Aiuto per Dante! (13501)

fairyEmily
potreste procurarmi un analisi testuale del XXXIII canto dell'Inferno di Dante? mi servirebbe x domani please! attendo vostre risposte, GRAZIE!!!

Risposte
Francy1982
clicca
[url=http://209.85.135.104/search?q=cache:YCHrTKZHQk8J:www.homolaicus.com/letteratura/conte-ugolino.htm+XXXIII+analisi+inferno&hl=it&ct=clnk&cd=5&gl=it]clicca[/url]
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fairyEmily
si, grazie! per la tematica del tempo è ok!!! ;-)

ippo94
Prova questo link:
http://www.mediasoft.it/dante/

fairyEmily
mi servirebbe un'analisi piu' dettagliata che parla del tempo e dello spazio ke utilizza Dante nei versi in cui parla del conte Ugolino....

sedia90
io ho trovato questo ma adesso cerco meglio, fammis apere se questo ti serve però:
Il viaggio nel regno del peccato sta per concludersi. Mentre i due pellegrini stavano attraversando la seconda zona del nono cerchio (traditori della patria e del partito, traditori degli ospiti e degli amici), si era impressa prepotentemente nei loro occhi e nella loro memoria l’immagine terribile di un dannato nell’atto di rosicchiare il cranio di un altro peccatore. È proprio costui, che sollecitato da Dante, comincia a raccontare la sua tragica storia. Dice di essere il conte Ugolino e che il cranio che sta azzannando è quello di un infame traditore, l’arcivescovo Ruggieri. Ugolino dichiara di volere narrare solamente della sua morte e quella dei figli e degli innocenti nipoti; comincia così a raccontare di un sogno premonitore che gli aveva preannunciato la morte per fame. Dopo essere stati tenuti prigionieri per alcuni mesi nella torre dei Gualandi, un mattino i cinque prigionieri sentirono che la porta della cella veniva inchiodata e capirono che da quel momento in poi nessuno più avrebbe portato loro del cibo. La loro agonia fu straziante, degna per l’appunto della ferocia di certe faide medievali. Dopo aver visto morire uno dopo l’altro i figli e i nipoti, anche Ugolino trasse l’ultimo respiro. Al termine del racconto, Dante pieno di sdegno, pronuncia una violenta invettiva contro Pisa, “vituperio de le genti”, cui augura di essere inondata e sommersa dall’Arno. I traditori della patria e del partito sono immersi nel ghiaccio fino a metà del capo con il viso rivolto verso l’alto. I traditori degli amici e dei commensali sono immersi nel ghiaccio, in posizione supina, sempre con il viso rivolto verso l’alto

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