Aiuto tema!
perfavore aiutatemi sn disperto!!!!! la nostra prof ci ha kiesto 1 tema con questa traccia:
"parla della condizione femminile in alcuni paesi del mondo e verifica se nel tuo paese (italia) la parità trai sessi ha raggiuntopiena attuazzione" per favore datemi 1 link dove posso kopiare 1 tema del genere oppure 1 link dove trovare le informazioni per farlo grazie mill siete i mijiori!
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Risposte
Ecco uno spunto
La Donna e l’Islam
La tragedia Americana dell’11 settembre, con le migliaia di vittime del Terrorismo islamico, ha riproposto drammaticamente il tema dei rapporti tra Oriente e Occidente e richiamato l’attenzione sulla situazione della vita all’interno di paesi di religione musulmana.
La curiosità e gli interrogativi maggiori di noi europei, riguardano il ruolo della donna nei paesi dell’Islam .
Le donne che vediamo in televisione o nelle fotografie dei giornali, interamente coperte dalle loro vesti e con il velo che copre i loro visi ci fanno immaginare una realtà contemporanea diversa dalla nostra, con un mondo femminile completamente sottomesso a quello maschile.
C’è stata, sicuramente, una certa evoluzione negli ultimi anni e le donne hanno assunto ruoli pubblici e professionali proibiti in passato, ma la tradizione vuole una donna considerata inferiore all’uomo resiste tuttora.
Rimane un retaggio di un mondo passato anche se si aprono particolarmente in alcuni paesi prospettive di cambiamento, mentre in altri si devono fare i conti con regimi repressivi dove alle donne è vietato uscire dalle case senza autorizzazione e sono in pratica sepolte sotto i burqua , quelle vesti che coprono anche gli occhi.
In altri paesi la situazione è molto differente e la presenza femminile è ormai simile a quella che si riscontra nel resto del mondo, ma ci sono settori rimasti inaccessibili alla partecipazione femminile, quali l’esercito, la burocrazia, la giustizia.
L’obbligo del velo nella maggior parte dei paesi islamici è tuttavia ancora presente, e di questa imposizione si è occupato anche Amnesty International in un rapporto sulla donna nel 1995.
Nella società occidentale il velo delle donne islamiche viene interpretato come simbolo dell’oppressione e allo stesso tempo dell’arretratezza della società di quei paesi che l’impongono.
Un altro problema è quello della dignità matrimoniale: la donna spesso viene assegnata ad un giovane. Il matrimonio è combinato dai genitori e i figli devono sottostare senza possibilità di dissenso.
L’idea della donna, nei paesi dell’Islam, sia considerata un essere inferiore e debole è assai diffuso anche nella letteratura.
Già nel 1859 Gustav Flaubert in una lettera alla sua amica Louis Colet così scriveva :
“La donna orientale è una macchina e niente più; non trova differenza tra un uomo e un altro uomo”.
ed eccone un altro
La condizione femminile
Women Unite for Women's Liberation! (Donne riunitevi per la liberazione della donna!).
Era questo uno degli slogan del Women's Lib ( il Movimento di Liberazione della donna) negli anni Sessanta.
"Il femminismo è una filosofia che appartiene a tutte le donne" dichiarò una volta Simòne de Beauvoir. E certamente la condizione femminile nel mondo occidentale,anche grazie ad ideologie come quella femminista,ha compiuto passi da gigante verso una maggiore consapevolezza individuale e sociale dei diritti della donna,sia in ambito familiare che in un più vasto contesto pubblico,con particolare riferimento al mondo del lavoro.
Si pensi che, nell'Europa dell'800,in piena epoca liberal-borghese, agli albori del femminismo, alle donne erano negati il diritto di voto, il diritto d'istruzione, l'accesso alle professioni liberali ed altre fondamentali libertà personali.
Fu solo con gli anni Sessanta che si andò progressivamente affermando il principio della parità dei sessi in senso socio-culturale: il movimento di liberazione della donna auspicò altresì il contemporaneo affrancamento dell'uomo da antichi stereotipi (opinioni rigide e immutabili) circa i ruoli maschili e femminili.
Attualmente, nella nostra cultura altamente civilizzata (o presunta tale), in una società dominata dalla "mentalità tecnologica", la donna sta riuscendo, a volte tra forti resistenze, a conquistarsi sempre nuovi spazi vitali,sopratutto in un mondo del lavoro decisamente competitivo; e tutto questo continuando ad assolvere regolarmente le "tradizionali" incombenze familiari.
Nondimeno, siccome la nostra è anche l'epoca dell'endoismo e delle stridenti contraddizioni, la donna resta incessantemente sottoposta ad un perverso processo di mercificazione sessuale. All' opposto nei Paesi del Terzo Mondo ed in quelli a struttura "teocratica" ( in cui esiste identificazione fra potere religioso e potere politico), il cammino verso l'emancipazione femminile è appena agli inizi, ma, come ha insegnato l'antropologia culturale, è sempre rischioso e comunque poco scientifico effettuare analisi comparative fra culture diverse.
In ogni caso,Uomo e Donna, in quanto esseri umani, hanno pari dignità sia in una dimensione laica della vita che in una prospettiva religiosa.
E' comunque indispensabile tener conto delle naturali differenziazioni di carattere fisico, fisiologico e psicologico; parità, infatti, non significa sciocca "equivalenza", bensì valorizzazione delle diversità per un sagace disegno di comune promozione socio-culturale.
P.s. guarda che anche qui ci sono dei temi svolti come il secondo
La Donna e l’Islam
La tragedia Americana dell’11 settembre, con le migliaia di vittime del Terrorismo islamico, ha riproposto drammaticamente il tema dei rapporti tra Oriente e Occidente e richiamato l’attenzione sulla situazione della vita all’interno di paesi di religione musulmana.
La curiosità e gli interrogativi maggiori di noi europei, riguardano il ruolo della donna nei paesi dell’Islam .
Le donne che vediamo in televisione o nelle fotografie dei giornali, interamente coperte dalle loro vesti e con il velo che copre i loro visi ci fanno immaginare una realtà contemporanea diversa dalla nostra, con un mondo femminile completamente sottomesso a quello maschile.
C’è stata, sicuramente, una certa evoluzione negli ultimi anni e le donne hanno assunto ruoli pubblici e professionali proibiti in passato, ma la tradizione vuole una donna considerata inferiore all’uomo resiste tuttora.
Rimane un retaggio di un mondo passato anche se si aprono particolarmente in alcuni paesi prospettive di cambiamento, mentre in altri si devono fare i conti con regimi repressivi dove alle donne è vietato uscire dalle case senza autorizzazione e sono in pratica sepolte sotto i burqua , quelle vesti che coprono anche gli occhi.
In altri paesi la situazione è molto differente e la presenza femminile è ormai simile a quella che si riscontra nel resto del mondo, ma ci sono settori rimasti inaccessibili alla partecipazione femminile, quali l’esercito, la burocrazia, la giustizia.
L’obbligo del velo nella maggior parte dei paesi islamici è tuttavia ancora presente, e di questa imposizione si è occupato anche Amnesty International in un rapporto sulla donna nel 1995.
Nella società occidentale il velo delle donne islamiche viene interpretato come simbolo dell’oppressione e allo stesso tempo dell’arretratezza della società di quei paesi che l’impongono.
Un altro problema è quello della dignità matrimoniale: la donna spesso viene assegnata ad un giovane. Il matrimonio è combinato dai genitori e i figli devono sottostare senza possibilità di dissenso.
L’idea della donna, nei paesi dell’Islam, sia considerata un essere inferiore e debole è assai diffuso anche nella letteratura.
Già nel 1859 Gustav Flaubert in una lettera alla sua amica Louis Colet così scriveva :
“La donna orientale è una macchina e niente più; non trova differenza tra un uomo e un altro uomo”.
ed eccone un altro
La condizione femminile
Women Unite for Women's Liberation! (Donne riunitevi per la liberazione della donna!).
Era questo uno degli slogan del Women's Lib ( il Movimento di Liberazione della donna) negli anni Sessanta.
"Il femminismo è una filosofia che appartiene a tutte le donne" dichiarò una volta Simòne de Beauvoir. E certamente la condizione femminile nel mondo occidentale,anche grazie ad ideologie come quella femminista,ha compiuto passi da gigante verso una maggiore consapevolezza individuale e sociale dei diritti della donna,sia in ambito familiare che in un più vasto contesto pubblico,con particolare riferimento al mondo del lavoro.
Si pensi che, nell'Europa dell'800,in piena epoca liberal-borghese, agli albori del femminismo, alle donne erano negati il diritto di voto, il diritto d'istruzione, l'accesso alle professioni liberali ed altre fondamentali libertà personali.
Fu solo con gli anni Sessanta che si andò progressivamente affermando il principio della parità dei sessi in senso socio-culturale: il movimento di liberazione della donna auspicò altresì il contemporaneo affrancamento dell'uomo da antichi stereotipi (opinioni rigide e immutabili) circa i ruoli maschili e femminili.
Attualmente, nella nostra cultura altamente civilizzata (o presunta tale), in una società dominata dalla "mentalità tecnologica", la donna sta riuscendo, a volte tra forti resistenze, a conquistarsi sempre nuovi spazi vitali,sopratutto in un mondo del lavoro decisamente competitivo; e tutto questo continuando ad assolvere regolarmente le "tradizionali" incombenze familiari.
Nondimeno, siccome la nostra è anche l'epoca dell'endoismo e delle stridenti contraddizioni, la donna resta incessantemente sottoposta ad un perverso processo di mercificazione sessuale. All' opposto nei Paesi del Terzo Mondo ed in quelli a struttura "teocratica" ( in cui esiste identificazione fra potere religioso e potere politico), il cammino verso l'emancipazione femminile è appena agli inizi, ma, come ha insegnato l'antropologia culturale, è sempre rischioso e comunque poco scientifico effettuare analisi comparative fra culture diverse.
In ogni caso,Uomo e Donna, in quanto esseri umani, hanno pari dignità sia in una dimensione laica della vita che in una prospettiva religiosa.
E' comunque indispensabile tener conto delle naturali differenziazioni di carattere fisico, fisiologico e psicologico; parità, infatti, non significa sciocca "equivalenza", bensì valorizzazione delle diversità per un sagace disegno di comune promozione socio-culturale.
P.s. guarda che anche qui ci sono dei temi svolti come il secondo