Lode del cane

luly coppola
LODE DEL CANE
Homerus, in Odyssea, de Argo, Ulixis cane, fabulam narravit. Post longas peregrinationes, strenuus Graecus vir Ithacam remeavit ibique canis fidus solus inter propinquos dominum, post multos annos, agnovit. Animal iam fessum senectute, in cubili, cum domini vocem audivit, caudam movit et Ulixem salutavit. Itaque Argus laetus e vita excessit. Nam canis, inter animalia, amicus hominis fidus est; domini domicilium custodit, fures fugat, greges servat et pecora ad ovile ducit cum pastore. Canis praeterea hominis comes carus in venatione est: sagaciter praedam odorat, virgulta explorat et saepe ad venatorem leporem vel aves portat. Canis solus maestitias gaudiaque domini intellegit et saepe vitam, in periculo, profundit pro domini salute

Risposte
Lykos
Omero, nell'Odissea, narra di Argo, il cane di Ulisse. Dopo molto girovagare, stremato il Greco remò con forza verso Itaca e lì, dopo molti anni, solamente il fedele cane lo riconobbe fra molti parenti. Il cane infatti, affaticato dalla vecchiaia, avendo ascoltato la voce del padrone, nel giaciglio mosse la coda e salutò Ulisse. Pertanto Argo morì felice. Infatti il cane, fra tutti gli animali, è l'amico più fedele dell'uomo, custodisce la casa del padrone, fa fuggire le furie, sorvegli il gregge e conduce le pecore all'ovile insieme al pastore. Inolte il cane è compagno dell'uomo nella caccia: odora la preda acutamente, esplora i cespugli e spesso porta al cacciatore la lepre o gli uccelli. Solamente il cane capisce la tristezza e l'allegria del padrone e, in pericolo, si sacrifica per la salute del padrone.

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