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shark
raga mika riuscite a procurarmil a parafrasi e il commento di questa poesia??

autore guido gozzano/titolo la signorina felicita ovvero la felicità

Risposte
SuperGaara
Questo è quel che dice wikipedia sulla parafrasi:

Il processo di parafrasi prevede dunque operazioni come la ricostruzione sintattica, la sostituzione degli arcaismi, l'esplicitazione delle figure retoriche e la riscrittura in prosa del testo poetico. Possono anche essere operati dei chiarimenti di alcuni punti del testo. Una buona parafrasi include tutti i dettagli e rende il testo originale più semplice da comprendere: dato che il testo risultante è normalmente più ampio del testo di partenza questa operazione si oppone a quella del riassunto.

Comunque una parte della parafrasi è quella che hai detto tu :yes!

paraskeuazo
SuperGaara ma sei sicuro che sia una parafrasi?? a me pare più una spiegazione, quando la nostra prof vuole una parafrasi dobbiamo praticamente fare una versione in prosa portando eventualmente l'italiano da antico a moderno. Facciamo così per la Commedia, sonetti del Canzoniere etc...

SuperGaara
La parafrasi ;):

Scende la sera nel giardino antico della sua casa.Nel cuore dell'autore scende il ricordo di quando si vedevano,egli la rivede ancora e rivede la città di Ivrea,la Dora e nel paese di cui egli non parla.Questo era il giorno del suo onomastico,l'autore si chiede cosa ella starà facendo,tastare il caffè,quando si sente l'odore intorno.Oppure stava cucendo dei lini o cantando pensando a lui,oppure all'avvocato che non tornava a casa.E secondo l'autore l'avvocato era lì che pensava a lei.La signorina Felicita non aveva una bellezza così eccessiva,anzi,priva di fascino e vestita in modo semplice,campagnola.Però il suo viso aveva un'espressione di bene e aveva dei capelli vuondi,raccolti in piccole treccine molto belle che,secondo l'autore,la fanno sembrare una donna fiamminga.Egli vedeva la sua bocca rossa,così sicura e decisa,un'espressione aperta nel ridere e nel bere,con le sopracciglie molto bionde,molto chiare e con degli occhi azzurri limpide come le stoviglie.La signorina Felicita lo ha amato,e negli occhi di lei c'era un'allettamento femminile.Lei parlava cercando di nasconderlo ma non riuscndoci ella si voleva far piacere.E la signorina Felicita per l'autore era più importante di ogni conquista cittadina e ad ogni egli faceva piacere quel suo essere guardata.Ogni giorno il poeta risaliva sul sentiero che portava da lei.Il farmacista non pensò ad una bella amicizia quando lei gli presentò il poeta.Allora il tavolo era già imbandito e la signorina F. tratteneva il poeta a cena.Questa era una cena molto semplice con le solite cose come il gatto,la farfalla notturna,con la signora Maddalena(signora delle pulizie),con i soliti commenti sui cibi e con la successiva siesta che precedeva la partita.Per la partita serale c'era tutto il colleggio politico sociale.ma visto che il poeta non sapeva giocare non veniva gradito da queste persone.All'autore faceva più piacere starsene in cucina tra le stoviglie e i colori vivi e con il silenzio tra egli e la signorina Felicita e tra gli odori di basilico e di aglio che lo consolavano.Maddalena con i suoli lamenti per l'età avanzata disponeva bene gli arredi e puliva tutta la casa,intanto il poeta si smarriva nei sogni di varia natura,più strani e intanto accordava le sillabe dei suoi versi con il rumore delle stoviglie che Maddalena lavava e riassettava.Sotto la grande cappa del camino,quando in lui riviveva l'anima di un cuoco,egli godeva sul rumore che emanava il fuoco che sembrava la canzone di un grillo parlante,come quello di Pinocchio,che gli diceva parole piano piano e lì vedeva il suo destino,e cioè la sua triste fine,ma quando riapriva gli occhi vedeva la signorina Felicita che gli ridava speranza....

lary456
Gozzano legge sul calendario la data 10 luglio, festa di Santa Felicita, e gli torna alla mente la signorina Felicita, una donna non bella ma buona, semplice, tenera, conosciuta tanti anni prima in un paesino, con la quale si illuse di poter vivere una vita lunga e felice.
Ricorda che Felicita amava lui, e che lui si innamorò dei modi in cui lei tentava di conquistarlo. Rammenta soprattutto un colloquio avuto in soffitta, dove lui tentò di aprirle il suo cuore, ma da fanciulla perbene non lo lasciò neppure iniziare esortandolo ad andare a cena; e così lui riprese quel discorso un altro giorno nell'orto, entre Felicita cuicava. Le disse che avrebbe voluto passare la vita con lei, e le domandò se mai lo avrebbe sposato, nel caso in cui lui fosse guarito, ma la signorina scoppiò a piangere, sentendosi presa in giro e reputandosibrutta, così Guido tentò di tirarle su la testa per consolarla, ma lei non cedette, e così lui con un fuscello le stuzzicò l'orecchio e il collo facendola scoppiare a ridere. Ma questo forse mai nato amore si interruppe, per via del notaio geloso, che aveva mincciato il farmacista in quanto l'aveva accusato di essere lui il responsabile di aver fatto conoscere Guido e Felicita.
Struggente è il loro distacco, quando lui le dice che deve partire per l'India, e lei gli giura amore eterno e lo saluta in lacrime, come le dame d'altri tempi.
Poeta romantico, ma non fino in fondo dato che rimane sempre una vena di scetticismo dovuta al rimorso di non poter avere ciò ceh vuole.

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