AIUTO VERSIONE

orrfeos
ho bisogno di una versione che si intitola "Singolareb duello tra un romano e un cittadino di Campa" inizia così Taurea civis erat longe omnium Campanorum fortissimus..e finisce con cum magno gaudio et gratulatione victor in castra rediit. E' di Livio,,,grazie mille

Risposte
paraskeuazo
Ok chiudo

orrfeos
grazie mille m'hai salvato,,domani ho il corso di recupero di greco a scuola e torno a casa tardi,,e ho da fare un monte di compiti

italocca
eccola
Taurea civis erat longe omnium Campanorum fortissimus eques adeo ut unus Romanus Claudius Asellus eum gloria equestri aequaret. Taurea, cum diu ante moenia Capuae perlustravisset oculis Romanorum turmas, tandem ubi esset Claudius Asellus quaesivit et cur non ferro decerneret daretque opima spolia victus aut victor ea aperet. Haec ubi Asello sunt nuntiata in castra, is consulem percontatus est liceretne extra ordinem in provocantem hostem pugnare. Permissu eius arma extemplo cepit, provectusque ante stationes equo Tauream nomine compellavit, quaevitque num congressurus esset. Tum Campanus Romano: "Equorum, inquit, hoc, non equitum erit certamen, nisi e campo in cavam hanc viam demittimus equos: ibi comminus conserentur manus". His dictis cito equum in viam Claudius egit Taurea, verbis ferocior quam re: "Minime, inquit, cantherium in fossam agam". Claudius increpans ignaviam hostis, cum magno gaudio et gratulatione victor in castra rediit
-----------------------------------------------------------
Taurea era, di gran lunga, il pi? forte cavaliere campano [lett. di tutti i Campani], tanto che [adeo ut] (c?era) un solo romano, Claudio Asello, (che) riuscisse ad eguagliarlo [lett. eguagliava] in quanto a gloria equestre. Taurea, avendo a lungo frugato con gli occhi gli squadroni romani, davanti le mura di Capua, chiese alla fine dove fosse C. Asellio, perch? non decidere (la questione del primato) con la spada, perch? non concedere (una volta) sconfitto le spoglie opime o (qualora invece fosse riuscito) vincitore, carpirle [suppongo: ?caperet?] (al vinto).
Appena [ubi] tali parole furono riferite ad Asello, nell?accampamento, costui chiese permesso [percontatus est liceretne] al console di combattere, fuori dai ranghi [extra ordinem], contro il nemico che (lo) provocava.
Col permesso del console [eius], subito prese le armi, si fiond? a cavallo oltre i posti di guardia e chiam? per nome Taurea, intimandogli di farsi avanti per il combattimento. Al che, il (cavaliere) campano ribatt? al romano: ?Questo sar? uno scontro di cavalli, non di cavalieri, se non spingiamo i cavalli dal campo aperto verso questa strada incassata?. Pronunciate che furono quelle parole, subito Claudio spron? il cavallo verso (quel)la strada, (ma) Taurea ? pi? spavaldo [ferocior] a parole che nei fatti ? disse: ?Non getter? la rozza [cantherium = cavallo da fatica] in un fosso [espressione poi divenuta proverbiale, col significato di ?non faccio spropositi?]?.
Claudio, facendosi beffe della vilt? del nemico, ritorn? nell?accampamento da vincitore, con grande manifestazione di gioia e congratulazione (da parte dei suoi commilitoni).

Questa discussione è stata chiusa