Sogni di onnipotenza
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Sogni di onnipotenza
E un giorno sognai persino il poeta Sofocle che giungeva alla mia casa, e che, una volta giunto, stava davanti alla sua casa dove mi trovo a vivere, poi, dopo essersi fermato e stando in silenzio le stesse labbra da sé sussurravano in modo dolce; l'intero volto era proprio di una persona maestosa e dignitosa. Dunque, avendolo visto mi alzai e, dopo essermi alzato, lo accoglievo con affetto e gli chiedevo: "Come sta", dicevo, "tuo fratello?", e quello: "perché, ho un fratello?" "Eschilo, certo", io dicevo. E avanzavo insieme all'interno, e come arrivavamo al portico, un sofista, di quelli che erano presso di noi e soprattutto di quelli illustri, si trovava sconvolto, un po' più lontano dalle porte dal lato sinistro. Osservavamo gli altri in un altro modo e genere molto solennemente e familiarmente, ciascuno secondo le varie circostanze. Anche questo diede inizio alla gioia. Infatti, esponendo alcuni miei discorsi in sogno e apprezzandoli fortemente, avendo uno degli ascoltatori detto con lode: "come un tale", che egli ammirava molto degli antichi, mi sembrava che il maestro, essendo presente, dicesse, essendo alquanto inquieto: "non adopererai quello e quello?". E stava per dire agli altri in seguito, come a voler dire che non ce n'era uno solo che potesse essere paragonato a me".
E un giorno sognai persino il poeta Sofocle che giungeva alla mia casa, e che, una volta giunto, stava davanti alla sua casa dove mi trovo a vivere, poi, dopo essersi fermato e stando in silenzio le stesse labbra da sé sussurravano in modo dolce; l'intero volto era proprio di una persona maestosa e dignitosa. Dunque, avendolo visto mi alzai e, dopo essermi alzato, lo accoglievo con affetto e gli chiedevo: "Come sta", dicevo, "tuo fratello?", e quello: "perché, ho un fratello?" "Eschilo, certo", io dicevo. E avanzavo insieme all'interno, e come arrivavamo al portico, un sofista, di quelli che erano presso di noi e soprattutto di quelli illustri, si trovava sconvolto, un po' più lontano dalle porte dal lato sinistro. Osservavamo gli altri in un altro modo e genere molto solennemente e familiarmente, ciascuno secondo le varie circostanze. Anche questo diede inizio alla gioia. Infatti, esponendo alcuni miei discorsi in sogno e apprezzandoli fortemente, avendo uno degli ascoltatori detto con lode: "come un tale", che egli ammirava molto degli antichi, mi sembrava che il maestro, essendo presente, dicesse, essendo alquanto inquieto: "non adopererai quello e quello?". E stava per dire agli altri in seguito, come a voler dire che non ce n'era uno solo che potesse essere paragonato a me".
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