AIUTO PER DOMANI!!! Discussione Promessi Sposi
Ciao...per domani devo discutere questa frase: La paura di don Abbondio nel vedere i bravi, tal quale è espressa dai suoi pensieri e dai suoi gesti. AIUTATEMI E' URGENTE...E' PER DOMANI...Grazie, Ciao :hi
Risposte
Alla fine mi sono deciso e ho ricopiato tutto ciò che ha scritto Pulcina...grazie per l'aiuto...Ciao :hi
CHIUDO!!!
CHIUDO!!!
be' lei e' gia' stata molto gentile ad aiutarti rapper, potresti benissimo fartelo tu uno schemino delle cose principali..qui non e' aiuto, e' pappa pronta...
Grazie Pulcina...comunque hai qualcosa di più breve? Le cose essenziali...se no non fa niente...Ciao :hi
I gesti di don Abbondio sono contratti e rigidi, non più riposati e distesi come prima; gli occhi, cercano un soccorso o una via di fuga. Durante il dialogo la voce di don Abbondio è un balbettio che si agita fra scuse ritorte come accuse agli altri, adulazioni ( "lor son uomini di mondo.ma lor signori sono troppo giusti, troppo ragionevoli.") e complicità ( "se mi sapessero suggerire.").
Ed è proprio l'incontro con i bravi a far capire qual è il vero carattere e l'indole di Don Abbondio. Subito, infatti, cerca con lo sguardo, nelle vie vicine, qualche altra persona a cui chiedere aiuto, ma, non trovando nessuno, pensa bene di voltarsi e scappare, ma lo ferma solo la paura di essere inseguito ed ucciso. Quello che più colpisce, è che il sacerdote pensa a tutto ciò nell'arco di brevissimo tempo e, solo alla fine, prende in considerazione l'idea, anche se a malincuore, di affrontare il pericolo. Il pericolo, però, non si affronta sempre a “testa alta”, e Don Abbondio ne dà una soddisfacente dimostrazione. Infatti, nel poco tempo rimastogli, riesce a nascondere, con abile maestria, tutto il suo terrore e la sua paura, mostrandosi, invece, ben felice dell'incontro con i due uomini, e salutandoli con un falsissimo sorriso. La sua sicurezza, però, è tradita dal suo modo di parlare, che appare stentato e dalla voce tremante. Don Abbondio, inoltre, ancora prima di capire che cosa i bravi volessero da lui, si scagiona da qualsiasi colpa, riversandola poi sugli altri. Nel suo tono c'è una nota di servile paura, paura che si trasforma in puro terrore, quando uno dei due loschi individui pronuncia il nome di don Rodrigo. Subito don Abbondio si pietrifica, e Manzoni descrive quell'attimo come un temporale che si scatena nella mente del parroco: un temporale caratterizzato da un lampo che illumina tutto per un attimo, e che fa accrescere nel cuore del religioso la tensione. A questo punto, però, don Abbondio mostra le sue doti di velocità e di simulazione, improvvisando un grande inchino, e nascondendo così i suoi sentimenti. Per tutto l'incontro, il parroco dà sempre ragione ai due bravi e non li contesta, segno di rassegnazione. Solo alla fine, quando ormai i due compari se ne stanno andando, don Abbondio raduna un po' di coraggio e chiede loro delle spiegazioni, ma questi lo mettono a tacere senza alcuna fatica.
Guarda ho trovato solo questo se lo leggi riesci a fare un discorsetto basta solo rielaborarlo... mi dispiace ma non ho trovato un qualcosa di già fatto... ciao ciao :hi
Ed è proprio l'incontro con i bravi a far capire qual è il vero carattere e l'indole di Don Abbondio. Subito, infatti, cerca con lo sguardo, nelle vie vicine, qualche altra persona a cui chiedere aiuto, ma, non trovando nessuno, pensa bene di voltarsi e scappare, ma lo ferma solo la paura di essere inseguito ed ucciso. Quello che più colpisce, è che il sacerdote pensa a tutto ciò nell'arco di brevissimo tempo e, solo alla fine, prende in considerazione l'idea, anche se a malincuore, di affrontare il pericolo. Il pericolo, però, non si affronta sempre a “testa alta”, e Don Abbondio ne dà una soddisfacente dimostrazione. Infatti, nel poco tempo rimastogli, riesce a nascondere, con abile maestria, tutto il suo terrore e la sua paura, mostrandosi, invece, ben felice dell'incontro con i due uomini, e salutandoli con un falsissimo sorriso. La sua sicurezza, però, è tradita dal suo modo di parlare, che appare stentato e dalla voce tremante. Don Abbondio, inoltre, ancora prima di capire che cosa i bravi volessero da lui, si scagiona da qualsiasi colpa, riversandola poi sugli altri. Nel suo tono c'è una nota di servile paura, paura che si trasforma in puro terrore, quando uno dei due loschi individui pronuncia il nome di don Rodrigo. Subito don Abbondio si pietrifica, e Manzoni descrive quell'attimo come un temporale che si scatena nella mente del parroco: un temporale caratterizzato da un lampo che illumina tutto per un attimo, e che fa accrescere nel cuore del religioso la tensione. A questo punto, però, don Abbondio mostra le sue doti di velocità e di simulazione, improvvisando un grande inchino, e nascondendo così i suoi sentimenti. Per tutto l'incontro, il parroco dà sempre ragione ai due bravi e non li contesta, segno di rassegnazione. Solo alla fine, quando ormai i due compari se ne stanno andando, don Abbondio raduna un po' di coraggio e chiede loro delle spiegazioni, ma questi lo mettono a tacere senza alcuna fatica.
Guarda ho trovato solo questo se lo leggi riesci a fare un discorsetto basta solo rielaborarlo... mi dispiace ma non ho trovato un qualcosa di già fatto... ciao ciao :hi
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