A me nn mi aiuta nessuno ???? : ' (

stellinahouse90
ragazzi vi prego datemi 1 manoooooooooooooooooooo .. sn x dmn !! helpppppppp .. please !!
Me ne bastano anke solo 2 .. pleaseeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee !!

-1- TITOLO: "cicerone e la morte della figlia "

AUTORE: Cicerone

INIZIO: Quantum tu ipse doleas mortem Tulliolae meae ..

FINE: atque orbitatem filiae.

-2- TITOLO: Due soldati romani esplorano l'Etruria

AUTORE: Livio

INIZIO: Silva erat Ciminia magis tum invia atque horrenda quam nunc Germanici saltus.

FINE: USque ad Camertes Umbros penetravisse dicitur.


-3- TITOLO: " La paura del fulmine "

AUTORE: Seneca

INIZIO: Sed pavescis ad caeli fragorem,et ad inane nubilium trepidas.

FINE: Nemo umquam timuit fulmen nisi quod effugit.




-4-TiToLo: " Crudeltà della sorte "

AUTORE:Seneca

INIZIO: O dura fata et nullis aequa virtutibus.

Fine : .. nihil ab omni labe mens vacans ?


1bacio a tt .. Ali !!

Risposte
giasoneit
grazie paraskeuazo,) fatto bene a dirmelo..mi raccomando ordine nelle richieste, che sono tante e dobbiamo rispondervi con ordine;) fate i bravi! Ciao paeaskeuazo. M.

paraskeuazo
Ehhh ecco che succede qndo si invadono thread altrui e nn se ne aprono di propri! non lo dico per rompervi! si crea confusione, eccone la prova: il povero giasone, che nn poteva saperlo, ha tradotto una versione che serviva un mese fà, invece della prima che voleva tatore. Visto!?

giasoneit
Ti traduco la 4 , in quanto ho il testo da cui ricavarla però controllala per verificarne testo se è medesimo. Ciao

" O duri fati , insensibili a qualunque merito! Prima ancora di rendersi conto della sua fortuna, tuo fratello fu ucciso. Lo so, il mio sdegno non è sufficiente: nulla è piu difficile che trovare parole all' altezza di un dolore enorme. E tuttavia rinnoviamo i pianti comuni, se mai a qualcosa servono: " Che voleva , fortuna, la tua tua ingiustizia, la tua violenza? Cos' presto ti sei pentita del tuo favore? che crudeltà è questa, irrompere in un gruppo di fratelli cos uniti e farvi un vuoto cos' sanguinoso? Hai voluto sconvolgere e senza motivo alcuno, intaccare una famiglia cos' numerosa di valenti giovani e mai nessuno di essi degenere? niente dunque vale una scrupolosa moralità, nulla una fragilità di altri tempi, nulla un moderato uso della fortuna, nulla in tanto potere tanto disinteresse, nulla un veritiero e rilassante amore delle lettere, nulla una mente ( coscienza) senza macchia?

Seneca, consolazione a Polibio.

tatore90
paraskeuazo:
Mi dispiace non la riesco a ritrovare! :dontgetit


T_T

paraskeuazo
Mi dispiace non la riesco a ritrovare! :dontgetit

tatore90
stellinahouse90:
ragazzi vi prego datemi 1 manoooooooooooooooooooo .. sn x dmn !! helpppppppp .. please !!
Me ne bastano anke solo 2 .. pleaseeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee !!

-1- TITOLO: "cicerone e la morte della figlia "

AUTORE: Cicerone

INIZIO: Quantum tu ipse doleas mortem Tulliolae meae ..

FINE: atque orbitatem filiae.


Raga vi prego serve anke a me qst versione entro domani T_T
Se me la postate ve ne saro' gratissimo ^^

romano90
lol... messaggio privato XD

fpmarcus
pubblico ministero

stellinahouse90
scusami .. xo nn so cs sia 1 "pm" .. me lo spiegheresti .. please ?!

paraskeuazo
Per la prima hai un p.m stellina...

fpmarcus
neanche a me

paraskeuazo
Numero 2

Silva erat Ciminia magis tum invia atque horrenda quam nuper fuere Germanici saltus, nulli ad eam diem ne mercatorum quidem adita. Eam intrare haud fere quisquam praeter ducem ipsum audebat; aliis omnibus cladis Caudinae nondum memoria aboleverat. Tum ex iis qui aderant, consulis frater -- M. Fabium, Caesonem alii, C. Claudium quidam matre eadem qua consulem genitum, tradunt -- speculatum se iturum professus brevique omnia certa allaturum. Caere educatus apud hospites, Etruscis inde litteris eruditus erat linguamque Etruscam probe noverat. Habeo auctores volgo tum Romanos pueros, sicut nunc Graecis, ita Etruscis litteris erudiri solitos; sed propius est vero praecipuum aliquid fuisse in eo qui se tam audaci simulatione hostibus immiscuerit. Servus ei dicitur comes unus fuisse, nutritus una eoque haud ignarus linguae eiusdem; nec quicquam aliud proficiscentes quam summatim regionis quae intranda erat naturam ac nomina principum in populis accepere, ne qua inter conloquia insigni nota haesitantes deprendi possent. Iere pastorali habitu, agrestibus telis, falcibus gaesisque binis armati. Sed neque commercium linguae nec vestis armorumve habitus sic eos texit quam quod abhorrebat ab fide quemquam externum Ciminios saltus intraturum. Vsque ad Camertes Umbros penetrasse dicuntur
In quel tempo la selva Ciminia era più impervia e spaventosa di quanto non siano di recente sembrate le foreste della Germania, e fino ad allora non l'aveva mai attraversata nessuno, nemmeno dei mercanti. E quasi nessuno, fatta eccezione per il comandante in persona, aveva il coraggio di addentrarvisi: in tutti gli altri era ancora vivo il ricordo della disfatta di Caudio. Allora, tra i presenti, il fratello del console Marco Fabio (altri sostengono si chiamasse Cesone, altri ancora Gaio Claudio, indicandolo come fratello del console soltanto per parte di madre) disse che sarebbe andato in avanscoperta e che di lì a poco avrebbe riportato notizie sicure. Cresciuto a Cere presso suoi ospiti, aveva avuto un'istruzione a base di lettere etrusche e parlava bene l'etrusco. Secondo alcuni autori, come adesso si ha l'abitudine di istruire i ragazzi romani nelle lettere greche, allo stesso modo in quel tempo li si istruiva in quelle etrusche. Ma è più vicino alla verità il fatto che l'uomo che andò a mescolarsi tra i nemici con una messinscena tanto temeraria avesse già avuto qualche esperienza in tal senso. A quanto sembra fu accompagnato soltanto da uno schiavo, che era cresciuto con lui e quindi aveva una certa competenza in quella stessa lingua. Prima di partire, dell'area in cui stavano per addentrarsi non avevano alcuna cognizione, se non qualche sommario ragguaglio circa la natura del luogo e i nomi dei capi delle varie popolazioni, sui quali avevano preso informazioni per evitare di essere smascherati da esitazioni su fatti risaputi. Partirono vestiti da pastori, con addosso armi da campagna, una falce e due spiedi a testa. Ma a proteggerli non furono tanto la conoscenza della lingua né il tipo di armi o di vesti, quanto piuttosto il fatto che nessuno si potesse immaginare uno straniero addentratosi nella selva Ciminia. Pare siano arrivati fino agli Umbri Camerti

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