Alterna fortuna di didone
ragazzi!!!!!!!!!!!!! vi supplico vi scongiuro aiutatemi mi vene da piangere con questa versione... aiutooo!!!!!!!!!!!!
dion Syracusanus, nobili genere natus, multa a natura habuit bona, in quibus ingenium docile,come, aptum ad bonas artes, magnam corporis dignitatem, magnar praeterea divitias a patre relictas, quas ipse tyranni muneribus auxerat. Erat enim intimus tyranno Dionysius priori qui eum filium diligebat non minus propter mores quam affinitatem. Quare Dionysius filius Dioni invidere coepit, praesertim cum ab eo se superari videret ingenio, auctoritate, amore populi, tum operam dedit ut ille Syracusis pelleretur ac Corinthi exularet. post aliquot annos Dion, ut patriam a Dionysio tyranno liberaret, cum copiis mercenariis Syracusas rediit ac urbe potitus est. Sed dionis fortuna subitocommutavit: nam vulgus, propter eius acerbitatem in civitate administranda, eum tyrannidem petere dictibat. postemo coniuratio orta est ad eum interfeciendum et in suo conclavi per dolum necatus est. Rumore caedis celeriter dilato, multi concurrerant, quibus tale facinus displicebat. Nam qui vivum eum tyrannum vocitaverant, iidem liberatorem patriae tirannique expulsorem praedicabant. itaque in urbe celeberrimo loco, elatus publice, sepulcri monumento donatus est.
grazie a tutti!!!!!!!!!!!! baciiiiiiiiiiiiiiiii
dion Syracusanus, nobili genere natus, multa a natura habuit bona, in quibus ingenium docile,come, aptum ad bonas artes, magnam corporis dignitatem, magnar praeterea divitias a patre relictas, quas ipse tyranni muneribus auxerat. Erat enim intimus tyranno Dionysius priori qui eum filium diligebat non minus propter mores quam affinitatem. Quare Dionysius filius Dioni invidere coepit, praesertim cum ab eo se superari videret ingenio, auctoritate, amore populi, tum operam dedit ut ille Syracusis pelleretur ac Corinthi exularet. post aliquot annos Dion, ut patriam a Dionysio tyranno liberaret, cum copiis mercenariis Syracusas rediit ac urbe potitus est. Sed dionis fortuna subitocommutavit: nam vulgus, propter eius acerbitatem in civitate administranda, eum tyrannidem petere dictibat. postemo coniuratio orta est ad eum interfeciendum et in suo conclavi per dolum necatus est. Rumore caedis celeriter dilato, multi concurrerant, quibus tale facinus displicebat. Nam qui vivum eum tyrannum vocitaverant, iidem liberatorem patriae tirannique expulsorem praedicabant. itaque in urbe celeberrimo loco, elatus publice, sepulcri monumento donatus est.
grazie a tutti!!!!!!!!!!!! baciiiiiiiiiiiiiiiii
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Purtroppo la vers che si cerca nn sempre si trova! la tua vers è un adattamento di qll che ho postato, ricavana qlk frase.
Confecta caede cum multitudo visendi gratia introisset nonnulli ab insciis pro noxiis conciduntur. Nam celeri rumore dilato Dioni vim allatam multi concurrerant quibus tale facinus displicebat. Hi falsa suspicione ducti immerentes ut sceleratos occidunt. Huius de morte ut palam factum est mirabiliter vulgi mutata est voluntas. Nam qui vivum eum tyrannum vocitarant eidem liberatorem patriae tyrannique expulsorem praedicabant. Sic subito misericordia odio successerat ut eum suo sanguine ab Acherunte si possent cuperent redimere. Itaque in urbe celeberrimo loco elatus publice sepulcri monumento donatus est. Diem obiit circiter annos LV natus quartum post annum quam ex Peloponneso in Siciliam redierat.
Compiuta l'uccisione, la folla entrò per vedere ed alcuni vennero uccisi, da chi era all'oscuro della congiura, come colpevoli. Infatti, sparsasi rapidamente la notizia che era stato fatto un attentato a Dione, erano accorsi molti ai quali tale delitto dispiaceva, e questi, spinti da falsi sospetti, uccidono degli innocenti come autori del misfatto. Quando fu resa pubblica la sua morte, mirabilmente cambiò all'improvviso l'atteggiamento del volgo: quegli stessi che vivo l'avevano chiamato tiranno, ora lo celebravano come colui che aveva liberato la patria e cacciato il tiranno. Così repentinamente all'odio subentrò la compassione che, se avessero potuto, lo avrebbero riscattato col loro sangue dall'Acheronte. E così, gli fu celebrato un funerale a spese dello Stato ed ebbe un monumento nel punto più frequentato della Città. Morì a circa cinquantacinque anni di età, tre anni dopo che dal Peloponneso.
Confecta caede cum multitudo visendi gratia introisset nonnulli ab insciis pro noxiis conciduntur. Nam celeri rumore dilato Dioni vim allatam multi concurrerant quibus tale facinus displicebat. Hi falsa suspicione ducti immerentes ut sceleratos occidunt. Huius de morte ut palam factum est mirabiliter vulgi mutata est voluntas. Nam qui vivum eum tyrannum vocitarant eidem liberatorem patriae tyrannique expulsorem praedicabant. Sic subito misericordia odio successerat ut eum suo sanguine ab Acherunte si possent cuperent redimere. Itaque in urbe celeberrimo loco elatus publice sepulcri monumento donatus est. Diem obiit circiter annos LV natus quartum post annum quam ex Peloponneso in Siciliam redierat.
Compiuta l'uccisione, la folla entrò per vedere ed alcuni vennero uccisi, da chi era all'oscuro della congiura, come colpevoli. Infatti, sparsasi rapidamente la notizia che era stato fatto un attentato a Dione, erano accorsi molti ai quali tale delitto dispiaceva, e questi, spinti da falsi sospetti, uccidono degli innocenti come autori del misfatto. Quando fu resa pubblica la sua morte, mirabilmente cambiò all'improvviso l'atteggiamento del volgo: quegli stessi che vivo l'avevano chiamato tiranno, ora lo celebravano come colui che aveva liberato la patria e cacciato il tiranno. Così repentinamente all'odio subentrò la compassione che, se avessero potuto, lo avrebbero riscattato col loro sangue dall'Acheronte. E così, gli fu celebrato un funerale a spese dello Stato ed ebbe un monumento nel punto più frequentato della Città. Morì a circa cinquantacinque anni di età, tre anni dopo che dal Peloponneso.
Evidentemente la tua versione è un adattamento...
ragazzi ma non è la stessa......!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Dion Hipparini filius Syracusanus nobili genere natus utraque implicatus tyrannide Dionysiorum. Namque ille superior Aristomachen sororem Dionis habuit in matrimonio; ex qua duos filios Hipparinum et Nisaeum procreavit totidemque filias nomine Sophrosynen et Areten; quarum priorem Dionysio filio eidem cui regnum reliquit nuptum dedit alteram Areten Dioni. Dion autem praeter nobilem propinquitatem generosamque maiorum famam multa alia ab natura habuit bona in his ingenium docile come aptum ad artes optimas magnam corporis dignitatem quae non minimum commendat magnas praeterea divitias a patre relictas quas ipse tyranni muneribus auxerat. Erat intimus Dionysio priori neque minus propter mores quam affinitatem. Namque etsi Dionysii crudelitas ei displicebat tamen salvum propter necessitudinem magis etiam suorum causa studebat. Aderat in magnis rebus eiusque consilio multum movebatur tyrannus nisi qua in re maior ipsius cupiditas intercesserat. Legationes vero omnes quae essent illustriores per Dionem administrabantur; quas quidem ille diligenter obeundo fideliter administrando crudelissimum nomen tyranni sua humanitate leniebat. Hunc a Dionysio missum Carthaginienses suspexerunt ut neminem umquam Graeca lingua loquentem magis sint admirati.
Dione, figlio di Apparino, siracusano, di nobile stirpe, fu coinvolto dalla tirannide di entrambi i Dionigi. Infatti il primo dei due sposò Aristomache, sorella di Dione; da lei ebbe due figli, Ipparino e Niseo, e altrettante figlie, Sofrosine e Arete; la prima delle quali diede in sposa al figlio Dionigi, lo stesso a cui lasciò il regno; mentre l'altra, Arete, la diede in sposa a Dione. .Dione però, oltre alla celebre parentela e alla fama di nobili antenati, ebbe dalla natura molti altri preziosi doni; tra questi, un carattere docile, affabile, adatto alle migliori arti; grande bellezza fisica (che non certo poco dà prestigio); inoltre ingenti ricchezze lasciategli dal padre, che lui stesso aveva accresciuto con i doni del tiranno. .Era molto amico del primo Dionigi, non meno per i suoi modi di fare che per la parentela. Infatti, sebbene non gli piacesse la crudeltà di Dionigi, tuttavia gli stava a cuore la sua incolumità per la loro parentela e piu' ancora per il bene dei suoi familiari. Gli era vicino in molte questioni e il tiranno era molto influenzato dai suoi consigli, tranne i casi in cui si frapponeva la sua troppo grande cupidigia. . In verità tutte le ambascerie di una certa importanza erano amministrate mediante Dione; ed egli, incaricandosene scrupolosamente e gestendole con lealtà, cercava di mitigare con la sua umanità la fama di questo crudelissimo tiranno. .Mandato da Dionigi presso i Cartaginesi, questi lo ammirarono tanto che mai nessun greco apprezzarono di piu'.
Dione, figlio di Apparino, siracusano, di nobile stirpe, fu coinvolto dalla tirannide di entrambi i Dionigi. Infatti il primo dei due sposò Aristomache, sorella di Dione; da lei ebbe due figli, Ipparino e Niseo, e altrettante figlie, Sofrosine e Arete; la prima delle quali diede in sposa al figlio Dionigi, lo stesso a cui lasciò il regno; mentre l'altra, Arete, la diede in sposa a Dione. .Dione però, oltre alla celebre parentela e alla fama di nobili antenati, ebbe dalla natura molti altri preziosi doni; tra questi, un carattere docile, affabile, adatto alle migliori arti; grande bellezza fisica (che non certo poco dà prestigio); inoltre ingenti ricchezze lasciategli dal padre, che lui stesso aveva accresciuto con i doni del tiranno. .Era molto amico del primo Dionigi, non meno per i suoi modi di fare che per la parentela. Infatti, sebbene non gli piacesse la crudeltà di Dionigi, tuttavia gli stava a cuore la sua incolumità per la loro parentela e piu' ancora per il bene dei suoi familiari. Gli era vicino in molte questioni e il tiranno era molto influenzato dai suoi consigli, tranne i casi in cui si frapponeva la sua troppo grande cupidigia. . In verità tutte le ambascerie di una certa importanza erano amministrate mediante Dione; ed egli, incaricandosene scrupolosamente e gestendole con lealtà, cercava di mitigare con la sua umanità la fama di questo crudelissimo tiranno. .Mandato da Dionigi presso i Cartaginesi, questi lo ammirarono tanto che mai nessun greco apprezzarono di piu'.
la versione è di nepote?