Processo per una spia, Lidia- Meltemi pag 77 n 46
Versione urgente per domani!
Grazie mille in anticipo ^^
Grazie mille in anticipo ^^
Miglior risposta
Processo per una spia
Spetta a tutti voi, o giudici, fare giustizia per gli uomini che morirono perché erano benevoli nei confronti del vostro popolo, ma spetta soprattutto a me: Dionisodoro era, infatti, mio cognato e cugino. Dunque, avviene che per me e per il vostro popolo c’è la stessa inimicizia nei confronti del qui presente Agorato; costui, infatti, ha compiuto azioni tali a causa delle quali cui da me ora ovviamente è odiato, e da voi, se dio vuole, giustamente sarà punito. Dionisodoro, infatti, mio cognato, e molti altri, dei quali certamente sentirete i nomi, persone che erano oneste verso il vostro popolo, egli condannò a morte all’epoca dei Trenta, essendo stato delatore contro di loro. Inoltre, avendo fatto queste cose, offese grandemente me in privato e ciascuno dei parenti, e danneggiò non poco, come io ritengo, la città tutta in comune, avendola privata di tali uomini. Io, dunque, o giudici ritengo che sia giusto e onesto sia per me sia per tutti voi fare giustizia secondo quanto ciascuno può.
Spetta a tutti voi, o giudici, fare giustizia per gli uomini che morirono perché erano benevoli nei confronti del vostro popolo, ma spetta soprattutto a me: Dionisodoro era, infatti, mio cognato e cugino. Dunque, avviene che per me e per il vostro popolo c’è la stessa inimicizia nei confronti del qui presente Agorato; costui, infatti, ha compiuto azioni tali a causa delle quali cui da me ora ovviamente è odiato, e da voi, se dio vuole, giustamente sarà punito. Dionisodoro, infatti, mio cognato, e molti altri, dei quali certamente sentirete i nomi, persone che erano oneste verso il vostro popolo, egli condannò a morte all’epoca dei Trenta, essendo stato delatore contro di loro. Inoltre, avendo fatto queste cose, offese grandemente me in privato e ciascuno dei parenti, e danneggiò non poco, come io ritengo, la città tutta in comune, avendola privata di tali uomini. Io, dunque, o giudici ritengo che sia giusto e onesto sia per me sia per tutti voi fare giustizia secondo quanto ciascuno può.
Miglior risposta