Aiutooo machiavelli
qual'è la concezione tra la bestia e l'uomo in machiavelli?ritieni che la sua concezione a riguardo sia atttuale?
Risposte
lolli1993...Un pensatore immorale, in che senso? Non riesco a capire la domanda...
ma cosa devi fare un tema? ti servono delle ricerche? non capisco perchè riflessioni rignifica che TU devi riflettere e TU devi rispondere è un paradosso che io dica cosa pensi tu non credi?
grazie della risposta.... sai per caso se machiavelli è un pensatore immorale?riflessioni
Allora...Machiavelli ha una visione crudamente pessimistica dell'uomo come essere morale. Egloi ritiene che gli uomini siano malvagi, li definisce "ingrati, volubili, simulatori e dissimulatori, fuggitori de' pericoli, cupidi di guadagno". Dice inoltre che dimenticano più facilmente l'uccisione del padre che la perdita del patrimonio.
In particolare, Machiavelli, associa all'uomo la figura del centauro, mezzo uomo e mezza bestia.
La natura dell’uomo si differenzia nettamente da quella della bestia: l’uomo possiede il ragionamento che si concretizza nelle leggi, la bestia conosce soltanto la forza. Ma nell’uomo permane una parte della bestia. La doppia natura dell’uomo non può far dimenticare il ruolo preminente della ragione: finché è possibile il principe deve evitare il ricorso alla bestia, e quando è costretto dalle circostanze a usarla non deve diventare bestia, ma accogliere e governare con la ragione le qualità migliori della bestia, come, ad esempio, quelle della volpe (astuzia) e del leone (forza).
Penso che come risposta sia soddisfacente, se non ti è chiara qualcosa o vuoi sapere altre cose, chiedi pure!
Per quanto riguarda la seconda domanda, dai una risposta tua!
In particolare, Machiavelli, associa all'uomo la figura del centauro, mezzo uomo e mezza bestia.
La natura dell’uomo si differenzia nettamente da quella della bestia: l’uomo possiede il ragionamento che si concretizza nelle leggi, la bestia conosce soltanto la forza. Ma nell’uomo permane una parte della bestia. La doppia natura dell’uomo non può far dimenticare il ruolo preminente della ragione: finché è possibile il principe deve evitare il ricorso alla bestia, e quando è costretto dalle circostanze a usarla non deve diventare bestia, ma accogliere e governare con la ragione le qualità migliori della bestia, come, ad esempio, quelle della volpe (astuzia) e del leone (forza).
Penso che come risposta sia soddisfacente, se non ti è chiara qualcosa o vuoi sapere altre cose, chiedi pure!
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