Versione di greco....vi kiedo trpp?
ciao ragazzi...mi cercate questa versione "il filosofo aristippo"...di diogene laerzio...vi prego...è urgenteee....è la prima versione dell'anno di greco e vorrei fare bella figura....HELP
Risposte
Cm ben sai il greco nn si riece quasi mai a trovare su internet, il massimo ke ho potuto fare è trovare qsta versione in latino su aristippo...
Cum olim Dyonisius tyrannus ad urbem appropinquaret, obviam processit ei Aristippus philosophus oravitque ut fratrem suum, qui regi ipsi insidias paraverat, sine poena dimitteret. Cum autem Dyonisius eius pregibus aures non praebuisset, tum philosophus, ut regis misericordiam moveret, ad eius pedes, se proiecit et, osculo vestem contigit. Tali modo beneficium impetravit. Sed cum hoc vidisset philosophi amicus, tam servile obsecuium exprobravit. At Ariostippus, leniter subridens:"Cur me obiurgas? Non mea est culpa, sed Dyonisii, cuius aures in pedibus sunt".
Avvicinandosi una volta alla città il tiranno Dionisio, il filosofo aristippo gli andò incontro e lo pregò di rilasciare senza pena suo fratello, che aveva preparato l'agguato al re stesso. Ma poichè Dionisio non prestò orecchio alle sue preghiere, il filosofo, per stimolare la misericordia del re, si gettò ai suoi piedi e toccò la veste con la bocca (e baciò la veste). In tal modo ottenen il beneficio. Ma un amico del filosofo, avendo visto ciò, biasimò tanta servile obbedienza. Ma Aristippo, sorridendo lievemente: "Perché mi rimproveri? Non è colpa mia, ma di Dionisio, le cui orecchie si trovano sui piedi".
Cum olim Dyonisius tyrannus ad urbem appropinquaret, obviam processit ei Aristippus philosophus oravitque ut fratrem suum, qui regi ipsi insidias paraverat, sine poena dimitteret. Cum autem Dyonisius eius pregibus aures non praebuisset, tum philosophus, ut regis misericordiam moveret, ad eius pedes, se proiecit et, osculo vestem contigit. Tali modo beneficium impetravit. Sed cum hoc vidisset philosophi amicus, tam servile obsecuium exprobravit. At Ariostippus, leniter subridens:"Cur me obiurgas? Non mea est culpa, sed Dyonisii, cuius aures in pedibus sunt".
Avvicinandosi una volta alla città il tiranno Dionisio, il filosofo aristippo gli andò incontro e lo pregò di rilasciare senza pena suo fratello, che aveva preparato l'agguato al re stesso. Ma poichè Dionisio non prestò orecchio alle sue preghiere, il filosofo, per stimolare la misericordia del re, si gettò ai suoi piedi e toccò la veste con la bocca (e baciò la veste). In tal modo ottenen il beneficio. Ma un amico del filosofo, avendo visto ciò, biasimò tanta servile obbedienza. Ma Aristippo, sorridendo lievemente: "Perché mi rimproveri? Non è colpa mia, ma di Dionisio, le cui orecchie si trovano sui piedi".