenza umana, tanto più vedo scorrere il tempo veloce ed impalpabile, e scorgo falsa e vana la mia speranza. Io dico ai miei pensieri: "Non a lungo proseguirà il nostro ragionamento d'amore, poiché il corpo, peso oneroso va estinguendosi come fresca neve; cosicché ci toccherà alfine la pace eterna; con il corpo verrà meno la speranza che tanto a lungo mi fece vaneggiare, verrà meno il riso, il pianto e l'ira (ogni emozione); così vedrò chiaramente come spesso l'uomo si affatichi vanamente dietro cose incerte e quanto spesso si desiderino beni vani.
SCHEMA RITMICO
ABBA PER LE QUARTINE CDE DCE PER LE TERZINE
LESSICO:
Alla morte son accostati termini leggeri e tranquillizzanti come "pace avremo" e "vedremo chiaro", mentre la vite e le sue innumerevoli sensazioni sono descritte come inutili affanni, ill secondo verso si apre con il ricordo dell'umana miseria e il qaurto si chiude con la definizione che sperare nel tempo è "fallace e scemo".
I sentimenti con cui viene delineata la vita umana sono "e 'l riso e 'l pianto, et la paura et l'ira", di cui al di là non ci si preoccuperà più, ma non viene nominato l'amore, sentimento umanissimo che però forse il poeta non vuole rassegnarsi ad abbandonare
contributo dalla rete
http://www.valsesiascuole.it/crosior/amore_medioevo/grafo_quanto.htm
Il rapido avanzare della vita verso il suo termine ultimo della morte causa una nuova percezione del tempo nel poeta.
Esso sembra scorrere rapido quasi impalpabile, non più circoscrivibile nelle tradizionali scansioni ( passato presente e futuro) con l' ordinato alternarsi di memoria e speranza. Ora la consistenza di speranze, aspirazioni, ricordi, emozioni e sentimenti viene alterata dal ritmo accelerato delle ore, in una percezione di carattere intuitivo che le spoglia praticamente di estensione e di significato.
Ad un tempo della vita.che scorre con ritmo irregolare, riducendo gli spazi emozionali ( la speranza....'l riso, 'l pianto et la paura et l' ira ), corrisponde un tempo dell'eternità e della pace, che compete alla prospettiva religiosa ed ultraterrena dell'uomo ( onde noi pace avremo ) , ambita ma non facilmente conseguita.
Il corpo ( duro et greve terreno incarco ) - con il suo naturale deperimento - veicola una nuova condizione, caratterizzata dal progressivo inaridirsi delle ragioni del sentimento e dalla subentrata lucidità razionale, con cui si valuta più opportunamente la debolezza umana ( come sovente per le cose dubbiose altri s'avanza ).
Nonostante l'apparente chiara simmetria, con cui vengono definiti gli stadi dell'esistenza, la tonalità espressiva del sonetto è amara, in quanto rilegge dall'interno il dramma umano del relazionarsi al tempo che scorre inesorabile, senza una solida prospettiva religiosa ( presente invece in Dante ).
che l'umana miseria suol far breve,B
piú veggio il tempo andar veloce et leve, B
e 'l mio di lui sperar fallace et scemo.A
I' dico a' miei pensier': Non molto andremo A ENJAMBEMENT COL VERSO SEGUENTE
d'amor parlando omai, ché 'l duro et greve B ENJAMBEMENT COL VERSO SEGUENTE
terreno incarco come frescha neve B SIMILITUDINE
si va struggendo; onde noi pace avremo: A
perché co llui cadrà quella speranza C
che ne fe' vaneggiar sí lungamente, D
e 'l riso e 'l pianto, et la paura et l'ira; E FIGURA RETORICA DELL'ACCUMULAZIONE
sí vedrem chiaro poi come sovente D
per le cose dubbiose altri s'avanza, C
et come spesso indarno si sospira. E
parafrasi
Quanto più mi avvicino al giorno della morte che è solito rendere breve la misera esistenza umana, tanto più vedo scorrere il tempo veloce ed impalpabile, e scorgo falsa e vana la mia speranza. Io dico ai miei pensieri: "Non a lungo proseguirà il nostro ragionamento d'amore, poiché il corpo, peso oneroso va estinguendosi come fresca neve; cosicché ci toccherà alfine la pace eterna; con il corpo verrà meno la speranza che tanto a lungo mi fece vaneggiare, verrà meno il riso, il pianto e l'ira (ogni emozione); così vedrò chiaramente come spesso l'uomo si affatichi vanamente dietro cose incerte e quanto spesso si desiderino beni vani.
SCHEMA RITMICO
ABBA PER LE QUARTINE CDE DCE PER LE TERZINE
LESSICO:
Alla morte son accostati termini leggeri e tranquillizzanti come "pace avremo" e "vedremo chiaro", mentre la vite e le sue innumerevoli sensazioni sono descritte come inutili affanni, ill secondo verso si apre con il ricordo dell'umana miseria e il qaurto si chiude con la definizione che sperare nel tempo è "fallace e scemo".
I sentimenti con cui viene delineata la vita umana sono "e 'l riso e 'l pianto, et la paura et l'ira", di cui al di là non ci si preoccuperà più, ma non viene nominato l'amore, sentimento umanissimo che però forse il poeta non vuole rassegnarsi ad abbandonare
contributo dalla rete
http://www.valsesiascuole.it/crosior/amore_medioevo/grafo_quanto.htm
Il rapido avanzare della vita verso il suo termine ultimo della morte causa una nuova percezione del tempo nel poeta.
Esso sembra scorrere rapido quasi impalpabile, non più circoscrivibile nelle tradizionali scansioni ( passato presente e futuro) con l' ordinato alternarsi di memoria e speranza. Ora la consistenza di speranze, aspirazioni, ricordi, emozioni e sentimenti viene alterata dal ritmo accelerato delle ore, in una percezione di carattere intuitivo che le spoglia praticamente di estensione e di significato.
Ad un tempo della vita.che scorre con ritmo irregolare, riducendo gli spazi emozionali ( la speranza....'l riso, 'l pianto et la paura et l' ira ), corrisponde un tempo dell'eternità e della pace, che compete alla prospettiva religiosa ed ultraterrena dell'uomo ( onde noi pace avremo ) , ambita ma non facilmente conseguita.
Il corpo ( duro et greve terreno incarco ) - con il suo naturale deperimento - veicola una nuova condizione, caratterizzata dal progressivo inaridirsi delle ragioni del sentimento e dalla subentrata lucidità razionale, con cui si valuta più opportunamente la debolezza umana ( come sovente per le cose dubbiose altri s'avanza ).
Nonostante l'apparente chiara simmetria, con cui vengono definiti gli stadi dell'esistenza, la tonalità espressiva del sonetto è amara, in quanto rilegge dall'interno il dramma umano del relazionarsi al tempo che scorre inesorabile, senza una solida prospettiva religiosa ( presente invece in Dante ).
Miglior risposta
Risposte
sonetto tratto dal canzoniere di petrarca che parla del senso di pace che si trova con la morte...più si avvicina alla morte e più perde le speranze e solo con la morte riuscirà a trovare la pace.però si capisce cheil poeta è combattuto perchè la mente accetta lo scorrere del tempo mentre il cuore rimpiange i bei momenti passati.l'argomento principale della prima strofa è proprio l'avvicinarsi della morte e quindi lo scorrere veloce del tempo.
Aggiunto 3 minuti più tardi:
...prego
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